Incontro pubblico venerdì 10 ottobre a Merone, promosso dal circolo ambiente Ilaria Alpi e dal Comitato Pendolari Ferrovia Como-Lecco, in collaborazione con WWF Lecco e Legambiente Como e con il patrocinio del Comune di Merone.
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Avviso di convocazione Assemblea Ordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco (art. 9 Statuto)
E' convocata per venerdì 5 settembre (ore 12.00) in prima convocazione e sabato 6 settembre (ore 15.00) in seconda convocazione l'Assemblea Ordinaria dei Soci WWF Lecco. L’Assemblea si terrà presso la Sede di Galbiate, località Camporeso, con il seguente ordine del giorno:
Si è svolta nel weekend 5/6 luglio un'uscita di soci, attivisti e simpatizzanti all'Alpe Piazza (m.1835) e Alpe Lago, con pernottamento al Rifugio Piazza.
Cliccare su questo link per rivedere il percorso dell'escursione al Monte Lago. Dove sono finte le rondini?... A inizio primavera arrivano dall’Africa e ci allietano della loro presenza. Eppure non tutti sanno che rondini e balestrucci sono in declino, infatti negli ultimi anni le due specie hanno subito un forte calo. Una delle cause principali che determinano questa situazione è da ricercare nelle aree di nidificazione. La Rondine soffre in campagna, dove l’agricoltura è sempre più intensiva, mentre il Balestruccio, che al contrario vive preferibilmente in città, fatica sempre più a trovare luoghi idonei per nidificare. Per aumentare le conoscenze sulle due specie e capire come contrastarne il rapido declino, la LIPU ha recentemente lanciato un appello ai cittadini perché aiutino gli ornitologi a fare il punto della situazione. Molti ornitologi e speriamo tantissimi cittadini insieme nel più grande progetto di Citizen Science, ossia la scienza fatta dai cittadini, mai realizzato in Italia nel campo della natura. Rondini e Balestrucci sono specie fra le più conosciute e apprezzate dalla gente anche perché si nutrono di una grande quantità di mosche, zanzare e altri insetti volanti. Partecipare all'iniziativa è semplice!Partecipare a questa iniziativa è semplice: basta registrarsi sul sito internet www.ornitho.it e compilare poi una semplice scheda in cui è possibile inserire fin da subito le proprie osservazioni di Rondine e Balestruccio (come iscriversi a Ornitho e inserire i dati). In alternativa, se lo preferite, è possibile scaricare questa scheda cartacea (Censimento Rondini e balestrucci) da compilare e ritornare, a fine nidificazione, all'Associazione CROS Varenna, che si occupa della raccolta dati. Tutti i cittadini, e non solo gli specialisti, che hanno a cuore la sorte di questi uccelli potranno in questo modo dare un contributo fondamentale per la tutela della natura e di queste due specie così importanti ed utili all'uomo ed all'ambiente. L’iniziativa contribuirà al progetto “Atlante italiano degli uccelli nidificanti in Italia” che ha come obiettivo quello di ottenere una dettagliata distribuzione delle specie che nidificano nel nostro Paese. L’Atlante fa parte anche di un progetto europeo di ricerca che si concluderà nel 2016. Il procedere del progetto potrà essere visibile a tutti coloro che vi contribuiranno e che potranno vedere le proprie segnalazioni insieme a quelle di tutti gli altri. Diverse domande cercano una risposta: in quali comuni nidifica ancora almeno una delle due specie? Quanti nidi ci sono in ogni comune e dove sono le maggiori concentrazioni? Qual'è la situazione della Rondine e del Balestruccio in Italia ed in Provincia di Lecco? È importante che i cittadini partecipino all'iniziativa con le loro segnalazioni: insegnanti, studenti, agricoltori (nelle cui stalle forse ancora qualche Rondine sopravvive) e tutti coloro che osservano questi bellissimi uccelli. Come identificare rondine e balestruccio?Per distinguere le due specie, basta consultare questo documento pubblicato dalla LIPU: Confronto_balestruccio_rondine.pdf.
Impegno mantenuto! In occasione di Earth Hour, la grande mobilitazione globale del WWF per dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico, ci eravamo presi un impegno: organizzare una raccolta fondi specifica per sostenere concretamente il “progetto orso polare” del WWF internazionale. Il WWF Lecco si era impegnato con i primi 1.000 Euro, stanziati direttamente dal bilancio dell'associazione lecchese, frutto delle iniziative e delle numerose attività sul territorio.
Il grazie del WWF internazionale...
il 29 marzo torna Earth Hour - L’Ora della Terra Earth Hour è la grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, coinvolge cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande “ola” di buio si è rapidamente propagata e nel 2013 ha coinvolto oltre 7.000 città in 150 Paesi, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi d’interesse, per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici. Anche quest’anno l’Ora della Terra lascerà al buio monumenti, luoghi simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese e abitazioni private di tutto il mondo, coinvolgendo cittadini, istituzioni, imprese e testimonial nel cambiamento concreto che può garantire il futuro della vita sul pianeta e il benessere dell’uomo, contro un riscaldamento globale i cui effetti diventano sempre più evidenti e preoccupanti, e dunque va assolutamente fermato se vogliamo evitare che sconvolga gli ecosistemi, le specie e la vita di milioni di persone. L'urgenza su cui il WWF lancia la sfida globale è di abbattere le emissioni di gas serra e scegliere le tecnologie del futuro, quelle pulite ed efficienti. Il futuro dell’orso bianco è... nero!Uno degli esempi più evidenti dell’effetto dei cambiamenti climatici è rappresentato allo scioglimento delle calotte polari. I ghiacci dell’artico si stanno letteralmente sciogliendo sotto le zampe degli orsi polari e un'immensa porzione della banchisa polare scomparirà nei prossimi anni. Il processo è irreversibile. Ma esiste un luogo dove lo spessore dei ghiacci e le dinamiche degli ecosistemi possono offrire rifugio alle future generazioni di orsi: è la "Last ice area", il cuore pulsante dell’artico, posizionata nella zona costiera settentrionale della Groenlandia e del Canada: l'ultima arca per l’orso bianco. Il WWF internazionale è impegnato nel “progetto orso polare” per istituire riserve naturali, fondamentali per aiutare l’orso e le altre specie artiche, organizzare squadre impegnate nel controllo del bracconaggio e nella riduzione dei conflitti tra orsi polari e comunità locali. La salvezza del Circolo Polare Artico e dell'orso bianco dipende da tutti noi. Per il “progetto orso polare” |
L'Associazione WWF Lecco sarà presente in città con la distribuzione di materiale informativo sulla Giornata della Terra e sul risparmio energetico. Ma il WWF lecchese vuole anche andare oltre, organizzando una raccolta fondi specifica per sostenere concretamente il “progetto orso polare” del WWF internazionale. I primi 1.000 Euro saranno donati direttamente dal WWF Lecco, frutto delle iniziative e delle numerose attività dell’associazione ambientalista sul territorio. Chiunque potrà aggiungere il proprio personale contributo, presentandosi sabato 29 marzo in piazza Garibaldi a Lecco dove sarà presente un tavolo del WWF: su un apposito cartellone i cittadini potranno aggiungere la propria firma per sostenere simbolicamente il progetto “orso polare”. A fronte di un’offerta minima di 5 Euro sarà inoltre possibile ritirare una pianta di margherite, segno della primavera, e un lumino, simbolo della Giornata della Terra. | Sabato 29 marzo |
L’intero ricavato della raccolta andrà a rendere più sostanziosa la cifra che il WWF Lecco donerà al WWF internazionale per il “progetto orso polare”.
E alle 20.30 si spegne il Teatro Sociale!
Come gesto di chiusura della giornata, grazie alla collaborazione del Comune di Lecco che ha concesso il patrocinio all'iniziativa del WWF, dalle 20.30 alle 21.30 si spegneranno le luci del Teatro della Società in piazza Garibaldi.
Gli attivisti del WWF Lecco riprodurranno il logo dell'evento "60+" accendendo centinaia di lumini davanti al Teatro.
Ma quale è il senso di quest’ora? E' quello di andare oltre l’ora, e cioè di estendere l’impegno per la difesa del nostro pianeta e delle sue risorse, ben oltre l’ora di sabato sera, quella che racchiude il clamore dell’evento (ecco perché il logo dell’Earth Hour contiene la scritta “60+”: si vuole ribadire l’impegno ad andare “oltre l’ora”).
Le immagini della giornata
Puntuale anche quest'anno l'appuntamento con la campagna di salvataggio dei rospi del Moregallo, nella zona Melgone/Onno.
L'inverno non inverno di quest'anno potrebbe darci delle sorprese, e la migrazione potrebbe partire già nei prossimi giorni, quindi preparatevi e state pronti.
Avanti dunque! Non siate timidi nel dare le vostre disponibilità e diamo il via alla Campagna Salvataggio Rospi 2014.
Per dare la propria disponibilità e per coordinare il tutto fate riferimento ai vari referenti serali riportati di seguito.
Vi ricordo che ogni volontario dovrà essere munito di apposito giubbino catarifrangente, secchio, torcia elettrica con almeno 2/4 ore di autonomia (preferibilmente di tipo ricaricabile o con batterie ricaricabili), guanti leggeri e tanta buona volontà!!
I coordinatori in genere hanno a disposizione qualche secchio, torcia e giubbetto in più da distribuire ai volontari, ma in numero molto limitato.. vi chiediamo quindi, nel limite del possibile, di venire con già tutto il necessario.
Vi ricordo inoltre che è molto importante raccogliere i dati sugli andamenti della migrazione, quindi ogni sera sarà indispensabile tenere il conto degli individui in discesa e in risalita, divisi tra maschi e femmine, e anche del numero degli individui schiacciati dalle auto..
Questi dati andranno consegnati ogni sera prima di andare via al referente di turno, o, qualora non fosse possibile, mandati a me via e-mail o via sms, indicando anche la data e la località (Melgone - Cipressi - Onno).
Di seguito riporto i riferimenti dei referenti per le varie sere, a cui far riferimento per le presenze e a cui dare i dati a fine serata.
Felice Farina ([email protected] - cell. 349.5216020)
L'inverno non inverno di quest'anno potrebbe darci delle sorprese, e la migrazione potrebbe partire già nei prossimi giorni, quindi preparatevi e state pronti.
Avanti dunque! Non siate timidi nel dare le vostre disponibilità e diamo il via alla Campagna Salvataggio Rospi 2014.
Per dare la propria disponibilità e per coordinare il tutto fate riferimento ai vari referenti serali riportati di seguito.
Vi ricordo che ogni volontario dovrà essere munito di apposito giubbino catarifrangente, secchio, torcia elettrica con almeno 2/4 ore di autonomia (preferibilmente di tipo ricaricabile o con batterie ricaricabili), guanti leggeri e tanta buona volontà!!
I coordinatori in genere hanno a disposizione qualche secchio, torcia e giubbetto in più da distribuire ai volontari, ma in numero molto limitato.. vi chiediamo quindi, nel limite del possibile, di venire con già tutto il necessario.
Vi ricordo inoltre che è molto importante raccogliere i dati sugli andamenti della migrazione, quindi ogni sera sarà indispensabile tenere il conto degli individui in discesa e in risalita, divisi tra maschi e femmine, e anche del numero degli individui schiacciati dalle auto..
Questi dati andranno consegnati ogni sera prima di andare via al referente di turno, o, qualora non fosse possibile, mandati a me via e-mail o via sms, indicando anche la data e la località (Melgone - Cipressi - Onno).
Di seguito riporto i riferimenti dei referenti per le varie sere, a cui far riferimento per le presenze e a cui dare i dati a fine serata.
- lunedì Stefano Riva [email protected] - cell. 348.3604079
- martedì Andrea Brutti [email protected] - cell. 346.0655764
- mercoledì Felice Farina [email protected] - cell. 349.5216020
- giovedì Carlo Bonacina [email protected] cel - cell. 340.5271819
- venerdì Felice Farina [email protected] - cell. 349.5216020
- sabato Aldo Rossi [email protected] - cell. 320.7522116
- domenica Paolo - LAC [email protected]
Felice Farina ([email protected] - cell. 349.5216020)
Per chi fosse nuovo a questa esperienza...
...o se volete girare l'invito e la mai a nuovi possibili volontari, due brevi indicazioni, potrete poi chiedere al referente di serata ulteriori chiarimenti.
Il Rospo comune adulto (Bufo bufo il nome scientifico) vive stabilmente nel bosco durante l'anno, non è legato ad ambienti acquatici come le sue cugine rane, ma all'acqua deve andarci obbligatoriamente una volta all'anno per deporre le uova. Ci va ad inizio primavera, dopo il periodo di letargo invernale, vi si trattiene giusto qualche settimana, il tempo necessario per trovare un compagno/compagna e deporre le uova e poi torna subito nel bosco.
Le uova sono racchiuse in lunghi filamenti gelatinosi che la femmina depone in acqua bassa attorcigliandoli a sassi o vegetazione per non farli portar via dalle onde. Mentre la femmina depone, il maschio prescelto, che è ben più piccolo, le sta saldamente aggrappato sul dorso e feconda le uova.
Il Rospo comune adulto (Bufo bufo il nome scientifico) vive stabilmente nel bosco durante l'anno, non è legato ad ambienti acquatici come le sue cugine rane, ma all'acqua deve andarci obbligatoriamente una volta all'anno per deporre le uova. Ci va ad inizio primavera, dopo il periodo di letargo invernale, vi si trattiene giusto qualche settimana, il tempo necessario per trovare un compagno/compagna e deporre le uova e poi torna subito nel bosco.
Le uova sono racchiuse in lunghi filamenti gelatinosi che la femmina depone in acqua bassa attorcigliandoli a sassi o vegetazione per non farli portar via dalle onde. Mentre la femmina depone, il maschio prescelto, che è ben più piccolo, le sta saldamente aggrappato sul dorso e feconda le uova.
Purtroppo spesso capita che lungo il percorso che dal bosco dove vivono porta all'acqua dove si riproducono, siano costretti ad attraversare una o più strade.
Il rospo è lento, cammina o fa piccoli salti, e nell'attraversare la strada la probabilità che qualche auto lo investa è molto alta.
Per questo è necessario operare con campagne di salvataggio. Nell'area in cui operiamo noi sono state posizionate barriere di plastica in entrambi i lati della strada o appena dentro il bosco, in modo da bloccare si la discesa che la successiva risalita dei rospi, che non sono in grado di scavalcarle, ed evitando così che finiscano in strada schiacciati dalle auto.
I volontari, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago.
Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi.
Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.
Il rospo è lento, cammina o fa piccoli salti, e nell'attraversare la strada la probabilità che qualche auto lo investa è molto alta.
Per questo è necessario operare con campagne di salvataggio. Nell'area in cui operiamo noi sono state posizionate barriere di plastica in entrambi i lati della strada o appena dentro il bosco, in modo da bloccare si la discesa che la successiva risalita dei rospi, che non sono in grado di scavalcarle, ed evitando così che finiscano in strada schiacciati dalle auto.
I volontari, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago.
Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi.
Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.
L'attività di monitoraggio
Per valutare lo stato di salute della popolazione noi operiamo anche un'attività di monitoraggio anno con anno, contando tutti i rospi che trasportiamo sia in discesa che in risalita, maschi e femmine. Distinguere i due sessi non è difficile perché le femmine sono molto più grosse, i maschi hanno cuscinetti nuziali ruvidi sulle dita delle zampe anteriori che servono a star meglio aggrappati alla femmina durante l'accoppiamento.
Solo i maschi, inoltre emettono il caratteristico canto.
Per facilitare le operazioni di coordinamento è preferibile che chi vuole dare una mano si metta a disposizione per un giorno fisso a settimana (chi vuole può farne anche 2 o 3, non è vietato) per tutto il periodo, che grosso modo andrà avanti per da metà marzo fino verso la fine di aprile.
Di seguito potete vedere qual'è l'area interessata dalle operazioni di salvataggio, che è divisa in tre tratti, da nord a sud: Onno, Cipressi e Melgone.
Solo i maschi, inoltre emettono il caratteristico canto.
Per facilitare le operazioni di coordinamento è preferibile che chi vuole dare una mano si metta a disposizione per un giorno fisso a settimana (chi vuole può farne anche 2 o 3, non è vietato) per tutto il periodo, che grosso modo andrà avanti per da metà marzo fino verso la fine di aprile.
Di seguito potete vedere qual'è l'area interessata dalle operazioni di salvataggio, che è divisa in tre tratti, da nord a sud: Onno, Cipressi e Melgone.
Visualizza Operazione Salvataggio Rospi del Moregallo (LC) in una mappa di dimensioni maggiori
Come da convocazione del Consiglio Direttivo e come previsto dall’articolo 9 dello Statuto Associativo, si è svolta giovedì 6 febbraio l’Assemblea Ordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco, con discussione del seguente ordine del giorno:
- Relazione del Presidente sulle attività associative del 2013
- Proposte di attività per l'anno 2014
- Approvazione bilancio consuntivo 2013 e preventivo 2014
- Varie ed eventuali
Un breve riassunto delle principali attività dell'Associazione WWF Lecco nel 2013. Oggi è più facile rappresentare in immagini un anno di lavoro, mentre magari è più difficile testimoniare l’impegno degli attivisti che alla fine degli anni 70 diedero inizio all'avventura del Panda nella nostra provincia. Avventura che si rinnova di anno in anno da oltre trentacinque anni.
Le immagini sintetizzano in pochi minuti un altro anno di iniziative realizzate grazie a un piccolo ma grande gruppo di attivisti. Piccolo numericamente ma grande per la quantità di progetti che è riuscito a mettere in campo e che contribuiscono a fare della nostra Associazione un essenziale punto di riferimento ambientalista sul territorio, per Comuni, Enti, Istituzioni e normali cittadini.
Le immagini sintetizzano in pochi minuti un altro anno di iniziative realizzate grazie a un piccolo ma grande gruppo di attivisti. Piccolo numericamente ma grande per la quantità di progetti che è riuscito a mettere in campo e che contribuiscono a fare della nostra Associazione un essenziale punto di riferimento ambientalista sul territorio, per Comuni, Enti, Istituzioni e normali cittadini.
22 dicembre 1988 - 22 dicembre 2013
A 25 anni dal suo omicidio, il WWF Lecco ricorda il sacrificio di Chico Mendes.
Francisco Alves Mendes, più noto come"Chico" Mendes, classe 1944, brasiliano di Xapuri, nacque in una famiglia di seringueiros (raccoglitori di caucciù) e nella sua vita riunì l’impegno sindacale e la lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica.
Chico nella foresta ci era nato e aveva imparato il duro lavoro di raccogliere il lattice dell'albero della gomma: "bisogna alzarsi alle due o alle tre del mattino e la presenza delle pantere, dei serpenti e di insetti velenosi richiede professionalità e organizzazione" diceva. Ma lo preferiva alle città, invivibili e caotiche, dove "bisogna pagare tutto, anche l'acqua che il buon Dio ci ha dato gratuitamente".
Nel 1970 il piano di integrazione nazionale (PNI) previsto dal governo brasiliano attrasse in Amazzonia costruttori, allevatori di bestiame, esportatori di legname e di carne. Nel 1975, Chico Mendes organizzò un sindacato di lavoratori rurali per difendersi dalle violente intimidazioni e dalle occupazioni della terra dei nuovi arrivati, che stavano distruggendo la foresta e togliendo ai colonos (i contadini, piccoli produttori espulsi dai latifondisti del sud del Brasile e immigrati al Nord) i loro mezzi di sostentamento. Mendes organizzò gruppi di colonos per formare catene umane non violente intorno alle aree di foresta minacciate dalla distruzione, salvando migliaia di ettari di foresta dove i lavoratori rurali potevano continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma e a raccogliere frutti, noci e fibre vegetali.
Il suo impegno contro i latifondisti attirò l’attenzione dei media sul tema della distruzione delle foreste. Nel 1987 una delegazione dell’ONU si recò direttamente a Xapuri per verificare le accuse rivolte alle grosse finanziarie statunitensi che appoggiavano i progetti di disboscamento dell’Amazzonia, causando la disoccupazione forzata dei seringueiros, l'esilio forzato degli indios amazzonici e un danno ambientale incalcolabile.
A 25 anni dal suo omicidio, il WWF Lecco ricorda il sacrificio di Chico Mendes.
Francisco Alves Mendes, più noto come"Chico" Mendes, classe 1944, brasiliano di Xapuri, nacque in una famiglia di seringueiros (raccoglitori di caucciù) e nella sua vita riunì l’impegno sindacale e la lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica.
Chico nella foresta ci era nato e aveva imparato il duro lavoro di raccogliere il lattice dell'albero della gomma: "bisogna alzarsi alle due o alle tre del mattino e la presenza delle pantere, dei serpenti e di insetti velenosi richiede professionalità e organizzazione" diceva. Ma lo preferiva alle città, invivibili e caotiche, dove "bisogna pagare tutto, anche l'acqua che il buon Dio ci ha dato gratuitamente".
Nel 1970 il piano di integrazione nazionale (PNI) previsto dal governo brasiliano attrasse in Amazzonia costruttori, allevatori di bestiame, esportatori di legname e di carne. Nel 1975, Chico Mendes organizzò un sindacato di lavoratori rurali per difendersi dalle violente intimidazioni e dalle occupazioni della terra dei nuovi arrivati, che stavano distruggendo la foresta e togliendo ai colonos (i contadini, piccoli produttori espulsi dai latifondisti del sud del Brasile e immigrati al Nord) i loro mezzi di sostentamento. Mendes organizzò gruppi di colonos per formare catene umane non violente intorno alle aree di foresta minacciate dalla distruzione, salvando migliaia di ettari di foresta dove i lavoratori rurali potevano continuare a raccogliere e lavorare il lattice di gomma e a raccogliere frutti, noci e fibre vegetali.
Il suo impegno contro i latifondisti attirò l’attenzione dei media sul tema della distruzione delle foreste. Nel 1987 una delegazione dell’ONU si recò direttamente a Xapuri per verificare le accuse rivolte alle grosse finanziarie statunitensi che appoggiavano i progetti di disboscamento dell’Amazzonia, causando la disoccupazione forzata dei seringueiros, l'esilio forzato degli indios amazzonici e un danno ambientale incalcolabile.
Quando fu invitato a Washington per descrivere la drammatica situazione amazzonica di fronte al Congresso statunitense, Chico si recò nella capitale con un vestito prestato da un amico, senza soldi (quando la hostess gli offre uno spuntino, timidamente si azzarda a chiedergli "quanto costa", perché "ho solo pochi cruzeiros..."). A Washington ricevette il premio Global 500 dell'Unep, l'organizzazione ONU per la tutela dell'ambiente. Il 22 dicembre 1988 la mano assassina dei latifondisti e dei trafficanti di legname pone fine alla vita di Chico Mendes. |
Sono passati venticinque anni, durante i quali l’Amazzonia ha perso oltre 350.000km2 di foresta (un’area più grande dell'Italia). Il tasso di deforestazione è il più elevato nel mondo ed è causa di una enorme perdita di biodiversità.
Il WWF internazionale è impegnato da anni con il programma ARPA (Amazon Region Protected Areas) che opera nell’area brasiliana per la conservazione del bioma amazzonico. Il partenariato alla base del programma, unico nel suo genere, include Banca mondiale, GEF, KfW, Funbio e Chico Mendes Institute nell’impegno di triplicare l’area amazzonica sotto protezione legale.
Investendo nella corretta gestione di stati e territori biologicamente importanti, l’ARPA svolge un ruolo chiave nell’assicurare che il futuro sviluppo della regione amazzonica possa realizzarsi sulla base di una solida impronta ambientale.
Chico Mendes ha dato la vita per difendere la foresta amazzonica. Il WWF Lecco lo ricorda con questo video d'annata dei Nomadi, con Augusto Daolio che interpreta "Ricordati di Chico".
Il WWF internazionale è impegnato da anni con il programma ARPA (Amazon Region Protected Areas) che opera nell’area brasiliana per la conservazione del bioma amazzonico. Il partenariato alla base del programma, unico nel suo genere, include Banca mondiale, GEF, KfW, Funbio e Chico Mendes Institute nell’impegno di triplicare l’area amazzonica sotto protezione legale.
Investendo nella corretta gestione di stati e territori biologicamente importanti, l’ARPA svolge un ruolo chiave nell’assicurare che il futuro sviluppo della regione amazzonica possa realizzarsi sulla base di una solida impronta ambientale.
Chico Mendes ha dato la vita per difendere la foresta amazzonica. Il WWF Lecco lo ricorda con questo video d'annata dei Nomadi, con Augusto Daolio che interpreta "Ricordati di Chico".