S.O.S. rospo
Ogni anno si rinnova l'impegno dei volontari per la campagna di salvataggio dei rospi del Moregallo, nella zona Melgone/Onno |
Il Rospo comune adulto (Bufo bufo il nome scientifico) vive stabilmente nel bosco durante l'anno, non è legato ad ambienti acquatici come le sue cugine rane, ma all'acqua deve andarci obbligatoriamente una volta all'anno per deporre le uova.
Ci va ad inizio primavera, dopo il periodo di letargo invernale, vi si trattiene giusto qualche settimana, il tempo necessario per trovare un compagno/compagna e deporre le uova e poi torna subito nel bosco. Le uova sono racchiuse in lunghi filamenti gelatinosi che la femmina depone in acqua bassa attorcigliandoli a sassi o vegetazione per non farli portar via dalle onde. Mentre la femmina depone, il maschio prescelto, che è ben più piccolo, le sta saldamente aggrappato sul dorso e feconda le uova. Purtroppo spesso capita che lungo il percorso che dal bosco dove vivono porta all'acqua dove si riproducono, siano costretti ad attraversare una o più strade. Il rospo è lento, cammina o fa piccoli salti, e nell'attraversare la strada la probabilità che qualche auto lo investa è molto alta. Per questo è necessario operare con campagne di salvataggio. |
Un impegno trentennale
Nell’ultimo decennio di attività dei volontari i dati confermano che la popolazione che abita i versanti orientali delle montagne del triangolo lariano è stabile e in buona salute, segno che la campagna di monitoraggio ha garantito la protezione necessaria per il recupero numerico e il mantenimento del loro equilibrio naturale.
Nonostante ciò, alcuni segnali preoccupanti sono però rilevabili nel costante spostamento della data di inizio migrazione, che è sempre più tardiva, e nella significativa imprevedibilità del livello delle acque del Lario, dove gli anfibi si intrattengono per la deposizione delle uova. Si può ipotizzare che ciò sia legato alla crisi climatica che si manifesta in fenomeni naturali come questo anche sul nostro territorio: dal 1990 ad oggi il picco del passaggio di anfibi si è spostato in avanti nel calendario di quasi 20 giorni a causa del protrarsi del periodo siccitoso invernale e primaverile, contraddistinto da assenza di precipitazioni, per manifestarsi improvviso e massivo alla prima importante perturbazione che riesce a valicare la catena alpina a primavera ormai inoltrata.
Nonostante ciò, alcuni segnali preoccupanti sono però rilevabili nel costante spostamento della data di inizio migrazione, che è sempre più tardiva, e nella significativa imprevedibilità del livello delle acque del Lario, dove gli anfibi si intrattengono per la deposizione delle uova. Si può ipotizzare che ciò sia legato alla crisi climatica che si manifesta in fenomeni naturali come questo anche sul nostro territorio: dal 1990 ad oggi il picco del passaggio di anfibi si è spostato in avanti nel calendario di quasi 20 giorni a causa del protrarsi del periodo siccitoso invernale e primaverile, contraddistinto da assenza di precipitazioni, per manifestarsi improvviso e massivo alla prima importante perturbazione che riesce a valicare la catena alpina a primavera ormai inoltrata.
Come operano i volontari?
Nell'area del Moregallo vengono posizionate barriere di plastica in entrambi i lati della strada o appena dentro il bosco, in modo da bloccare si la discesa che la successiva risalita dei rospi, che non sono in grado di scavalcarle, ed evitando così che finiscano in strada schiacciati dalle auto.
I volontari, appartenenti a numerose associazioni del territorio, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago. Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi. Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.
Per valutare lo stato di salute della popolazione si opera anche un'attività di monitoraggio anno con anno, contando tutti i rospi trasportati sia in discesa che in risalita, maschi e femmine. Distinguere i due sessi non è difficile perché le femmine sono molto più grosse, i maschi hanno cuscinetti nuziali ruvidi sulle dita delle zampe anteriori che servono a star meglio aggrappati alla femmina durante l'accoppiamento.
Solo i maschi, inoltre emettono il caratteristico canto.
I volontari, appartenenti a numerose associazioni del territorio, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago. Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi. Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.
Per valutare lo stato di salute della popolazione si opera anche un'attività di monitoraggio anno con anno, contando tutti i rospi trasportati sia in discesa che in risalita, maschi e femmine. Distinguere i due sessi non è difficile perché le femmine sono molto più grosse, i maschi hanno cuscinetti nuziali ruvidi sulle dita delle zampe anteriori che servono a star meglio aggrappati alla femmina durante l'accoppiamento.
Solo i maschi, inoltre emettono il caratteristico canto.
Calendario settimanale 2024
L'attività si svolge TUTTE le sere, dal lunedì alla domenica. E' sempre presente un Referente, che è necessario contattare per segnalare la propria partecipazione e a cui comunicare i dati della migrazione.
Ecco le Associazioni di riferimento e il recapito telefonico del Referente per ogni serata:
Ecco le Associazioni di riferimento e il recapito telefonico del Referente per ogni serata:
- Lunedì e Martedì: Legambiente, Moreno 338 1713498 o Marco 349 6195924
- Mercoledì e Venerdì: CK90, Felice 349 5216020
- Giovedì: LAC, Andrea 338 9271493
- Sabato: GEV, Aldo 339 3353608
- Domenica: LAC, Paola 338 5856150
Vorrei dare una mano, cosa serve?
Soprattutto buona volontà! Assolutamente indispensabile giubbetto catarifrangente, un secchio e una torcia a batteria, meglio se ricaricabile e di media potenza. Sono consigliati scarponcini leggeri e possono essere utili un paio di guanti leggeri.
VADEMECUM DEL ROSPISTA: INNANZI TUTTO LA NOSTRA SICUREZZA!
VADEMECUM DEL ROSPISTA: INNANZI TUTTO LA NOSTRA SICUREZZA!
- Le zone in cui operano i volontari sono spesso scarsamente o per nulla illuminate perciò è fondamentale essere visti dagli automobilisti, indossare sempre il giubbetto catarifrangente obbligatorio, non effettuare movimenti veloci ed inconsulti all'arrivo delle auto. Segnalare la propria presenza con la torcia senza puntarla negli occhi dell'automobilista ma a terra con movimenti a dx e sx. Non lanciarsi all'inseguimento di un animale senza prima aver verificato che la strada sia libera. Fare riferimento ai volontari più esperti per sapere quali siano le particolarità del luogo, gli eventuali pericoli, la conformazione del suolo, le consuetudini già sperimentate.
- Gli anfibi si svegliano ed escono dal letargo ad inizio primavera , quando le temperature serali raggiungono gli 10/12 gradi di temperatura, e la migrazione prosegue generalmente fino alle prime settimane di Maggio. Molto dipende dalle condizioni atmosferiche. Se la stagione sarà calda e/o piovosa il fenomeno potrebbe esaurirsi in poche settimane, al contrario con una stagione fredda e/o asciutta, potrebbe protrarsi anche per più di due mesi. Gli anfibi amano l'acqua e l'umidità perciò la loro migrazione sarà più copiosa in serate umide e piovose.
- La migrazione comincia con il calar della luce, all'incirca dalle ore 20:30 e termina, a seconda delle condizioni di temperatura e umidità della serata, alle ore 23:00/23:30 ca. I salvataggi avvengono perciò negli stessi orari: dalle ore 20:30 (è importante essere puntuali per incontrarsi e dividersi i tratti) alle ore 23:30 ca. In alcune serate di flusso abbondante di anfibi la migrazione, e perciò anche i salvataggi, possono protrarsi anche oltre la mezzanotte.
- La prima sera è sempre bene aggregarsi a chi si trova già sul posto in modo da apprendere le modalità dei salvataggi da chi ha già pratica, prendere confidenza con la zona e conoscere quali sono i luoghi dove gli anfibi vengono depositati. Quando sì sarà più pratici nei salvataggi sarà bene invece lavorare da soli o al massimo in due in modo da monitorare bene tutta la zona. Questo è molto importante, perché spesso viene naturale aggregarsi e chiacchierare durante la raccolta, ma ciò soprattutto nelle serate di grande afflusso è causa di morte per gli anfibi, in quanto nei tratti che non sono coperti dalle barriere, se non si è tempestivi nell’intervenire a raccoglierli finiscono schiacciati in strada e più gente c'è distribuita lungo i tratti più aumenta il controllo. Questo diventa fondamentale quando la sera ci sono molti anfibi e pochi volontari (generalmente quando piove).
- Il monitoraggio degli anfibi dietro le barriere deve avvenire con buon passo, si raccolgono gli anfibi ben visibili a ridosso della rete o nelle vicinanze, gli altri che non si vedono bene arriveranno. E' sperimentato che si salvano più anfibi in questo modo che cercandoli col lanternino come se andassimo a funghi. Più attenzione invece dove le reti si interrompono. E' importante mentre si cammina tenere sempre d'occhio la strada (per questo serve una torcia con un buon fascio, per vedere anche da lontano). Succederà purtroppo che qualcuno ce lo schiacceranno "sotto gli occhi" o a poca distanza, perché non ci eravamo accorti dell'anfibio in strada. Bisogna sempre guardarsi intorno.
- Quando si depositano gli anfibi nel luogo di riproduzione bisogna sempre stare molto attenti a dove si cammina per non pestarli. In serate di grande afflusso ce ne saranno moltissimi perché verranno depositati dai volontari più volte. Per la loro salute gli anfibi devono essere maneggiati il meno possibile e mai a mani nude, se si opera su più siti durante lo stesso giorno aver cura di disinfettare secchio, guanti e se possibile anche le scarpe per evitare di diffondere pericolose infezioni tra la popolazione animale, effettuare questa pratica comunque alla fine di ogni serata.
Dove?
In questa mappa sono indicate le aree da presidiare (stellina blu) e il parcheggio auto, che fa anche da punto di ritrovo, a partire dalle ore 20.15.
Visualizza Operazione Salvataggio Rospi del Moregallo (LC) in una mappa di dimensioni maggiori