Di anno in anno la “casa” dell'orso polare si riduce sempre più velocemente per colpa del riscaldamento globale: entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso polare finora stimata tra i ghiacci artici, proprio per la riduzione dell’habitat di questo magnifico mammifero, uno dei tanti segnali che il Pianeta sta lanciando sul cambiamento climatico e che colpisce una specie simbolo messa a dura prova. Gli scienziati hanno stimato complessivamente che sopravvivono ancora tra i 22.000 e i 31.000 esemplari, ma gli ultimi dati forniti dal gruppo degli specialisti dell'orso polare mostrano che alcune sottopopolazioni sono già in declino e che esiste un alto rischio stimato di futuro declino vista la velocità di riduzione del ghiaccio marino. Per salvare l'orso polare è urgente mettere in campo azioni di conservazione: oltre alla ricerca sul campo, la lotta alle ulteriori minacce che incombono sull'Artico, tra cui le esplorazioni petrolifere e di gas. Il WWF internazionale sta portando avanti altri interventi per salvare la specie. Il team Artico del WWF Russia, ad esempio, ha formato vere e proprie squadre che collaborano con le popolazioni locali, contribuendo alla loro formazione e consapevolezza per dissuadere con metodi non cruenti gli orsi polari che si avvicinano troppo ai centri abitati. Questo avviene perché a causa del riscaldamento climatico, i ghiacci dell’Artico stanno fondendo a ritmi impressionanti e gli orsi polari non riescono più a trovare il cibo necessario al loro sostentamento. A chiusura del bilancio 2018, WWF Lecco ha contribuito con una donazione di 1.000,00€ al progetto “Polar Bear” del WWF internazionale per proteggere gli orsi polari dal bracconaggio e fare pressione sui governi per proteggere l’Artico, la casa dell’orso bianco. Il grazie del WWF internazionaleDear Lello, THANK YOU from all of us at WWF International for your kind donation of EUR 1,000 received on 19 December 2018. We greatly appreciate this contribution in support of WWF’s work around the Arctic to secure a future for polar bears. Please share our sincere thanks to all at WWF Lecco. Congratulations also for your BarroBugBox project protecting insects and pollinators that are so crucial for the natural systems we depend. Best wishes for a successful and sustainable 2019! Will Will Skinner | WWF International | 1196 Gland, Switzerland Contro il teleriscaldamento a rifiuti...![]() Ma coerentemente con la mission della nostra Associazione, “Costruire un mondo in cui l'uomo possa vivere in armonia con la natura” un altro importante contributo di 500,00€ è stato destinato al Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero, per l’attività di contrasto al progetto Silea di teleriscaldamento alimentato a rifiuti, progetto finalizzato esclusivamente a giustificare l’anacronistica attività del forno inceneritore, incrementando la produzione di rifiuti, il traffico e l’inquinamento del nostro territorio. Un impegno, quello del Coordinamento, a tutela dell’ambiente ma anche della salute dei lecchesi. ... e per la Vigilanza VenatoriaAltri 250,00€ infine sono stati destinati all’attività del Nucleo di Vigilanza Venatoria del WWF Lombardia, costantemente impegnato nella prevenzione e nella repressione del bracconaggio, in particolare nelle province della fascia prealpina lombarda. Un fenomeno che non accenna a diminuire, con l’ultimo episodio a fine dicembre, che ha visto protagonista una rarissima Gru che è stata recuperata, ferita da una fucilata, nel Comune di Dello nella bassa pianura bresciana e affidata alle cure del Centro Recupero Animali Selvatici dell’Oasi WWF di Valpredina. Il WWF è la più grande associazione ambientalista a livello internazionale. Il Fondo Mondiale per la Natura ha proprio lo scopo di raccogliere “fondi” da destinare alla tutela dell’ambiente.
Per questo motivo ci impegniamo nelle tantissime attività, rese possibili dalla disponibilità personale dei nostri attivisti e dal prezioso contributo degli “Amici del WWF Lecco”, aziende, enti e realtà locali che condividono la mission della nostra Associazione. Lo scopo ultimo di ogni nostra attività è la tutela dell’ambiente a noi vicino, quello della provincia per cui siamo territorialmente competenti, ma con uno sguardo che sappia sempre andare oltre, per la conservazione della natura e della biodiversità in ogni parte del pianeta. I fondi che anche quest’anno siamo riusciti a destinare a progetti locali e internazionali sono il risultato di un anno di lavoro, duro ma gratificante, per tutti noi.
L’Organizzazione WWF ha potuto contare sulla disponibilità collaborativa del Parco Monte Barro, sul patrocinio del Comune di Galbiate e sul contributo dello sponsor Tecnolario - Consulenza Aziendale Integrata, “ma ancora una volta è stata preziosa” - sottolinea il Presidente WWF Lecco, Lello Bonelli – “la presenza e il lavoro volontario dei nostri attivisti: Anna e Stefania, Raffaella e Patrick, Jessica e Davide… È solo grazie all’impegno dei nostri volontari che possiamo continuamente proporre nuovi eventi ed attività sul territorio. Sicuramente con una giornata di sole avremmo avuto più partecipanti, tre quattro iscritti non si sono presentati, ma è stato comunque bellissimo per noi vedere anche questa volta tanto entusiasmo e tanto affetto dai bambini. Qualcuno di loro partecipa ininterrottamente da quattro anni a questo appuntamento autunnale, ma anche chi è stato presente per la prima volta è subito entrato in sintonia con i nuovi amichetti, alla scoperta del WWF e delle attività che la nostra Associazione propone per la tutela dell’ambiente e della natura”. Primo contato con i bambini con il “truccabimbi”, apine colorate disegnate sulle guance o sulle braccia per fare subito squadra, una piccola presentazione del mondo delle api curata dalla giovane attivista WWF Jessica Bellingardi e poi via a divertirsi, con materiali semplici: carta, cartone, sassi e colori. L’idea era di creare delle piccole api di cartone o colorare dei sassi, ma alla fine tutti i tavoli di lavoro e le mani dei bimbi erano un’esplosione di giallo e nero… Una gustosa merenda “salvambiente” con pane, marmellata, crema di nocciole e succo di mirtillo… prodotti naturali e a kilometro zero, offerti come ogni anno, in questa occasione, dall’Azienda Agricola “La Traccia” di Colle Brianza. A seguire un gioco cruciverba a squadre, sempre sulle api, e la consegna di alcuni gadget WWF, una copia della rivista Panda Junior e l’attestato di partecipazione a certificare che ogni bimbo partecipante all’evento è diventato “un amico della natura”. I genitori di alcuni bimbi hanno approfittato dell’occasione per iscrivere i bimbi al WWF Italia. “Un piccolo ma importante contributo per noi” -sottolinea Stefania Berna, segretaria dell’Associazione- “i bimbi entrano nella grande famiglia del WWF, una famiglia che ha a cuore il futuro degli animali in pericolo e degli ambienti più a rischio nel mondo! E coinvolgere i più piccini in questo progetto è il più grande investimento sul futuro del nostro pianeta”.
Tutto esaurito all'Auditorium comunale Cesare Golfari di Galbiate, per la serata finale del concorso fotografico "La forza della natura" promosso dal WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Monte Barro, con il patrocinio della Provincia di Lecco e del Comune di Galbiate, il supporto tecnico del Foto Club Lario e il contributo di Softeam SpA. Splendido lavoro organizzativo dei volontari dell'Associazione, gratificati dalla presenza di un centinaio spettatori. Dopo il saluto del Presidente del WWF lecchese, il pubblico ha potuto assistere alla proiezione del docufilm “L’Odissea dei lupi solitari”, vincitore del Premio “Regione Lombardia” all'ultima edizione del Sondrio Festival (Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi), con il racconto delle storie di alcuni esemplari di lupi migratori europei. A seguire le proiezioni delle immagini finaliste del concorso fotografico. Delle oltre 250 immagini pervenute da 34 provincie italiane sono state selezionate una settantina di opere presentate al pubblico, suddivise nelle tre categorie: Fauna selvatica d’Italia, Ambienti naturali d’Italia e La natura in provincia di Lecco. Le opere vincitriciLa giuria ha selezionato una settantina di finaliste, proiettate nel corso della serata. Undici le opere premiate, tre per ogni categoria, oltre a un premio per il miglior scatto “under 18” e un premio speciale WWF Lecco per l'immagine che meglio ha saputo rappresentare l’importanza della biodiversità e della sua conservazione. Le immagini della premiazioneI video con tutte le finalisteSe la connessione internet e lo schermo lo consentono, si suggerisce di visualizzare in modalità HD. In occasione del mese del creato, le associazioni del territorio lecchese propongono un percorso che si sviluppa sul tema della cura del verde nella città e della conversione degli edifici verso sistemi abitativi inclusivi ed ecologici.
La vegetazione costituisce un elemento non solo estetico, ma è capace di migliorare la salute pubblica e la possibilità di socializzare e praticare sport. In alcuni casi è un'opportunità di lavoro e un modo per coinvolgere persone svantaggiate. Le case progettate o ristrutturate per abbassare i consumi energetici permettono una significativa riduzione dell'impatto ambientale e possono diventare “laboratori” sociali interessanti. WWF Lecco condivide la proposta e promuove la partecipazione alle iniziative riportate nel programma: Nello splendido contesto naturale dell'oasi WWF di Valpredina, si è svolta la giornata di formazione "S.O.S. Fauna selvatica", proposta da WWF Lecco in collaborazione con il Parco Monte Barro e il CRAS WWF Valpredina, con lo scopo di illustrare la normativa e le modalità di "Primo soccorso", in caso di rinvenimento di un piccolo animale selvatico in difficoltà. Relatori dell'evento Gloria Sigismondi - Coordinatrice gestione e volontariato Oasi WWF, Enzo Mauri - Direttore Oasi WWF Valpredina e il Dott. Matteo Mauri - Responsabile CRAS WWF di Valpredina. Ospite dell'evento il Delegato Regionale WWF Lombardia, Avv. Paola Brambilla. Nel corso della giornata sono stati presentati i CRAS nel quadro generale della normativa a tutela della fauna selvatica, l’attività specifica del CRAS WWF Valpredina, le attività di primo soccorso di animali selvatici (tecniche di recupero e manipolazione della fauna). Bellissima l'escursione guidata nell’area didattica e faunistica dell'Oasi, con visita alle casette degli insetti impollinatori, allo stagno dei tritoni, all’area faunistica con le voliere di recupero... A conclusione della giornata i partecipanti all'evento hanno potuto godere dell'eccezionale liberazione di uno splendido esemplare di gufo reale (Bubo bubo), curato, riabilitato e restituito al volo grazie al lavoro del CRAS WWF Valpredina. Pioggia battente per tutta la mattina, temperatura intorno ai 4°C, ma una decina di volontari WWF si sono comunque impegnati, nella mattinata di oggi, in un importante attività di ripristino ambientale di uno degli ambienti umidi più importanti del Parco Regionale del Monte Barro. Tramite tecniche poco invasive è stato effettuato un intervento di piccola manutenzione naturalistica della funzionalità ecologica dello stagno di Prà Pozzetto, invaso da detrito e a rischio interramento a causa dell’espansione di alcune macrofite semi-acquatiche. L’intervento è stato effettuato nell’ambito della Campagna “One Million Ponds” che punta a ricostruire quel sistema linfatico prezioso fatto di laghi, stagni, pozze, fontanili, torbiere e acquitrini, una gamma variegata di habitat tra terra e acqua, fondamentali per proteggere la nostra biodiversità. Sotto il coordinamento scientifico del Ph.D. Raoul Manenti , Ricercatore Universitario e Consigliere WWF Lecco, i volontari della sezione lecchese del WWF si sono impegnati nella rimozione del materiale organico in eccesso presente nel sito. Gli stagni, accumulando molto detrito derivante dalla vegetazione circostante, dal dilavamento delle sponde e dalla decomposizione delle piante acquatiche tendono in tempi più o meno lunghi ad interrarsi. Nell’area di Prà Pozzetto, il forte accumulo di foglie in decomposizione e l’abbondante copertura di vegetazione semi-acquatica stavano rischiando di determinare condizioni poco favorevoli alla vita dei diversi organismi che lo popolano e ne fanno un ambiente umido importante per il territorio del Parco Monte Barro. Si è quindi reso necessario rimuovere gli abbondanti strati di foglie in decomposizione e una parte delle piante semi-acquatiche presenti. In realtà gli stagni sono degli ecosistemi piuttosto fragili in cui la presenza di sponde riccamente ricoperte di vegetazione, la presenza di rami semi-sommersi e di vegetazione acquatica e semiacquatica costituiscono degli elementi da valorizzare in quanto favoriscono la presenza di un’elevata biodiversità. Nel caso specifico però dello stagno di Pra Pozzetto vi è l’esigenza di coniugare la naturalità del sito con le esigenze di fruizione dell’area, per cui si ha un esteso taglio della vegetazione riparia e una periodica manutenzione del sito, che è comunque di origine artificiale. L’intervento svolto sabato ha interessato solo una porzione dell’invaso. La stagione ormai avanzata ha fatto sì che vi fossero infatti in acqua numerose ovature di rana dalmatina e rana temporaria. L’intervento quindi è stato effettuato in modo tale da non alterare le condizioni dello stagno avendo cura di non rimuovere le ovature. Tutto il detrito e la vegetazione che sono stati asportati dallo stagno, sono poi stati attentamente setacciati dai volontari per recuperare eventuali organismi rimasti intrappolati. In particolare si è rilevata la presenza di numerosi molluschi gasteropodi della specie Planorbarius corneus, varie larve di salamandra pezzata (Salamandra salamandra) e diversi odonati tra cui le larve della libellula Cordulegaster boltoni. Tutte le specie sono state ovviamente reintrodotte nello stagno dopo l’intervento di manutenzione.
Il detrito vegetale raccolto è stato disposto in alcuni punti strategici circostanti lo stagno, in modo tale da poter costituire un’opportunità di rifugio e un luogo riproduttivo per diversi organismi terrestri. Sabato 24 marzo torna l'Ora della Terra, la più grande mobilitazione globale dei cittadini e delle comunità di tutto il Pianeta per la lotta al cambiamento climatico, promossa dal WWF Internazionale. Le luci si spegneranno per un’ora anche quest’anno: dalle ore 20.30 alle 21.30 attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche. La partecipazione all’iniziativa si fonda sulla semplicità ma nello stesso tempo sulla significatività di un gesto: spegnere la luce di una casa, di un edificio, di un monumento, l’illuminazione di una strada o di una particolare area di una città per un’ora, partecipando in tal modo ad un’iniziativa di forte valenza simbolica, un’occasione per rendere esplicita la volontà di sentirsi uniti nella sfida globale al cambiamento climatico che nessuno può pensare di vincere da solo. “Insieme è possibile”, questo è stato lo slogan che ha caratterizzato l’edizione 2017 di Earth Hour, che su scala internazionale ha coinvolto 187 diversi Paesi e milioni di persone e su scala nazionale. Quest’anno la nostra intenzione è di chiedere alle persone, alle istituzioni, alle collettività e alle imprese di “connettersi” per salvare il Pianeta e vedere le connessioni tra i grandi problemi ambientali, dal cambiamento climatico alla perdita della biodiversità, e la nostra vita, il nostro benessere, la nostra salute, il nostro futuro. Lo slogan 2018 è infatti “Connect2earth”. Dolzago la prima adesione in provinciaCome ogni anno WWF Lecco invita i Sindaci della Provincia lecchese ad Earth Hour attraverso lo spegnimento il 24 Marzo dalle ore 20.30 alle ore 21.30 (ora italiana), di un monumento, del municipio, di una piazza… di un luogo significativi di competenza dell’Amministrazione Comunale, contribuendo altresì, laddove possibile, all’organizzazione di attività di sensibilizzazione dedicate. Con una semplice adesione il Comune potrà partecipare su scala internazionale e nazionale a un evento simbolo della lotta al cambiamento climatico. Aderendo all’Ora della Terra, le Istituzioni possono cogliere l’occasione per dichiarare quali siano le azioni che hanno compiuto e intendono compiere nella propria realtà per affrontare la crisi climatica e quindi per: azzerare le emissioni di anidride carbonica, diminuire drasticamente l’uso di combustibili fossili, adottare nuove strategie basate su risparmio, efficienza ed energie rinnovabili, favorire la mobilità sostenibile. Lanciato l’invito dal WWF Lecco, è stato il Comune di Dolzago, con il Sindaco Paolo Lanfranchi, il primo comune ad aderire, assicurando lo spegnimento delle luci del Municipio per tutta la notte e la sensibilizzazione dei cittadini sul tema del risparmio energetico. Guarda le adesioni aggiornate dei Comuni lecchesi. Festa di Primavera a LeccoIn occasione di Earth Hour WWF Lecco dà appuntamento a tutti i lecchesi con la “Festa di Primavera”, un tavolo propagandistico previsto per la giornata appunto di sabato 24 marzo in piazza XX settembre a Lecco. Per sostenere le attività del WWF lecchese sarà possibile, a fronte di una piccola offerta, ricevere una pianta di erbe aromatiche, per rendere un po' più verde la nostra primavera. Sul tavolo del WWF ci saranno rosmarino e lavanda, salvia e timo, mentuccia e finocchietto selvatico... A quanti ritireranno una piantina verrà anche donato un sacchetto di compost, prodotto nell'impianto di compostaggio Annone Brianza, per ricordare ancora una volta ai lecchesi l'importanza di una corretta raccolta differenziata dei rifiuti. Durante la giornata sarà presente al tavolo anche l'amico Michael Wolfger, austriaco trapiantato nel lecchese, diplomato Mastro Giardiniere. Michael ha già collaborato negli scorsi anni con il WWF Lecco nella proposta di corsi sui muri a secco, mentre in questa occasione metterà a disposizione dei lecchesi la sua esperienza professionale per suggerimenti e consigli sulla creazione dell’angolo delle aromatiche, sulla corretta piantumazione e cura... ![]() Come da verbale del Consiglio Direttivo, riunito in data 1/2/2018, e come previsto dall’articolo 9 dello Statuto Associativo, è convocata l’Assemblea Ordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco per il giorno 16/3/2018 alle ore 06.00 in prima convocazione e per sabato 17/3/2018 alle ore 14.30 in seconda convocazione presso l'Hotel Ristorante "Le Torrette" di Pescate (via Roma, 151), con il seguente ordine del giorno:
Come previsto dall’articolo 6 dello Statuto Associativo, il Consiglio Direttivo ricorda che sono soci le persone "in regola con il pagamento delle quote associative". La quota associativa dell’Associazione WWF Lecco per l’anno 2018 è confermata in € 5,00. I Soci che desiderano partecipare all'Assemblea sono pregati di provvedere al versamento della quota entro il 15/3/2018, in modo di poter partecipare all'Assemblea con pieni diritti. 6.000€ in tre anni dal WWF Lecco per le specie in via d'estinzione Dopo l'orso polare e la tigre, quest'anno il contributo è per il leopardo delle nevi da Lecco all'Asia centralePer il terzo anno consecutivo, WWF Lecco trova modo di destinare un’importante donazione per un progetto di conservazione internazionale. "Duemila euro per il progetto Leopardo delle nevi. E’ il risultato dell’impegno di tutti i nostri volontari e delle attività di raccolta fondi sul territorio -dichiara il Presidente del WWF Lecco, Lello Bonelli- WWF significa World Wide Fund for Nature: Fondo Mondiale per la Natura. E lo scopo è proprio quello di raccogliere “fondi” da destinare alla conservazione della natura su tutto il pianeta. Serate, eventi, manifestazioni... tutte le nostre attività sono finalizzate ad avvicinare quante più persone possibili ai temi della conservazione ma anche a raccogliere fondi da destinare a progetti internazionali dell’Organizzazione di cui WWF Lecco è una piccola rappresentanza. Ci impegniamo e continueremo a farlo anche per la nostra provincia, con i progetti per la tutela della microfauna: api selvatiche e rospi, rondini e gamberi di fiume… continueremo a contrastare i progetti che riteniamo devastanti per il nostro territorio: le derivazioni idroelettriche in alta Valsassina e il teleriscaldamento alimentato a rifiuti… ma dobbiamo sempre ricordare che l’impegno per la natura non può finire ai confini della nostra provincia ed essere capaci di impegnarci, come rappresentanza della più grande associazione ambientalista nel mondo, anche per progetti di più ampio respiro: per favorire l’uso di fonti energetiche rinnovabili o per contrastare il consumo di suolo, per tutelare gli habitat polari dell’orso bianco o quelli asiatici del leopardo delle nevi.”. Il fantasma delle montagneScoperto solo all'inizio del secolo scorso, il leopardo delle nevi o "fantasma delle montagne" - come viene chiamato per via della sua pelliccia - vive tra le alte montagne dell'Asia centrale, dall'Afghanistan alla Siberia meridionale, generalmente tra i 3.000 e i 4.500 metri di altitudine, in un ambiente secco, roccioso, ricco di arbusti e praterie. Caccia soprattutto di notte o all’alba e le sue prede abituali sono le pecore selvatiche e le capre, compresa la pecora blu e l’argali. Tuttavia, vivendo in un terreno di montagna le prede sono scarse e il leopardo si ciba anche di cervi, giovani yak, asini selvatici e bestiame allo stato brado: è in grado di catturare prede tre volte più pesanti. In meno di 20 anni, il leopardo delle nevi è diminuito di oltre il 20% e oggi si stima che ci siano tra i 4.000 e i 6.500 esemplari in libertà. Le minacceSono necessari sforzi di conservazione per le specie in via di estinzione la cui sopravvivenza può essere garantita solo assicurando la conservazione dei loro habitat naturali. Il WWF sta concentrando gli sforzi su un gruppo selezionato di specie prioritarie che sono particolarmente importanti, per il loro ecosistema. Concentrare strategicamente gli sforzi su queste specie aiuterà anche a conservare molte altre specie che condividono i loro habitat e sono vulnerabili alle stesse minacce. Il leopardo delle nevi è appunto una delle specie prioritarie su cui il WWF è impegnato da anni attraverso studi scientifici, sviluppo di progetti sostenibili per le comunità e lotta al bracconaggio. Nel tempo necessario per leggere questa pagina, una delle specie uniche del nostro pianeta si estinguerà. A quest'ora domani, altri 150-200 specie saranno scomparse per sempre. E a quest'ora il prossimo anno, oltre 50.000 specie non esisteranno più. La causa di questo disastro sono le attività umane: il consumo di suolo, tutto quello che prendiamo dalla natura per produrre cibo, vestiario, alloggio, carburante; le cose che compriamo e i rifiuti che produciamo, tutto questo contribuisce alla perdita di biodiversità. La perdita degli habitat, il bracconaggio e l’aumento dei conflitti con le comunità locali hanno portato alla scomparsa di più di un quinto dei leopardi delle nevi negli ultimi 16 anni. A questo, oggi bisogna aggiungere anche il cambiamento climatico, che sta fortemente minacciando il futuro delle montagne, habitat che il leopardo delle nevi condivide con grandi varietà di fauna selvatica e fornisce acqua per decine di milioni di persone! Il Traffic, il network internazionale che si occupa del monitoraggio della flora e della fauna selvatiche, il WWF e l’International Snow Leopard Trust stanno lavorando per ottenere subito un miglioramento nei controlli e negli sforzi di gestione della specie e per arginare nel più breve tempo possibile le principali cause di minaccia di questo splendido felino. I territori aridi e montuosi dell'Asia centrale rendono difficile studiare il Leopardo delle nevi, ma anche con l'aiuto delle comunità locali, il WWF Nepal è riuscito a scoprire di più su questa specie e ad ottenere i primi risultati concreti. Il grazie del WWF internazionale...![]()
Con delibera del Consiglio Direttivo del 15 dicembre 2017, WWF Lecco ha deciso di sostenere l'attività della vigilanza venatoria delle Guardie WWF Lombardia, costantemente impegnate nel contrasto alla caccia illegale e al bracconaggio, con un contributo di 500,00€ (bonifico eseguito in data 23 dicembre).
E' il regalo di Natale alla Natura, risultato dell'impegno degli attivisti lecchesi. |