Progetto Gambero di Fiume
Da parecchi anni l'Associazione WWF Lecco è impegnata in progetti di ricerca e tutela delle popolazioni di gambero di fiume italiano (Austropotamobius pallipes), nell'area della Brianza lecchese e del Parco Regionale del Monte Barro.
Le attività sono coordinate dal consigliere WWF Lecco Ph.D. Raoul Manenti con la collaborazione di numerosi attivisti dell'Associazione. L'impegno è rivolto in particolare allo studio finalizzato alla tutela del raro gambero di fiume autoctono, sempre più minacciato dalla presenza di specie alloctone quali il gambero americano (Orconectes limosus) e il temibile e purtroppo molto diffuso gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), specie quest'ultima che per svariate cause (alterazione degli ambienti umidi e inquinamento, immissioni illegali, pescatori scriteriati...) si sta infatti diffondendo sempre di più mettendo a grosso rischio la sopravvivenza dei gamberi di fiume italiani. Il gambero di fiume italiano e quello americano hanno comunque esigenze ecologiche diverse e almeno durante i primi anni di colonizzazione la diffusione del gambero americano si limita alle zone più pianeggianti e ai corpi idrici stagnanti. Di fondamentale importanza risulta quindi, pur cercando di evitare l’isolamento delle popolazioni di gambero nostrano, mettere in atto azioni e interventi per impedire che i gamberi di fiume americani possano arrivare più a monte nei nostri bacini idrografici, andando a minacciare le popolazioni di gamberi autoctoni. |
Giugno 2018 il progetto vola in Finlandia!
Iin occasione della V Conferenza della Società Europea per la Conservazione (ECCB2018), Linda Ferrante, dottoranda all’Università di Padova del gruppo di ricerca di Barbara de Mori, ha presentato lo stato di avanzamento del progetto “L’uomo e la natura nel Parco Monte Barro” realizzato dal Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova in collaborazione con l’Associazione WWF Lecco e l’Ente Parco Monte Barro.
La presentazione dal titolo “Il rischio di estinzione per le specie minacciate all’interno delle aree protette: il caso del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) in Italia” è stata presentata davanti ad una platea di esperti nella sezione del convegno “La dimensione sociale della conservazione” ed ha suscitato interesse e consenso.
Al convegno sono stati presentati i risultati sulla conoscenza e sulla sensibilità etica dei visitatori del Parco Monte Barro sul gambero di fiume e sui comportamenti che possono essere pericolosi per la conservazione di questa splendida specie nostrana. Alcuni comportamenti infatti, come il bracconaggio, l’introduzione nei ruscelli di pesci e uova di rana o anche solo l’ingresso nei torrenti con stivali usati in altri corsi d’acqua possono mettere a rischio la presenza del gambero all’interno dell’area Parco.
La presentazione dal titolo “Il rischio di estinzione per le specie minacciate all’interno delle aree protette: il caso del gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) in Italia” è stata presentata davanti ad una platea di esperti nella sezione del convegno “La dimensione sociale della conservazione” ed ha suscitato interesse e consenso.
Al convegno sono stati presentati i risultati sulla conoscenza e sulla sensibilità etica dei visitatori del Parco Monte Barro sul gambero di fiume e sui comportamenti che possono essere pericolosi per la conservazione di questa splendida specie nostrana. Alcuni comportamenti infatti, come il bracconaggio, l’introduzione nei ruscelli di pesci e uova di rana o anche solo l’ingresso nei torrenti con stivali usati in altri corsi d’acqua possono mettere a rischio la presenza del gambero all’interno dell’area Parco.
Una prima fase del progetto ha riguardato un’indagine per lo studio del rapporto tra utenti e l’ambiente del Parco Monte Barro, attraverso la raccolta di dati che consentissero di ottenere informazioni essenziali per la ricerca. La sottoposizione di appositi questionari agli utenti del Parco si è svolta nell’estate-autunno 2017, concludendosi con la raccolta di circa 300 sondaggi ed un ''censimento'' dati bimensile. Nel dicembre dello scorso anno sono poi state avviate le elaborazioni dei questionari e definite le modalità per un’ulteriore raccolta di dato presso i residenti, avviata nelle scorse settimane con la distribuzione di 320 questionari nelle aree urbane limitrofe al Parco nel Comune di Galbiate.
Lo studio ha permesso di raccogliere informazioni su come proporre attività educative per promuovere la conoscenza e la protezione del gambero di fiume all’interno del Parco. A breve verrà svolta una nuova indagine che coinvolgerà ancora gli abitanti dei comuni su cui il Parco insiste e saranno progettate dall’Università di Padova e dall’Associazione WWF Lecco alcune attività educative ad hoc per promuovere la conservazione delle specie dulcacquicole del Parco Monte Barro.
Lo studio ha permesso di raccogliere informazioni su come proporre attività educative per promuovere la conoscenza e la protezione del gambero di fiume all’interno del Parco. A breve verrà svolta una nuova indagine che coinvolgerà ancora gli abitanti dei comuni su cui il Parco insiste e saranno progettate dall’Università di Padova e dall’Associazione WWF Lecco alcune attività educative ad hoc per promuovere la conservazione delle specie dulcacquicole del Parco Monte Barro.
Luglio 2017 nuovo studio sul gambero di fiume
Estate 2016: manutenzione della fototrappola
Purtroppo a marzo 2016, a causa di forti piogge che hanno minato la stabilità della pozza, è stato necessario un intervento di manutenzione straordinaria per il ripristino della nursery gamberi.
I danni causati dal maltempo mettono purtroppo a forte rischio la riproduzione dei gamberi in questo primo anno... A settembre gli attivisti dell'Associazione sono intervenuti per alcune attività di manutenzione e riposizionamento della fototrappola, in preparazione di un secondo tentativo di ripopolamento. |
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Autunno-inverno: procedono i monitoraggi
Tra luglio e ottobre la pozza è stata monitorata regolarmente per verificarne la tenuta e la circolazione dell’acqua. Durante il mese di settembre è stato possibile appurare come nella pozza fossero già presenti diversi macroinvertebrati tra cui almeno due larve di libellula del genere Cordulegaster ad uno stadio di crescita piuttosto avanzato (probabilmente provenienti dai microhabitat circostanti) e come siano state deposte delle larve di salamandra pezzata. Ad inizio ottobre si è quindi proceduto ad inserire un primo stock di gamberi adulti riproduttori composto da 2 maschi e 4 femmine. Gli esemplari prima di essere stati rilasciati nella pozza sono stati marcati individualmente.
Dopo alcuni mesi la pozza è quasi del tutto inserita nell'ambiente naturale. E' stato installato un sistema di videosorveglianza che ha lo scopo di verificare la frequentazione del sito e fornire informazioni aggiornate in tempo reale sullo stato della pozza. Gli attivisti dell'Associazione procedono con periodici monitoraggi dell'area. |
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Luglio 2015: al via i lavori per la nursery gamberi
Attivisti WWF Lecco al lavoro per la realizzazione di una pozza-nursery sperimentale per il gambero di fiume italiano (Austropotamobius italicus), progetto in collaborazione con Parco Monte Barro, finalizzato alla conservazione della biodiversità naturale.
Si tratta di interventi di adattamento e manutenzione di una piccola pozza naturale nei pressi di una sorgente presente all'interno del Parco, che permettano di rendere la stessa più favorevole alle esigenze ecologiche dei gamberi di fiume. I primi lavori sono consistiti nello scavo e preparazione del sito: all’interno della pozza sono stati disposti alcuni mattoni forati in modo da fornire un adeguato rifugio ai gamberi; lungo i bordi sono stati disposti una serie di sassi per incrementare la naturalità del sito. Vedi anche la galleria fotografica Flickr. |
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