![]() Grazie alla disponibilità di ICAM Cioccolato SpA (http://www.icamcioccolato.it/), il WWF propone anche quest'anno il cioccolato certificato "Organic Fairtrade" (per saperne di più...): a fronte di una piccola offerta per il WWF , sarà possibile ritirare una delle confezioni proposte dal WWF Lecco contenente due tavolette da 100grammi, una al latte e una fondente, dimostrando una doppia attenzione per l'ambiente: per la preferenza riservata a un prodotto puro, equosolidale e incredibilmente buono... e per il fatto che tutto il ricavato della raccolta fondi sarà utilizzato per i fini istituzionali e la mission del WWF. In particolare il ricavato di quest'anno è destinato al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) dell'Oasi WWF di Valpredina (BG) e contribuirà alla realizzazione di due voliere: una per il recupero di piccoli rapaci e l'altra per anatre e uccelli limicoli. Il CRAS Valpredina (http://www.oasivalpredina.it/C.R.A.S..html) è una struttura realizzata dal WWF Italia che ha lo scopo di recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà. La donazione ai tavoli WWF è un modo per sostenere le iniziative e le attività del WWF Lecco e un'idea per qualche piccolo regalo di Natale. Date tavoli WWF:
Dopo lunghe cure e terapie riabilitative presso il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) dell’Oasi WWF di Valpredina (BG), una poiana (Buteo buteo), uno sparviero (Accipiter nisus) e tre gheppi (Falco tinnunculus) hanno ripreso il volo dalle pendici del Monte Barro, in una bella giornata autunnale, seguiti dagli sguardi ammirati di numerosi presenti all’evento.
Nel pomeriggio, in un luogo più idoneo nei pressi del lago di Annone, la liberazione di uno splendido gufo di plaude (Asio flammeus), vittima di avvelenamento e anch’esso recuperato al volo dalle cure dei veterinari del CRAS WWF. A seguire il Consiglio Direttivo dell’Associazione e gli attivisti si sono riuniti per una prima programmazione delle attività 2014. Tante le idee, dai corsi naturalistici al monitoraggio delle specie aliene, dalle tradizionali uscite alla ricerca della salamandra nera al progetto di un giardino per farfalle, alle possibili sinergie con aziende agricole e produttori locali per la promozione di cibi a kilometro zero... oltre alla quotidiana attenzione per la tutela del territorio lecchese e della sua naturalità.“Le idee non ci mancano –dice il presidente Lello Bonelli- la loro possibile realizzazione dipenderà poi da tempo, risorse, e soprattutto dalle persone che ci vorranno dare una mano a concretizzarle. Ma giornate di impegno come quella di oggi e la presenza di tanti attivisti e persone che per la prima volta sono venute a conoscerci sono un segnale positivo per la continuità e la crescita dell’Associazione.” Intanto nuove ali solcano i cieli lecchesi, segno concreto dell’impegno del WWF sul territorio. ![]() In data 12 e 14 settembre, L'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Monte Barro, il patrocinio del Comune di Galbiate e la collaborazione tecnica di Garmin Italia, ha proposto un corso per l'utilizzo del GPS per escursionismo ambientale. Dopo la serata teorica del 12 settembre in Villa Bertarelli a Galbiate, sabato 14 settembre una ventina di persone hanno partecipato all'escursione guidata all'interno del Parco Monte Barro lungo l'itinerario Eremo, Culcinera, Val Faè fino al Sasso della Vecchia, Prà della Corna, Eremo, guidati dagli istruttori della Garmin Academy, Luca Sannazzari e Cristian Longoni, e dalle GEV del Parco. Questa la traccia mappata del percorso all'interno del Parco, pubblicata sul sito Adventures di Garmin : http://adventures.garmin.com/it-IT/by/luca-sanna/al-monte-barro-con-wwf-lecco-e-garmin/ A seguire nel pomeriggio una sessione di postelaborazione della traccia, utilizzando il software Garmin Base Camp e a chiudere un "caccia al tesoro" (geocaching) che ha concluso la bellissima giornata. Un ringraziamento a tutti quanti hanno collaborato alla perfetta riuscita dell'iniziativa. Le donazioni raccolte dai partecipanti al corso saranno interamente destinate a un Progetto di conservazione del WWF Italia. ![]() Nel weekend tra sabato 27 e domenica 28 luglio il WWF Lecco ha organizzato una escursione in alta Val Gerola alla ricerca della salamandra nera alpina (per info sul progetto: http://wwf.lecco.it/progetto-salamandra-atra.html) Nove "coraggiosi", tra attivisti e simpatizzanti sono saliti da Pescegallo (Gerola Alta) al Rifugio Salmurano dove hanno cenato e pernottato. Alle 2:50 (!), coordinati dal vice presidente WWF Lecco Dott. Raoul Manenti, sveglia e partenza per la zona del Pizzo Tronella. Notte fresca e umida, condizioni ottimali... Dopo circa 45 minuti di cammino ecco la prima Salamandra nera! Nell'arco di un paio d'ore sono state censiti e campionati sette esemplari, con rilevamento dei parametri ambientali dei luoghi di ritrovamento. Il rientro al Rifugio intorno alle 6.30, pronti per la colazione. Stanchi, assonnati, ma con la soddisfazione per tutti di un'esperienza unica. L'area di ritrovamento degli esemplari censiti non è molto lontana dalla zona della Val Biandino, dove il WWF Lecco aveva già organizzato alcune uscite lo scorso anno, purtroppo senza riscontri. L'augurio è che le condizioni ambientali permettano il diffondersi di questa popolazione, già segnalata nelle Orobie bergamasche e sondriesi e ancora in attesa del primo rilevamento nella nostra provincia. Di seguito le prime immagini della nottata, non le migliori, ma importanti come testimonianza! ![]() L’Ultima luna d’estate, Festival del teatro popolare di ricerca, torna dal 23 agosto all’8 settembre. Questa XVI edizione si presenta ricca di appuntamenti tra spettacoli, musica, recital, aperitivi teatrali, degustazioni enogastronomiche, mercatini della terra, laboratori, teatro per i più piccoli - ambientati in luoghi da scoprire immersi nella natura. Suggestivi ed inconsueti palcoscenici - ville storiche, antiche corti, cascine e case coloniche, chiostri, parchi, giardini, oasi di biodiversità - nei più suggestivi Comuni del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone e Parco dei Colli Briantei, della provincia di Lecco e di Monza e Brianza. Grazie alla collaborazione tra l'Organizzazione e WWF Lecco, quest'anno i nostri soci potranno anche usufruire di uno sconto sull'ingresso alle serate. BIGLIETTI Spettacoli serali € 13 | Spettacoli per bambini - fuori abbonamento € 5 ABBONAMENTI Luna piena € 90 | 3 Spettacoli a scelta € 27 | 2 Spettacoli a scelta € 20 APERITIVI TEATRALI (fuori abbonamento) - prenotazione obbligatoria € 13 RIDUZIONI € 10 Coupon Giornale di Lecco/Merate/Vimercate - Soci Touring Club Italiano - Soci Arci - Titolari Carta Più e Carta Multipiù LaFeltrinelli - Soci WWF ![]() Una serie di lavori di sbancamento della sponda antistante un cantiere nautico a Garlate hanno prodotto una nuova, ulteriore, devastante frammentazione dell’ormai esiguo e filiforme canneto che copre le sponde del lago di Garlate. L’intervento è stato autorizzato da una delibera per “la realizzazione di un piazzale con piattaforma gru, un pontile galleggiante con passerella per attracco natanti e relativa area di ormeggio”, emessa dalla Giunta Comunale di Garlate, “visto i pareri urbanistico-ambientali favorevoli espressi dal Parco Adda Nord e della Provincia di Lecco (Commissione Provinciale per il paesaggio) e il parere favorevole definitivo del Parco Adda Nord”. L’asportazione del canneto, delle zolle e la rimozione del sedimento hanno provocato la irreversibile perdita di preziosa vegetazione di ripa, con compromissione della stabilità delle porzioni rimaste. È risaputo che il canneto è in grado di resistere alla disgregazione provocata dal moto ondoso quanto più compatta e continua è la matassa dell’apparato radicale. A seguito dell’asportazione delle zolle di cannuccia le parti immediatamente confinanti saranno soggette a ulteriore disfacimento, accelerato poi dalla mancanza del substrato limaccioso, anch’esso asportato per tutta la lunghezza del fronte di cantiere. L’eventuale creazione di nuovo canneto in sostituzione di quello rimosso, prevista come misura compensativa a carico degli esecutori dell’opera, non dà assolutamente certezza di buona riuscita dell’attecchimento, essendo la vegetazione residuale esistente sul lago di Garlate la sola ad essere sopravvissuta nel tempo a tutti i fattori, ambientali e artificiali, che ne hanno condizionato l’insediamento e la crescita nei pochi tratti rimasti. Siamo convinti che non basti spostare delle zolle da una parte all’altra, poiché certamente vi sono circostanze ambientali non prevedibili che rischiano di rendere vana ed inutile l’operazione di rimpiazzo della porzione asportata. Il bilancio sarà quindi assolutamente in perdita nei prossimi anni in termini di superficie a canneto, con conseguenti pesanti ripercussioni sulle possibilità di riproduzione della ittiofauna e della avifauna del lago. Grave, e non secondario, sarà l’effetto di incremento del traffico dei natanti su uno specchio di acqua che è già interessato da un massiccio e stagionale passaggio di imbarcazioni. Difficile giustificare il tutto ponendo la condizione che le strutture non debbano “essere utilizzate per barche o natanti a motore alimentato con idrocarburi”, utopistico in quanto sul lago non si è mai affermata la navigazione a vela per ragioni ovvie legate alla dinamica dei venti ed oggettive per la presenza dei ponti carrabili che attraversano il tratto di fiume Adda a Lecco. Viste le problematiche già conclamate di convivenza della navigazione privata con gli altri sport acquatici che avremmo invece voluto vedere incentivati come il canottaggio, la canoa e la navigazione collettiva a scopo turistico, siamo certi che aumenteranno in futuro le conflittualità di queste con il diporto privato. Difficile non considerare poi l’impatto visivo e paesaggistico dei lavori, in quanto lasciano quanto meno perplessi le indicazioni della Commissione per il Paesaggio Provinciale tra cui spicca la richiesta che “la gru dovrà essere di colore grigio in modo da richiamare il cromatismo del corpo di fabbrica immediatamente retrostante”, come se una gru da 8 tonnellate (8 tonnellate!) sulla sponda del lago fosse meno brutta solo perché dello stesso grigio del capannone che gli fa da sfondo! Ancora una volta rimaniamo sconcertati dal fatto che il Parco Adda Nord, Ente preposto alla salvaguardia del patrimonio naturale e paesaggistico, dopo avere inizialmente (2011) espresso parere negativo al progetto, abbia a distanza di pochi mesi cambiato idea e concesso l’autorizzazione alla realizzazione del cantiere in un’area soggetta a vincolo paesaggistico-ambientale. Non comprendiamo come sia possibile ancora oggi non essersi resi conto che la capacità portante di questo specchio di acqua sta raggiungendo valori critici per ciò che riguarda la navigazione privata. Ci si chiede infine, stante la prossimità al SIC Lago di Olginate (Sito di Importanza Comunitaria), se sia stata effettuata la doverosa Valutazione di Incidenza ex DPR 357/97 sugli effetti dell'intervento, del cantiere e dell'opera sul sito di interesse comunitario, contiguo all’area dell’intervento, già pesantemente devastato da interventi antropici. Ricordiamo che anche se esterno al sito, ogni intervento suscettibile di arrecarvi impatti deve essere sottoposto a valutazione di incidenza, che analizzi anche il contesto di riferimento. Il DPR definisce infatti aree di collegamento ecologico funzionale “le aree che, per la loro struttura lineare e continua (come i corsi d'acqua con le relative sponde, o i sistemi tradizionali di delimitazione dei campi) o il loro ruolo di collegamento (come le zone umide e le aree forestali) sono essenziali per la migrazione, la distribuzione geografica e lo scambio genetico di specie selvatiche”. Serve ricordare che il Lago di Garlate e quello di Olginate sono un continuus ininterrotto? In caso di carenza di tale Valutazione di Incidenza si potrebbe, nel caso di realizzazione dell'intervento, configurare addirittura l'integrazione del reato di distruzione o il deterioramento di habitat in sito naturale protetto, di nuovo inserimento nel Codice Penale all'art.733 bis . Se così fosse sarebbe opportuna la sospensione di ogni attività e l'attivazione in autotutela della procedura di valutazione di incidenza eventualmente omessa. L’Associazione WWF Lecco ha informato di quanto sopra il Servizio navale dei Carabinieri di Lecco, reparto specializzato anche in materia ambientale, per l’accertamento di eventuali violazioni alle normative vigenti. Valuteremo con molta attenzione tutte le possibili azioni da intraprendere per restituire alla comunità, all’ambiente e al lago quanto è andato distrutto. (Comunicato Stampa del WWF Lecco del 5 giugno 2013). 8 giugno: |
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A quanto pare non avevamo tutti i torti...
Dopo un primo atto amministrativo del Sindaco di Garlate (ordinanza nr. 13 del 6/6/2013) che immediatamente ordinava la sospensione dei lavori, seguito a novembre da un’ordinanza di ripristino (nr. 29 del 26/11/2013) determinata dal fatto “che quanto realizzato non coincide planimetricamente con quanto autorizzato”, a distanza di nove mesi dalla nostra denuncia, ora anche il Parco Adda Nord annulla tutti gli atti autorizzativi con una determinazione (nr. 39 del 12/3/2014) di annullamento in autotutela, per “rinnovata valutazione dell’interesse pubblico originario da tutelare, con riferimento ad ambienti di particolare rilevanza paesistica, ecologica e naturalistica … nonché nello specifico a canneti e siti riproduttivi per l’ittiofauna”.
Valuteremo con molta attenzione e con il supporto del nostro Ufficio Legale tutte le possibili azioni da intraprendere per restituire alla comunità, all’ambiente e al lago quanto è andato distrutto.
Valuteremo con molta attenzione e con il supporto del nostro Ufficio Legale tutte le possibili azioni da intraprendere per restituire alla comunità, all’ambiente e al lago quanto è andato distrutto.
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In occasione della giornata delle Oasi WWF, l'Associazione WWF Lecco contribuisce con una donazione di 1.000Euro al Progetto Orso Bruno lanciato dal WWF Italia con l’obiettivo di valorizzare un’area tra le più preziose di tutte le Alpi, un’area che si trova sul Massiccio dell’Adamello Brenta: l’area di Maso Fratton e del torrente Sporeggio, abbandonata per quasi 50 anni e acquistata nel 1993 dal FAI (Fondo Ambiente Italia) per salvaguardare uno dei siti di alimentazione degli ultimi esemplari di orso bruno delle Alpi. Grazie a un accordo di gestione con il WWF sono iniziati i lavori di ripristino, a titolo volontario, a cui si è affiancata negli ultimi anni la professionalità di un’Azienda Agricola locale; ciò ha permesso il recupero delle antiche cultivar di frutta presenti e il recupero di habitat rari, come i prati aridi ricchi di orchidee selvatiche.
Il sentiero di visita di Maso Fratton, realizzato in collaborazione con il Comune di Spormaggiore e la Provincia Autonoma di Trento, permette il contatto con la zona basale delle Dolomiti di Brenta, dove affiorano le acque dopo lunghi percorsi sotterranei attraverso le montagne del Parco Naturale Adamello Brenta.
L’area è attraversata da uno dei più bei torrenti del Trentino, lo Sporeggio, un corso d’acqua intatto, costellato di grandi massi e dalla portata considerevole. La vegetazione arriva fino sulle rive e alcune specie, come i salici e gli ontani, si trovano anche in alveo. Il sito è frequentato dall’orso bruno e da numerose specie della fauna alpina.
Il WWF vuole ampliare l’area, renderla maggiormente funzionale alla presenza dell’orso attraverso il recupero dei vecchi frutteti abbandonati e gestirla secondo i criteri WWF, come Oasi affiliata. Il WWF prevede di acquistare e regalare ad allevatori e apicoltori recinti elettrificati dotati di pannelli solari, perché greggi e arnie possano essere protette, e di lavorare con i bambini e le scuole per insegnare loro che non c’è motivo di aver paura dell’orso.
WWF Lecco è orgogliosa di poter contribuire a questo importante progetto e ringrazia tutti gli attivisti dell’Associazione che con il loro lavoro hanno reso possibile questo gesto d'amore per la natura.
E' possibile contribuire al progetto con una donazione direttamente dal sito del WWF Italia: http://www.wwf.it/orsobruno/.
Il sentiero di visita di Maso Fratton, realizzato in collaborazione con il Comune di Spormaggiore e la Provincia Autonoma di Trento, permette il contatto con la zona basale delle Dolomiti di Brenta, dove affiorano le acque dopo lunghi percorsi sotterranei attraverso le montagne del Parco Naturale Adamello Brenta.
L’area è attraversata da uno dei più bei torrenti del Trentino, lo Sporeggio, un corso d’acqua intatto, costellato di grandi massi e dalla portata considerevole. La vegetazione arriva fino sulle rive e alcune specie, come i salici e gli ontani, si trovano anche in alveo. Il sito è frequentato dall’orso bruno e da numerose specie della fauna alpina.
Il WWF vuole ampliare l’area, renderla maggiormente funzionale alla presenza dell’orso attraverso il recupero dei vecchi frutteti abbandonati e gestirla secondo i criteri WWF, come Oasi affiliata. Il WWF prevede di acquistare e regalare ad allevatori e apicoltori recinti elettrificati dotati di pannelli solari, perché greggi e arnie possano essere protette, e di lavorare con i bambini e le scuole per insegnare loro che non c’è motivo di aver paura dell’orso.
WWF Lecco è orgogliosa di poter contribuire a questo importante progetto e ringrazia tutti gli attivisti dell’Associazione che con il loro lavoro hanno reso possibile questo gesto d'amore per la natura.
E' possibile contribuire al progetto con una donazione direttamente dal sito del WWF Italia: http://www.wwf.it/orsobruno/.
Proseguono senza sosta le attività dell’Associazione WWF Lecco: gli attivisti sono impegnati su due fronti, con un progetto di ricerca sulle popolazioni di gambero di fiume presenti nei torrenti del Monte Barro.
E' in corso un monitoraggio che interessa sia i tratti di ruscelli posti all'interno dei confini del Parco (dove sono presenti i gamberi nostrani) sia i tratti alla foce dove c'è potenzialmente il rischio che si insedino i gamberi alloctoni e risalendo entrino in contatto con esemplari della specie nostrana, infettandoli.
E' prevista anche una caratterizzazione della comunità di invertebrati acquatici di ogni tratto monitorato e di qualche variabile ambientale indicativa dello stato di salute dei ruscelli.
I lavori sono iniziati a fine aprile con termine indicativo a novembre 2013. Al termine è prevista la stesura di una relazione conclusiva con i risultati dell’indagine.
A questo link alcune immagini e la galleria fotografica delle attività di campo.
E' in corso un monitoraggio che interessa sia i tratti di ruscelli posti all'interno dei confini del Parco (dove sono presenti i gamberi nostrani) sia i tratti alla foce dove c'è potenzialmente il rischio che si insedino i gamberi alloctoni e risalendo entrino in contatto con esemplari della specie nostrana, infettandoli.
E' prevista anche una caratterizzazione della comunità di invertebrati acquatici di ogni tratto monitorato e di qualche variabile ambientale indicativa dello stato di salute dei ruscelli.
I lavori sono iniziati a fine aprile con termine indicativo a novembre 2013. Al termine è prevista la stesura di una relazione conclusiva con i risultati dell’indagine.
A questo link alcune immagini e la galleria fotografica delle attività di campo.
Contemporaneamente gli attivisti sono impegnati anche con il progetto BarroBugBox, con cui il WWF lecchese grazie alla collaborazione con Parco Monte Barro e Apilombardia (Associazione Regionale Produttori Apistici) lancia un’iniziativa per contribuire a fermare il declino degli insetti impollinatori.
Esistono prove scientifiche di un continuo declino di impollinatori selvatici, determinato da diversi fattori tra cui la scomparsa dei loro habitat naturali e la conseguente scarsità di luoghi di nidificazione: nasce così l’iniziativa “BarroBugBox 2013” promossa dal WWF Lecco che con la collaborazione di Parco Monte Barro e Apilombardia valuterà tempi, luoghi e modalità per il posizionamento di nidi artificiali per gli insetti, nell’ambito di un progetto finalizzato a favorire la presenza di impollinatori e il conseguente incremento delle specie floristiche tipiche dei prati magri del Barro. Il posizionamento, la manutenzione e il rilevamento dei risultati sarà operato direttamente dagli attivisti dell’Associazione WWF Lecco.Le prime bugbox sono state posizionate entro i confini del Parco Monte Barro. Sulla base dei risultati che saranno raccolti e resi pubblici, l’Associazione auspica di poter allargare l’iniziativa ad altre aree del territorio provinciale, a cominciare dai Parchi e dalle aree protette, ma rivolgendosi anche ai Comuni, alle aziende o a privati cittadini interessati alla proposta, che possano rendere disponibili aree verdi naturali a prato o piantumate a ortaggi o alberi da frutto (ovviamente non trattate con antiparassitari, diserbanti o altri veleni purtroppo molto diffusi in agricoltura) e che possano ospitare le bugbox del WWF.
Le casette per gli insetti sono poco ingombranti, non necessitano di particolare manutenzione e rappresentano un importante contributo per l’impollinazione naturale, oltre a rappresentare un impegno per preservare la varietà della natura e per migliorarla con iniziative concrete.
A questo link alcune immagini dell'impegno degli attivisti WWF Lecco per il posizionamento delle bugbox nelle località Prà Pozzetto, Costaperla, Sentiero botanico e Baita Pescate.
Esistono prove scientifiche di un continuo declino di impollinatori selvatici, determinato da diversi fattori tra cui la scomparsa dei loro habitat naturali e la conseguente scarsità di luoghi di nidificazione: nasce così l’iniziativa “BarroBugBox 2013” promossa dal WWF Lecco che con la collaborazione di Parco Monte Barro e Apilombardia valuterà tempi, luoghi e modalità per il posizionamento di nidi artificiali per gli insetti, nell’ambito di un progetto finalizzato a favorire la presenza di impollinatori e il conseguente incremento delle specie floristiche tipiche dei prati magri del Barro. Il posizionamento, la manutenzione e il rilevamento dei risultati sarà operato direttamente dagli attivisti dell’Associazione WWF Lecco.Le prime bugbox sono state posizionate entro i confini del Parco Monte Barro. Sulla base dei risultati che saranno raccolti e resi pubblici, l’Associazione auspica di poter allargare l’iniziativa ad altre aree del territorio provinciale, a cominciare dai Parchi e dalle aree protette, ma rivolgendosi anche ai Comuni, alle aziende o a privati cittadini interessati alla proposta, che possano rendere disponibili aree verdi naturali a prato o piantumate a ortaggi o alberi da frutto (ovviamente non trattate con antiparassitari, diserbanti o altri veleni purtroppo molto diffusi in agricoltura) e che possano ospitare le bugbox del WWF.
Le casette per gli insetti sono poco ingombranti, non necessitano di particolare manutenzione e rappresentano un importante contributo per l’impollinazione naturale, oltre a rappresentare un impegno per preservare la varietà della natura e per migliorarla con iniziative concrete.
A questo link alcune immagini dell'impegno degli attivisti WWF Lecco per il posizionamento delle bugbox nelle località Prà Pozzetto, Costaperla, Sentiero botanico e Baita Pescate.
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Non si ferma l’attività del WWF Lecco: dopo il corso di biospeleologia dello scorso febbraio e il corso di fotografia naturalistica avviato in questi giorni con il fotografo Alberto Nardi, che ha fatto registrare il tutto esaurito di iscrizioni, l’associazione ambientalista propone per il quinto anno consecutivo l’ormai tradizionale appuntamento con la “Festa di Primavera”, con un tavolo propagandistico e di presentazione delle attività dell'Associazione.
Inizialmente previsto per il 24 marzo, causa maltempo l'appuntamento è rinviato a sabato 6 aprile in via Roma a Lecco (zona COIN).
Per sostenere le attività del WWF lecchese sarà anche possibile, a fronte di una piccola offerta, ricevere una pianta di erbe aromatiche, per rendere un po' più verde la nostra primavera. Sul tavolo del WWF ci saranno rosmarino e lavanda, salvia e timo, mentuccia e finocchietto selvatico...
A quanti ritireranno una piantina verrà anche donato un sacchetto di compost, prodotto nell'impianto di compostaggio Annone Brianza, per ricordare ancora una volta ai lecchesi l'importanza di una corretta raccolta differenziata dei rifiuti.
Due le novità di quest’anno: innanzi tutto la scelta di proporre piante di un vivaista locale che si concentra nella produzione di piante aromatiche e succulente seguendo le regole del agricoltura biologica, e poi la collaborazione con Michael Wolfger, austriaco trapiantato nel lecchese, diplomato Mastro Giardiniere.
Michael ha già collaborato negli scorsi anni con il WWF Lecco nella proposta di corsi sui muri a secco, mentre in questa occasione metterà a disposizione dei lecchesi la sua esperienza professionale per suggerimenti e consigli sulla creazione dell’angolo delle aromatiche, sulla corretta piantumazione e cura...
Michael nella sua attività è molto attento nel preferire un uso responsabile delle materie prime, meglio se a kilometro zero, abbinato a piante e tecnologie biologiche. La sua presenza al tavolo del WWF Lecco è una grande opportunità per imparare qualche “trucco del mestiere” e per pensare a un giardino o a un piccolo spazio verde sul nostro terrazzo che sia nel contempo creativo, ecologicamente sensato e integrante di piante aromatiche e piante perenni da fiore...
Sul tavolo del WWF saranno poi anche disponibili le tradizionali batbox per favorire la nidificazione di pipistrelli.
Sarà anche l’occasione per scoprire le tante attività in programma per i prossimi mesi: corsi di GPS e di nordic walking, monitoraggio dei torrenti e progetto BugBox sul Monte Barro, migrazione nuziale dei rospi e ricerca della Salamandra nera...
Appuntamento per il 6 aprile nei pressi del COIN, in via Roma a Lecco.
Inizialmente previsto per il 24 marzo, causa maltempo l'appuntamento è rinviato a sabato 6 aprile in via Roma a Lecco (zona COIN).
Per sostenere le attività del WWF lecchese sarà anche possibile, a fronte di una piccola offerta, ricevere una pianta di erbe aromatiche, per rendere un po' più verde la nostra primavera. Sul tavolo del WWF ci saranno rosmarino e lavanda, salvia e timo, mentuccia e finocchietto selvatico...
A quanti ritireranno una piantina verrà anche donato un sacchetto di compost, prodotto nell'impianto di compostaggio Annone Brianza, per ricordare ancora una volta ai lecchesi l'importanza di una corretta raccolta differenziata dei rifiuti.
Due le novità di quest’anno: innanzi tutto la scelta di proporre piante di un vivaista locale che si concentra nella produzione di piante aromatiche e succulente seguendo le regole del agricoltura biologica, e poi la collaborazione con Michael Wolfger, austriaco trapiantato nel lecchese, diplomato Mastro Giardiniere.
Michael ha già collaborato negli scorsi anni con il WWF Lecco nella proposta di corsi sui muri a secco, mentre in questa occasione metterà a disposizione dei lecchesi la sua esperienza professionale per suggerimenti e consigli sulla creazione dell’angolo delle aromatiche, sulla corretta piantumazione e cura...
Michael nella sua attività è molto attento nel preferire un uso responsabile delle materie prime, meglio se a kilometro zero, abbinato a piante e tecnologie biologiche. La sua presenza al tavolo del WWF Lecco è una grande opportunità per imparare qualche “trucco del mestiere” e per pensare a un giardino o a un piccolo spazio verde sul nostro terrazzo che sia nel contempo creativo, ecologicamente sensato e integrante di piante aromatiche e piante perenni da fiore...
Sul tavolo del WWF saranno poi anche disponibili le tradizionali batbox per favorire la nidificazione di pipistrelli.
Sarà anche l’occasione per scoprire le tante attività in programma per i prossimi mesi: corsi di GPS e di nordic walking, monitoraggio dei torrenti e progetto BugBox sul Monte Barro, migrazione nuziale dei rospi e ricerca della Salamandra nera...
Appuntamento per il 6 aprile nei pressi del COIN, in via Roma a Lecco.
L'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Monte Barro, il patrocinio del Comune di Galbiate e del Comune di Lecco e grazie al contributo di Acel Service, propone un corso di fotografia naturalistica. Sotto la guida di un professionista impariamo a cogliere nei nostri scatti "il respiro della natura". |