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Basta attacchi alla montagna

8/4/2022

 
WWF, LIPU, Legambiente e Federazione Pro Natura, diffidano il Comune di Barzio sul progetto per i nuovi impianti sciistici ai Piani di Bobbio, che va a sgravare da usi civici 1.500.000mq di prati e pascoli. Il comunicato stampa congiunto:
Foto
Dopo la denuncia, WWF ha organizzato un'Assemblea Pubblica, durante la quale c'è stato modo di confrontarsi e chiarire l'errore che rischiava di dare il via libera a uno sgravio enorme degli usi civici sull'altopiano.
Foto
L'affollata Assemblea Pubblica presso la sala civica di Barzio
Di seguito l'articolo di approfondimento sulla serata:
Articolo ValsassinaNews
Canepari-Bonelli
Il moderatore della serata, Cesare Canepari, e Lello Bonelli

Sul taglio dei pini si muove il Ministero

6/12/2020

 
I protagonisti della vicenda sono ormai tristemente noti: dodici esemplari di Pinus pinea, esistenti da oltre cinquant’anni, abbattuti nel gennaio di quest’anno, nell’ambito del progetto di “riqualificazione” del lungolago malgratese tanto ostinatamente voluto e sostenuto dall’Amministrazione Locale, quanto decisamente osteggiato da associazioni ambientaliste e comitati locali di cittadini. 
A seguito del taglio delle essenze ultracinquantenni, meno di un mese fa, WWF Lecco e Legambiente Lecco annunciavano di aver presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti lombarda, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare all’irreversibile taglio. 
L’esposto si poneva come finalità quella di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare ad estirpare i vecchi pini di Malgrate, fornendo elementi di analisi anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione, sulla base della perizia a firma dell’agronomo Dottor Giorgio Buizza (che ha quantificato una perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate di oltre trecentomila euro), nonché spunti di riflessione sulla (non solo attuale) importanza del “bene albero”. 
il lungolago prima
il lungolago di Malgrate con i pini, prima del taglio
Ebbene, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare non è rimasto inerte di fronte all’attivazione delle associazioni ambientaliste e in data 3 dicembre, con sorprendente e apprezzabile tempestività, il Direttore Generale Giuseppe Lo Presti ha inviato una comunicazione all’ISPRA - Centro nazionale crisi emergenze ambientali e danno, alla Direzione Generale per il patrimonio naturalistico e al Comitato per il Verde Pubblico (questi ultimi due organismi dello stesso Ministero), inoltrata per opportuna conoscenza anche alle Associazioni esponenti, con specifiche richieste di verifica e approfondimento in relazione alla vicenda malgratese. 
In particolare, dal Ministero si richiede all’ISPRA "di valutare, anche eventualmente avvalendosi del sistema agenziale SNPA, se, ai sensi della parte VI del D.lgs. 152/2006, sussistano profili di danno ambientale o minaccia di danno ambientale derivante dai fatti" oggetto dell’esposto, nonché al Comitato per il Verde Pubblico di "valutare eventuali violazioni della normativa in materia di verde pubblico e privato derivanti dall’attività di abbattimento" dei dodici pini. 
Ma non solo! 
Il Direttore Generale del Ministero ha anche di sua iniziativa inviato copia della sua comunicazione alla Procura Regionale Corte dei Conti Lombardia, aggiungendo così la propria autorevole voce istituzionale a quella delle Associazioni ambientaliste nel chiedere che venga fatta chiarezza sull’accaduto. 
taglio dei pini
il taglio dei pini
Intanto sul nuovo lungolago sono pronti a fare bella mostra di sé, aggiungendo danno al danno, otto striminziti “platani a ombrello”, costruiti artificialmente in vivaio per ottenere la sagoma “a tetto” e messi a dimora con i rami legati a canne di bambù per orientarne lo sviluppo e la geometria. 
Una ripiantumazione improvvisata e senza alcun supporto scientifico: ci sono specie che rispondono naturalmente alla formazione di sagome larghe e basse, ma a Malgrate si preferisce impiegare una specie caratterizzata geneticamente da grandi dimensioni per costringerla a sagome innaturali.
la piantumazione dei platani

Esposto per il taglio dei pini

11/11/2020

 
Chi pensava che l’attuale emergenza sanitaria avrebbe fermato le associazioni ambientaliste nella propria lotta a tutela delle risorse ambientali, ha oggi un motivo in più per ricredersi.
Ricordate l’amara vicenda dei pini del lungolago di Malgrate? Dodici esemplari di Pinus pinea abbattuti nel gennaio di quest’anno, nell’ambito del progetto di “riqualificazione” del lungolago malgratese.
Pinus pinea
Il progetto, fortemente contestato nella parte in cui prevedeva l’abbattimento degli alberi ultracinquantenni che ornavano il lungolago, aveva destato una vera e propria sollevazione di popolo. Gli alberi di Malgrate avevano unito nella lotta per la tutela del bene comune e del patrimonio arboreo adulto urbano, non soltanto le associazioni per così dire addette ai lavori, ma anche cittadini comuni, affezionati a quei pini che costituivano ormai parte dell’identità del Comune e dei suoi abitanti.
Malgrate manifestazione
Le associazioni ambientaliste lecchesi, in primis WWF e Legambiente, avevano cercato di intavolare un dialogo con le amministrazioni locali, al fine di individuare un’alternativa coerente con la riqualificazione della zona lungolago che consentisse però di preservare il patrimonio arboreo esistente. Lello Bonelli, Presidente di WWF Lecco, aveva dichiarato: “pur non considerando come secondaria l’esigenza di dare al lungolago un’uniformità estetica, riteniamo che un buon progetto avrebbe dovuto tener conto del valore anche paesaggistico rappresentato dai bellissimi esemplari già esistenti e rigogliosi che da decenni caratterizzano, con la loro elegante chioma, una parte del lungolago. Ci auguriamo che sia ancora possibile una rivalutazione del progetto che prenda in considerazione gli aspetti ambientali fino ad ora trascurati”.
Com’è noto, le amministrazioni locali si sono dimostrate sorde alle proposte avanzate, da ultimo in un incontro tenutosi nella metà di gennaio scorso alla presenza dei presidenti di Legambiente e WWF. In tale incontro, emergeva che il progetto di riqualificazione del lungolago – per stessa ammissione dell’Amministrazione Comunale – si basava su “una valutazione architettonica, paesaggistica ed economica” che non aveva tenuto in considerazione le piante esistenti. Addirittura, non erano state effettuate perizie agronomiche sul progetto di taglio; soltanto le citate associazioni ambientaliste incaricavano un perito in tal senso, l’agronomo Dott. Giorgio Buizza, le cui osservazioni non sono state tuttavia nemmeno prese in considerazione dalle Amministrazioni coinvolte.
In sostanza, il progetto non si era occupato di preservare gli alberi esistenti, ridisegnando il lungolago come se non ci fossero. Così, nonostante proteste, sit-in e una grande mobilitazione di cittadini e associazioni per opporsi al taglio, i dodici pini che abbellivano Malgrate da oltre cinquant’anni sono stati, semplicemente, eliminati.
taglio a raso
La diatriba sul punto non può però dirsi conclusa. È di oggi la notizia che WWF Lecco – in persona del Presidente Lello Bonelli e Legambiente Lecco – in persona della Presidente Laura Todde, con il patrocinio dell’Avvocato Loretta Davanzo, hanno presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti lombarda, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare al taglio dei pini di Malgrate, anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione. Nello specifico la dettagliata relazione di stima del Dott. Buizza, allegata all’esposto, quantifica la perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate in oltre trecentomila euro.
Nell’esposto, oltre a portare all’attenzione della citata Procura le problematiche attinenti al rispetto dei passaggi, che avrebbero dovuto essere prese in considerazione prima di un intervento tanto invasivo quanto l’asportazione totale delle piante, si sottolinea, come già più volte fatto in passato, l’importanza fondamentale del “bene albero”, specialmente nel nostro contesto storico. Come già illustrato all’epoca dei fatti dai rappresentanti locali di WWF e Legambiente, infatti, “la decisione di tagliare le dodici piante non tiene conto che le condizioni ambientali sono mutate e che tagliare alberi sani e forti oggi dovrebbe muovere una sensibilità diversa rispetto al passato”.
Dopo la lunga battaglia legale contro le minicentrali idroelettriche sul torrente Fraina, in Comune di Premana, che avrebbero portato danni irreversibili all’equilibrio idrogeologico dei luoghi, e che si è conclusa pochi giorni fa con lo stop del progetto, WWF e Legambiente aprono un nuovo fronte: in attesa di conoscere l’esito dell’esposto presentato alla competente Procura, un importante segnale è stato inviato alle Amministrazioni pubbliche del territorio: c’è sempre un occhio vigile a tutela dell’ambiente.
cartellone FFF
Di seguito il servizio realizzato da TeleUnica:

Premana: salvato il torrente Fraina

6/11/2020

 
Vi ricordate gli striscioni pacifici, non politici, della protesta dei pesci di fiume di inizio anno?
Erano comparsi in tutti Italia, e anche a Premana (guarda la nostra gallery), frutto dell’iniziativa di un coordinamento che riuniva tutte le grandi associazioni di tutela ambientale e i comitati spontanei impegnati nella difesa degli ultimi fiumi e torrenti liberi dalla devastazione e dalla speculazione del mini idroelettrico.
Pesci di Fiume
A Premana la battaglia è stata vinta! Dopo dieci anni esatti dedicati alla tutela dell’Alpe Rasga e del torrente Fraina, hanno vinto gli Alpigiani che ne hanno difeso l’integrità, rivendicando anche la titolarità degli antichi usi civici su terre e acque a scopo di uso collettivo, e le Associazioni che li hanno sostenuti - primi tra tutti WWF e Legambiente Lecco.
protesta pesci di fiume
È di ieri infatti la notizia che la Provincia di Lecco ha formulato un diniego definitivo, con conclusione del procedimento, all’autorizzazione unica richiesta dalla società Energia Futuro Srl, che avrebbe prosciugato un corso d’acqua ancora quasi intatto e naturale, stravolgendo con centinaia di metri di condotte da incassare in pareti rocciose o sotto l’antica strada militare i versanti fragili della Valvarrone, che proprio in questi giorni sono stati nuovamente oggetto di gravissimi episodi di dissesto.
L'ultima diffida a procedere era stata inviata da WWF Lecco all'Amministrazione Provinciale lo scorso 25 maggio.
Di seguito il nostro ultimo documento di diffida e il testo completo del provvedimento dirigenziale di diniego, che pone finalmente fine alla vicenda.
Fraina: diffida WWF Lecco maggio 2020
File Size: 193 kb
File Type: pdf
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Fraina: provvedimento ottobre 2020
File Size: 96 kb
File Type: pdf
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manifestazione Premana
Nel corso di questi anni, grazie anche all’impegno del legale che ha seguito con dedizione questa complessa vicenda, l’avv. Paola Brambilla, oggi Coordinatrice del Comitato Giuridico del WWF Italia, abbiamo contestato il progetto con osservazioni, diffide e ricorsi, fino all'atto finale con cui ARPA ha certificato l’incompatibilità ambientale per le acque del prelievo, impedendo per legge l’erogazione dell’incentivazione, e i conti hanno smascherato la natura solo speculativa dell’operazione, al punto che la società stessa, si legge nel provvedimento di diniego, ha ammesso che senza incentivo l’operazione non si regge.
​Il Fraina può continuare a scorrere libero!
Fraina
Lello Bonelli, presidente del WWF Lecco, conclude: “ci sono Regioni che hanno deliberato, proprio in questi giorni, l’esclusione di nuovi impianti di micro e mini elettrico sui corsi d’acqua alpini: stravolgono la natura, il paesaggio, minano i fragili equilibri idrogeologici del territorio. È una notizia che fa sperare, e che dimostra che istituzioni, associazioni ecologiste e comunità locali possono e devono essere alleate per la tutela del territorio e dell’ambiente.”.

Escursione all'Orrido di Inverigo

2/10/2020

 
Foto
WWF Lecco, in collaborazione con l'Associazione "Le Contrade" di Inverigo, propone per domenica 18 ottobre una visita guidata che ci porterà alla scoperta degli ambienti di una delle aree naturali più interessanti della Brianza: l’Orrido di Inverigo.
Siamo nel Parco Regionale della Valle del Lambro; intorno a noi un habitat incredibile e alcune specie animali protette dall'Unione Europea come la rana di Lataste, endemica della Pianura Padana, e il gambero di acqua dolce, rarissimo a causa delle alterazioni ambientali.

Orrido Inverigo
L'Orrido d'Inverigo è l'unico orrido noto in ambiente collinare morenico, è un’area protetta classificata come monumento naturale, oggi inserita nell’elenco dei Geositi della Lombardia. Elaborato artisticamente come giardino pre-romantico già nel 1700 è stato luogo simbolico della socialità e dell’identità locale e brianzola.
Le sorgenti incrostanti: l’area dell'Orrido è ancora geologicamente attiva, una nuova roccia, chiamata tufo calcareo, si sta formando a valle delle bancate di Ceppo e subito oltre lo sbocco dell’Orrido, è originata dalle cosiddette “sorgenti incrostanti” (habitat prioritario).
La garzaia: luogo di nidificazione degli ardeidi, quella d'Inverigo è la più grande presente nel Parco Regionale della Valle del Lambro; nel periodo primaverile è luogo di nidificazione dell'airone cenerino.
Il viale dei Cipressi: viale storico alberato di 1.500 metri voluto nel 1664 dalla nobile famiglia dei Crivelli, feudataria di gran parte della Brianza. E' un elemento paesaggistico unico e  caratterizzante il territorio di Inverigo.
Torniamo all'Orrido dopo cinque anni! Guarda qui le immagini del 2015
Chi ci accompagna
Il coordinamento della giornata è affidato ad Arturo Binda, dell'Associazione "Le Contrade", esperto conoscitore del luogo, e Raoul Manenti, ricercatore presso l'Università di Milano e attivista del WWF Lecco, che saranno supportati da alcuni esperti che si alterneranno nel corso della giornata.
Il programma
Sono previsti due turni, uno al mattino, e uno pomeridiano, con ritrovo fissato rispettivamente alle 8.45 e alle 14.15  in via Monte Barro 1 a Inverigo.
Le escursioni hanno una durata indicativa di tre ore, dalle 9.00 alle 12.00 oppure dalle 14.30 alle 17.30.
Attrezzatura necessaria: abbigliamento comodo e calzature idonee a terreni umidi e fangosi, bevande e mascherina.
Utili binocolo e macchina fotografica.
​Il percorso, lungo circa 5km, si snoda attraverso diversi punti di interesse e di sosta.
Modalità di partecipazione
  • pur trattandosi di un'attività all'aperto, è richiesto a tutti i partecipanti (bambini e adulti accompagnatori) di mantenere le distanze di sicurezza di almeno un metro, indossare la mascherina ed evitare di creare assembramenti;
  • possono partecipare all’escursione solo persone che non sono soggette a quarantena, che non sono a conoscenza di essere state a contatto con persone SARS-CoV-2 positive o ai loro familiari anche se asintomatici, negli ultimi 14 giorni, che sono in grado di certificare una temperatura corporea inferiore ai 37,5° C e di non avere soggiornato nelle aree a rischio negli ultimi 14 giorni;
  • in caso di maltempo l'escursione è rimandata alla domenica successiva;
  • l'evento è a "numero chiuso" con donazione richiesta di 5€ a persona
    (i minorenni accompagnati partecipano gratuitamente, ma vi chiediamo cortesemente di segnalarci la loro presenza nel campo "Note" del Modulo di preiscrizione che trovate sotto);
  • l'iscrizione è obbligatoria e i partecipanti riceveranno conferma dell'avvenuta iscrizione;
  • ​N.B.: NON presentarsi senza iscrizione/conferma, perché non saranno accettati partecipanti in soprannumero rispetto a quelli previsti;

ATTENZIONE
Siamo spiacenti, ma al momento le preiscrizioni sono chiuse, avendo raggiunto il numero massimo di partecipanti e non ci è possibile accettare altre richieste.


    Modulo di preiscrizione
    inviare un modulo per ogni partecipante adulto!

    E' sufficiente paese/città... L'indirizzo completo andrà indicato nel modulo "Liberatoria"
    NOTA BENE: Con la compilazione del presente modulo e la pressione del tasto INVIA, il Richiedente conferma implicita accettazione delle condizioni descritte nel documento: Liberatoria evento "Orrido Inverigo 2020" (inserito in questa stessa pagina web), che dovrà comunque essere stampato, sottoscritto in originale e consegnato all'Organizzazione prima dell'inizio dell'evento, a cura del Genitore/Legale Rappresentante.
Invia
Liberatoria "Orrido Inverigo 2020"
File Size: 165 kb
File Type: pdf
Scarica file


Pagamento iscrizione

DOPO avere inviato il Modulo di preiscrizione, riceverete un conferma dell'avvenuta preiscrizione e le indicazioni per il versamento della donazione.
L’iscrizione si intende perfezionata solo con il saldo della donazione, entro venerdì 16 ottobre (riceverete comunque una seconda conferma).
L'Organizzazione si riserva di chiudere anticipatamente le iscrizioni al raggiungimento di un massimo di partecipanti e di rinviare/annullare l'evento in caso di maltempo o per cause di forza maggiore, impegnandosi, in caso di annullamento, al rimborso integrale dell’eventuale donazione già versata.

Associazioni ambientaliste contro il taglio dei pini sul lungolago di Malgrate

20/1/2020

 
Battaglia di cittadini e associazioni ambientaliste per salvare i dodici esemplari di Pinus pinea dall’abbattimento, per il completamento del sesto e ultimo lotto previsto nel progetto di riqualificazione del lungolago malgratese
Pini domestici
i pini del lungolago di Malgrate, oggi

IL COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO WWF-LEGAMBIENTE


IL PARERE DELL'AGRONOMO
In un intervento dell'agronomo Dott. Giorgio Buizza (video prodotto e pubblicato da Lecco FM), i motivi non solo ambientali, ma anche scientifici, economici e di semplice ragionevolezza, che dimostrano l'errore dell'Amministrazione Comunale.

IMMAGINI e VIDEO
lungolago Malgrate
da una parte: pini ultracinquantenni in ottime condizioni di salute
platano
nel tratto "moderno": platani costretti tra auto, sampietrini e cemento
platano ombrello
alberelli striminziti con una chioma da 4-5 metri cubi di fogliame per pianta, rispetto ai 400-500 metri cubi di ciascun pino eliminato. Migliaia di euro di spesa per un risultato che vale, ecologicamente parlando, un centesimo circa di quello che si butta via

LA PETIZIONE ONLINE
Firma, fai firmare e condividi, la petizione online per salvare i pini!
Foto

LA FINE DEI PINI
Come purtroppo prevedibile, dopo una settimana di mobilitazione, l'Amministrazione di Malgrate ha comunque dato il via all'abbattimento.
​Nonostante 1.500 firme online e altre centinaia raccolte in paese, il supporto dei media locali, la mobilitazione di ambientalisti, cittadini e tecnici... alla fine ha vinto l'ignoranza di pochi.
Altro cemento, marmo e alberelli striminziti andranno a prendere il posto di un patrimonio insostituibile di biodiversità.

LA GALLERIA FOTOGRAFICA SU FLICKR
Foto su Flickr

"Noi ci abbiamo provato in tutti i modi.
Anche se sapevamo che quasi sicuramente sarebbe stata una battaglia persa, sapevamo anche che era una battaglia giusta e quindi era giusto combatterla. E siamo orgogliosi di averlo fatto."

Lello Bonelli - Presidente WWF Lecco 

Migrazione rospi Moregallo 2019

3/4/2019

 
Al via  la campagna di salvataggio dei rospi del Moregallo, nella zona Melgone/Onno
Il Rospo comune adulto (Bufo bufo il nome scientifico) vive stabilmente nel bosco durante l'anno, non è legato ad ambienti acquatici come le sue cugine rane, ma all'acqua deve andarci obbligatoriamente una volta all'anno per deporre le uova.
Ci va ad inizio primavera, dopo il periodo di letargo invernale, vi si trattiene giusto qualche settimana, il tempo necessario per trovare un compagno/compagna e deporre le uova e poi torna subito nel bosco.Le uova sono racchiuse in lunghi filamenti gelatinosi che la femmina depone in acqua bassa attorcigliandoli a sassi o vegetazione per non farli portar via dalle onde.
Mentre la femmina depone, il maschio prescelto, che è ben più piccolo,  le sta saldamente aggrappato sul dorso e feconda le uova.
Purtroppo spesso capita che lungo il percorso che dal bosco dove vivono porta all'acqua dove si riproducono, siano costretti ad attraversare una o più strade.
Il rospo è lento, cammina o fa piccoli salti, e nell'attraversare la strada la probabilità che qualche auto lo investa è molto alta. Per questo è necessario operare con campagne di salvataggio.
Immagine

Come operano i volontari?

Nell'area del Moregallo sono state posizionate barriere di plastica in entrambi i lati della strada o appena dentro il bosco, in modo da bloccare si la discesa che la successiva risalita dei rospi, che non sono in grado di scavalcarle, ed evitando così che finiscano in strada schiacciati dalle auto.
I volontari, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago. Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi. Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.
Per valutare lo stato di salute della popolazione si opera anche un'attività di monitoraggio anno con anno, contando tutti i rospi trasportati sia in discesa che in risalita, maschi e femmine. Distinguere i due sessi non è difficile perché le femmine sono molto più grosse, i maschi hanno cuscinetti nuziali ruvidi sulle dita delle zampe anteriori che servono a star meglio aggrappati alla femmina durante l'accoppiamento.
Solo i maschi, inoltre emettono il caratteristico canto.
rospobarriera
Rospo "bloccato" dalla barriera di plastica

Cosa serve?

Soprattutto buona volontà!...
Assolutamente indispensabile giubbetto catarifrangente, un secchio e una torcia a batteria, meglio se ricaricabile e di media potenza. 
Sono consigliati scarponcini leggeri e possono essere utili un paio di guanti leggeri.
I rospi si muovono maggiormente nelle serate calde e umide, ancor di più con la pioggia, quindi è bene portarsi anche un impermeabile e degli stivali in caso di brutto tempo, perché spesso sono le serate in cui c'è più da fare.

Come ci si organizza?

Per facilitare le operazioni di coordinamento è preferibile che chi vuole dare una mano si metta a disposizione per un giorno fisso a settimana (chi vuole può farne anche 2 o 3, non è vietato) per tutto il periodo, che grosso modo andrà avanti per 5/6 settimane. 
Di seguito i riferimenti dei coordinatori per le varie sere, a cui far riferimento per le presenze e a cui dare i dati a fine serata.
  • lunedì Maura Rigamonti maurarigamonti@gmail.com - cell. 339.8960355 
  • martedì Cristina Galbussera cri.crotta@alice.it - cell. 339.7450514
  • mercoledì Felice Farina faunaviva.felice@gmail.com - cell. 349.5216020
  • giovedì Roberto Silvestri birillo84@yahoo.it -  cell. 338 8515310 e Donata Nobile donata.nobile@libero.it - cell. 347.9327258
  • venerdì Felice Farina faunaviva.felice@gmail.com - cell. 349.5216020
  • sabato Aldo Rossi aldo.r.gev@hotmail.it - cell. 339.3353608 
  • domenica Paola lacmi@abolizionecaccia.it - cell. 338.5856150
Per ogni ulteriore info: ​rospi.moregallo@gmail.com 

Visualizza Operazione Salvataggio Rospi del Moregallo (LC) in una mappa di dimensioni maggiori

Giornata del Creato 2018

4/9/2018

 
In occasione del mese del creato, le associazioni del territorio lecchese propongono un percorso che si sviluppa sul tema della cura del verde nella città e della conversione degli edifici verso sistemi abitativi inclusivi ed ecologici. 
La vegetazione costituisce un elemento non solo estetico, ma è capace di migliorare la salute pubblica e la possibilità di socializzare e praticare sport. In alcuni casi è un'opportunità di lavoro e un modo per coinvolgere persone svantaggiate. Le case progettate o ristrutturate per abbassare i consumi energetici permettono una significativa riduzione dell'impatto ambientale e possono diventare “laboratori” sociali interessanti. 
WWF Lecco condivide la proposta e promuove la partecipazione alle iniziative riportate nel programma:
Giornata del Creato 2018

Stop alle derivazioni in Val Fraina!

10/12/2016

 
WWF e Legambiente unite contro le derivazioni idroelettriche in Val Fraina: Amministrazioni a rischio di infrazione europea!
Dopo l'impegno e la diffida presentata al Comune di Premana da oltre 100 cittadini firmatari, anche le associazioni ambientaliste fanno sentire la propria voce.
Premana
Di seguito il comunicato emesso congiuntamente e inviato alle Amministrazioni e agli organi di stampa ​locali.
Comunicato val Fraina
File Size: 400 kb
File Type: pdf
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Ancora "Muri a secco"

22/10/2016

 
E' il sesto anno ormai che Parco Monte Barro e WWF Lecco propongono con successo l'attività sui "muretti a secco", manufatti di ingegneria edilizia a cui l’uomo ricorre per conquistare nuovi spazi, spesso da destinare alla coltivazione su pendii collinari o montuosi altrimenti impossibili da sfruttare, ma anche luoghi di importante valenza ambientale per le numerose specie vegetali e di microfauna che queste strutture possono ospitare.
muretti2016_1
Sabato 22 ottobre, in una fredda mattina autunnale, un gruppo di una decina di volontari coordinati dal tecnico Michael Wolfger, ha provveduto alla ristrutturazione di un tratto di muretto a secco lungo un sentiero che collega Camporeso a Migliorate, sulle pendici sud occidentali del Monte Barro.
Dalla preparazione dei sito alla ricostruzione del basamento e via via fino alla finitura, un tratto di muro ha ripreso vita in tutto il suo originario splendore.
muretti2016_2
L’iniziativa sui muri a secco è solo una delle numerose attività che gli attivisti del WWF Lecco portano avanti all’interno dell’area protetta del Parco Barro, andando ad affiancarsi alle ricerche sul gambero di fiume, alle bugbox per favorire la presenza di insetti impollinatori, alla manutenzione naturalistica degli stagni... in un susseguirsi di impegni per la tutela dell’ambiente e della biodiversità.
muretti2016_3

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