Uova "abbandonate", uccelli e nidiacei
Può capitare di imbattersi in un nido di uccello, soprattutto di quelle specie che ne costruiscono a terra o su arbusti bassi, con una o più uova, e pensare che si tratti di uova "abbandonate" , perché in quel momento non vi sono gli adulti nelle vicinanze, o perché al tatto risultano assolutamente fredde. Bisogna assolutamente evitare di prelevarle; infatti molte specie iniziano a incubare le uova solo dopo averne deposte un certo numero. Inoltre prelevare le uova implica avviare un'incubazione artificiale e la conseguente cura dei pulcini, che risulta estremamente complessa.
Esistono poi specie che intenzionalmente depongono le uova a terra e senza costruire veri e propri nidi, dando l'impressione di essere veramente abbandonate. è il caso di piccoli trampolieri come il Fratino e il Corriere piccolo, oppure sterne come il Fraticello e la Sterna comune, su spiagge e greti di torrenti, come anche il Succiacapre, tra la lettiera del bosco.
Gli uccelli, e soprattutto i nidiacei, sono i casi più frequenti di ritrovamento di animali selvatici in difficoltà.
In primavera, durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede, può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello). Il nostro istinto ci induce a raccoglierlo e portarlo a casa per "allevarlo".
Questo atteggiamento, peraltro lodevole in quanto dimostra sensibilità nei confronti della natura, non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo.
Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori. Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario. Allevandoli si corre inoltre il rischio di "imprintarli" sull'uomo, facendone animali con una identità specifica deviata in modo irreversibile e non più in grado di affrontare una normale vita libera.
Se avete raccolto un nidiaceo in situazione di reale pericolo (minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada) è importante offrirgli la massima tranquillità, al fine di evitare lo shock e l'infarto da maneggiamento, ponendolo in una scatola di cartone buia e collocata nel più breve tempo possibile in uno spazio altrettanto buio e silenzioso, a temperature mite.
Assolutamente evitare: gabbie, sacchetti di plastica, troppi spostamenti, luoghi rumorosi, contatto con la gente.
Nel caso di uccelli adulti, feriti per scontri fortuiti con auto, cavi aerei, scontri con altri animali, il suggerimento è quello di contattarci direttamente, per un intervento quanto più possibile rapido ed efficace.
Attenzione nel caso di ritrovamento di rapaci, cigni, aironi, corvidi... Alcune specie infatti reagiscono allo shock da cattura, difendendosi con beccate o unghiate pericolose per il soccorritore. Gabbiani e soprattutto Sule e Cormorani hanno becchi dai margini molto taglienti; meno taglienti ma non piacevoli sono i colpi di becco di corvidi come Cornacchie, Gazze, Corvi e Ghiandaie. Gli Ardeidi, in virtù della struttura del collo e del becco, sono abili infiocinatori e usano la stessa tecnica per difendersi. Anche i piccoli falchi, come il Gheppio, sono molto dinamici e aggressivi.
Esistono poi specie che intenzionalmente depongono le uova a terra e senza costruire veri e propri nidi, dando l'impressione di essere veramente abbandonate. è il caso di piccoli trampolieri come il Fratino e il Corriere piccolo, oppure sterne come il Fraticello e la Sterna comune, su spiagge e greti di torrenti, come anche il Succiacapre, tra la lettiera del bosco.
Gli uccelli, e soprattutto i nidiacei, sono i casi più frequenti di ritrovamento di animali selvatici in difficoltà.
In primavera, durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede, può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello). Il nostro istinto ci induce a raccoglierlo e portarlo a casa per "allevarlo".
Questo atteggiamento, peraltro lodevole in quanto dimostra sensibilità nei confronti della natura, non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo.
Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori. Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario. Allevandoli si corre inoltre il rischio di "imprintarli" sull'uomo, facendone animali con una identità specifica deviata in modo irreversibile e non più in grado di affrontare una normale vita libera.
Se avete raccolto un nidiaceo in situazione di reale pericolo (minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada) è importante offrirgli la massima tranquillità, al fine di evitare lo shock e l'infarto da maneggiamento, ponendolo in una scatola di cartone buia e collocata nel più breve tempo possibile in uno spazio altrettanto buio e silenzioso, a temperature mite.
Assolutamente evitare: gabbie, sacchetti di plastica, troppi spostamenti, luoghi rumorosi, contatto con la gente.
Nel caso di uccelli adulti, feriti per scontri fortuiti con auto, cavi aerei, scontri con altri animali, il suggerimento è quello di contattarci direttamente, per un intervento quanto più possibile rapido ed efficace.
Attenzione nel caso di ritrovamento di rapaci, cigni, aironi, corvidi... Alcune specie infatti reagiscono allo shock da cattura, difendendosi con beccate o unghiate pericolose per il soccorritore. Gabbiani e soprattutto Sule e Cormorani hanno becchi dai margini molto taglienti; meno taglienti ma non piacevoli sono i colpi di becco di corvidi come Cornacchie, Gazze, Corvi e Ghiandaie. Gli Ardeidi, in virtù della struttura del collo e del becco, sono abili infiocinatori e usano la stessa tecnica per difendersi. Anche i piccoli falchi, come il Gheppio, sono molto dinamici e aggressivi.
Primo soccorso per uccelli selvatici
Per gentile concessione degli amici del CABS (Committee Against Bird Slaughter)
segnaliamo queste pagine del loro sito, che contengono preziose e dettagliate indicazioni per salvare i nostri piccoli amici con le ali:
segnaliamo queste pagine del loro sito, che contengono preziose e dettagliate indicazioni per salvare i nostri piccoli amici con le ali:
- identificazione specie, dove sono illustrati i più comuni nidiacei;
- come crescere un nidiaceo
N.B.: indicazioni di carattere generale valide esclusivamente per il primo soccorso e non, ovviamente, per l'allevamento dell'animale, che peraltro è vietato dalla legge italiana (vedi anche la normativa vigente); - come soccorrere un uccello ferito;
WWF Lecco non è attrezzato nè autorizzato per il recupero di fauna selvatica: trovate in queste pagine del nostro sito alcune informazioni generiche per un primo soccorso, ma l'indicazione è sempre quella di fare riferimento alla Polizia Provinciale, competente in materia