Come previsto, sta proseguendo l’attività del Parco Regionale del Monte Barro nel miglioramento forestale dei boschi, con l’unico fine di garantire la conservazione di buoni livelli di biodiversità naturale. Al fine della migliore esecuzione dei prossimi interventi, nell’ambito del Progetto Life Gestire di Regione Lombardia sono stati avviati:
Nel prossimo autunno, previo idoneo incontro pubblico di presentazione, sarà lanciata una campagna di citizen science con la quale si intende coinvolgere chiunque sia disponibile all’utilizzo di una specifica app per contribuire alle azioni di monitoraggio degli insetti, sul Barro e nei territori contermini. ![]() L’avvio della seconda fase dei lavori forestali, pure finanziata dal progetto Life Gestire ed incentrata soprattutto sul controllo dei ricacci dell’alloctona quercia rossa, sul completamento dell’eradicazione di questa specie dannosa ai boschi e sull’impianto di 1.000 giovani querce autoctone e di altre specie forestali, è stato disposto entro il 15 novembre 2021. Da anni WWF Lecco collabora con il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Valpredina, una struttura realizzata dal WWF Italia che ha lo scopo di recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà, svolgendo questo servizio in convenzione con Regione Lombardia e con bacino di utenza le provincie di Brescia, Bergamo e Lecco. Nel corso della giornata di sabato, WWF Lecco ha provveduto al trasporto da Valpredina di tre esemplari di gheppio e quattro giovani civette, curati dai veterinari del CRAS e pronti alla reintroduzione in natura. La liberazione è avvenuta nell’area protetta del Parco regionale del Monte Barro, nella zona di San Michele. Il gheppio (Falco tinnunculus) è un piccolo rapace diurno, della dimensione di un piccione, che predilige ambienti aperti, praterie, boschi, ma che spesso nidifica anche in città. È un eccellente cacciatore, in particolare di piccoli passeriformi, lucertole, piccoli serpenti, e micromammiferi. Spesso lo si vede in attesa di prede sopra tralicci, cavi dell’alta tensione, o sui rami sporgenti lungo strade o sentieri. È caratteristica la sua capacità di restare quasi immobile in volo in un punto, sbattendo rapidamente le ali e osservando il suolo in cerca di prede, assumendo una forma conosciuta come “spirito santo”. È l’unico piccolo rapace nelle nostre regioni con questa capacità, che ne permette l’identificazione certa anche da molto lontano. La civetta (Athene noctua) è anch’esso un piccolo rapace, ma con abitudini prevalentemente notturne. È lunga poco più di 20 cm, con un’apertura alare di 60cm e un peso che oscilla tra i 100 e i 200 grammi. Anche la civetta si ciba di piccoli roditori, rettili e grossi insetti, cacciando solitamente le sue prede al suolo partendo da un posatoio. Nidifica in cavità come vecchi alberi o nicchie nei muri. L’area protetta del Monte Barro, con boschi maturi e cascinali, spazi aperti e zone ad agricoltura mista, è un habitat ideale per queste due specie, che ci si augura possano trovare le condizioni idonee per riprodursi e contribuire alla biodiversità del Parco.
WWF Lecco, in collaborazione con due dipartimenti universitari, propone la compilazione di un questionario su biodiversità e impollinatori Il coinvolgimento del pubblico nella scienza comprende una moltitudine di attività che impegnano i ricercatori nell’ascolto, nella comprensione, nella condivisione e nell’interazione con i non-specialisti. Tale attività, oltre ad avere una valenza etica, può risultare fondamentale per l’efficacia di progetti scientifici. Da oggi è possibile contribuire ad un progetto scientifico che mira alla salvaguardia della biodiversità e degli impollinatori, semplicemente rispondendo al breve questionario “Biodiversità e Impollinatori”, proposto dall’Associazione WWF Lecco, dai Dipartimenti di Bioscienze e di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e dal Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentari dell’Università degli Studi di Padova. Le opinioni e le risposte, oltre ad aiutare i ricercatori nello sviluppare strategie efficaci per la gestione della biodiversità e degli impollinatori, saranno fondamentali per la tesi di laurea di un giovane studente di Scienze Naturali dell’Università di Milano. Il questionario può essere compilato e condiviso al seguente link: https://forms.gle/C1assvjKpA4wShEU7. Il questionario è aperto a tutti e le risposte di tutti sono importanti. Al termine del progetto sarà possibile consultare su questo sito del materiale per approfondire i temi trattati nelle domande e i risultati della ricerca.
Si è svolta, su piattaforma Google Meet, l’Assemblea Ordinaria dei Soci dell’Associazione WWF Lecco, la prima dopo il rinnovo dello Statuto, registrato all’Agenzia delle Entrate di Lecco lo scorso luglio, per il necessario adeguamento alla nuova normativa prevista dalla Riforma del Terzo Settore. Un passaggio burocratico pesante, con tempistiche e modalità sconvolte dall'emergenza covid-19, portato avanti grazie al costante e prezioso contributo della Dott.sa Clara Corti, Dottore Commercialista e Revisore dei Conti, che ha supportato "pro-bono" l’Associazione nel lungo percorso di adeguamento dello Statuto e nei passaggi successivi all'Agenzia delle Entrate, sui Registri Regionali e Provinciali del Volontariato. La relazione sulle attività 2020rimo punto all’ordine del giorno dell’Assemblea dei Soci la relazione sulle attività associative 2020 (disponibile nell'area Documenti). In un anno segnato dalla situazione sanitaria, difficile anche per l’associazionismo, WWF Lecco è riuscito comunque a concretizzare alcune attività divulgative di educazione ambientale, tra le quali spiccano l’organizzazione di un concorso di disegno online per i ragazzi delle scuole elementari e medie del territorio, le escursioni naturalistiche all’Orrido di Inverigo e sul Lago di Olginate (ovviamente limitate nel numero di partecipanti), la pubblicazione del libro “Gismund e gli altri”, iniziativa editoriale rivolta ai bambini, alla scoperta dei vari aspetti naturalistici del Parco. Di fondamentale importanza l’attività di “vigilanza” sul territorio, con osservazioni ai PGT dei Comuni, segnalazioni, opposizioni e denunce su ogni tentativo di sfruttamento del patrimonio ambientale: tra i momenti più significativi il flashmob sul torrente Varrone nell’ambito dell’iniziativa nazionale “La protesta dei pesci di fiume”, vicenda che si è poi conclusa lo scorso novembre con il diniego formulato dalla Provincia di Lecco per la realizzazione dell’idroelettrico sul torrente Fraina (Premana), e l’impegno, con raccolta di oltre 1.700 firme, per contrastare l’abbattimento, purtroppo poi comunque realizzato, dei pini sul lungolago di Malgrate, vicenda che ha poi portato l’Associazione a presentare un esposto alla Corte dei Conti lombarda, corredata di dettagliata perizia agronomica, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite. Riconfermato l’impegno scientifico e di ricerca, in particolare con il progetto BarroBugBox, per la tutela degli impollinatori selvatici, in corso con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Lecco, CCIAA ed ERSAF. L’Associazione sta lavorando in questo inizio anno per coinvolgere nei progetti di ricerca anche alcune Università italiane. Intensificata infine la collaborazione con le altre realtà ambientaliste del territorio, Legambiente, CAI Lecco, Greenpeace, Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero… con la partecipazione anche a iniziative e manifestazioni congiunte: dalla “Econuotata per il lago e l’ambiente”, al “mese per la Custodia del Creato”, da “Puliamo il mondo” a “Urban Nature”… Per il 2021, oltre alla normale amministrazione e ai “tradizionali” impegni nei confronti anche delle iniziative promosse dal WWF Italia, sono già identificati alcuni progetti in fase realizzativa. La gran parte delle attività “sul campo” restano purtroppo subordinate alle possibilità derivanti dalla regolamentazione delle normative di contenimento della pandemia covid-19: proprio in questi giorni, ad esempio, parte l’annuale campagna per la tutela delle migrazioni dei rospi del Moregallo, che quest’anno ha dovuto sottostare a una specifica approvazione della Prefettura di Lecco per quanto riguarda le modalità autorizzative di accesso dei Volontari ai siti migratori. I bilanciSono stati presentati il bilancio consuntivo 2020 e quello previsionale 2021. Seppure limitata dalla forzata riduzione delle attività “sul campo”, l’Associazione, oltre ad autofinanziare le proprie attività, è riuscita a mantenere l’impegno di sostenere economicamente un progetto del WWF internazionale, con la donazione di 2.000,00€ al WWF Australia nell’ambito del “Bushfires Appeal”, una risposta all’emergenza incendi per salvare la fauna selvatica, ripristinare ciò che è andato perduto e proteggere la biodiversità del continente australiano, a conferma della mission che caratterizza il WWF lecchese, per un duplice impegno, sia sul territorio di competenza che nell’ambito del Fondo Mondiale per la Natura, per i fini istituzionali e la mission del WWF internazionale. Anche nel bilancio preventivo 2021 è previsto un sostanzioso contributo per le attività istituzionali del WWF Italia e internazionale, in un’ottica di ambientalismo che sappia andare oltre i confini territoriali della provincia. Di fondamentale importanza per il sostentamento dell’Associazione il contributo degli “Amici del WWF Lecco”, realtà vicine allo spirito del WWF, che ne sostengono le iniziative e i progetti. Il nuovo Consiglio DirettivoL’Assemblea dei Soci ha infine provveduto al rinnovo del Consiglio Direttivo per il triennio 2021/2023.
La votazione si è svolta con il sistema di elezione della piattaforma "Election Buddy" in via anonima e segreta, e ha visto eletti membri del Consiglio Direttivo i Soci Benedetta Barzaghi, Lello Bonelli, Giovanna Corti, Raoul Manenti e Raffaella Mastalli. Al termine dell’Assemblea dei Soci si è immediatamente riunito il nuovo del Consiglio Direttivo per la nomina del Presidente e del Vicepresidente. Alla guida del WWF Lecco è stato confermato Lello Bonelli, in carica dal 2011: “Ringrazio l’Assemblea e il Direttivo per la rinnovata fiducia. Ringrazio il Consiglio uscente nelle persone dei Soci Jessica Bellingardi, Stefania Berna e Antonio Rigamonti, per il grande lavoro di questi ultimi due anni e per l’impegno e la presenza che sono certo continueranno ad assicurare al WWF. Il nuovo Consiglio raccoglie un’eredità pesante, ma è una sfida che affrontiamo con rinnovato entusiasmo e il supporto fondamentale di tutti i nostri volontari”. Vicepresidente dell’Associazione è stata nominata la giovane avvocatessa lecchese Giovanna Corti. ![]() Come da verbale del Consiglio Direttivo, riunito in data 26/2/2021, e come previsto dall’articolo 8 dello Statuto Associativo, è convocata l'Assemblea Ordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco per il giorno 8/4/2021 alle ore 24.00, in prima convocazione, e in seconda convocazione per il giorno 10/4/2021 alle ore 14.30, in audio-videoconferenza GoogleMeet. Ordine del giorno:
ATTENZIONE ai Soci WWF Lecco è stata inviata, in data 27/3, una mail con la convocazione dell'Assemblea, l'indicazione del link per la partecipazione da GoogleMeet e le indicazioni per compilare il modulo di delega. I Soci che non avessero ricevuto la mail di convocazione sono invitati a richiederne copia a info@wwf.lecco.it. Tra i più disastrosi episodi di distruzione della biodiversità di questo terribile 2020, basta tornare a gennaio, piena estate in Australia, con la disastrosa stagione degli incendi dell'estate australiana, ribattezzata "estate nera". Nello stesso periodo si affacciavano anche le prime immagini della pandemia in Cina, con Wuhan e i suoi abitanti chiusi in casa. Scene inimmaginabili, che presto avremmo purtroppo vissuto anche in Italia. È l’emergenza Coronavirus ha fatto passare in secondo piano l’emergenza Australia, dove sono andati in fumo più di 19 milioni di ettari. Un report WWF pubblicato a luglio 2020 (Australia's 2019-2020 Bushfires: The Wildlife Toll), ed effettuato da cinque diverse istituzioni, ha stimato che ad aver sofferto le conseguenze degli incendi potrebbero essere stati quasi 3 miliardi di animali, in gran parte rettili e anfibi, ma anche 180 milioni di uccelli e 143 milioni di mammiferi. Questi numeri comprendono sia gli animali morti direttamente negli incendi da cui non riuscivano a scappare, che quelli che si sono poi ritrovati a vivere in un habitat particolarmente ostile con pochissima acqua, pochissime prede e pochissimi luoghi in cui ripararsi da eventuali predatori. Dermot O’Gorman, amministratore delegato di WWF Australia, ha detto: «È difficile pensare a un altro evento che negli ultimi decenni, ovunque nel mondo, abbia ucciso o avuto un impatto su così tanti animali. Per la biodiversità, è uno dei peggiori disastri della storia moderna». Sulla base della consapevolezza delle conseguenze che la perdita di biodiversità determina in termini di diffusione di malattie infettive, l’impegno del WWF per la tutela ambientale non è quindi un lusso, ma un preciso impegno che va anche a tutelare la salute umana. Per questo motivo WWF Lecco ha deciso di destinare una donazione di duemila euro al WWF Australia nell’ambito del “Bushfires Appeal”, una risposta all’emergenza incendi per salvare la fauna selvatica, ripristinare ciò che è andato perduto e proteggere la biodiversità del continente australiano. «È stato un anno difficile anche per l’associazionismo» -dice Lello Bonelli, presidente WWF Lecco- «tra la burocrazia cui siamo stati costretti per gli adeguamenti normativi del Terzo Settore e il blocco di tutte le attività “in campo”: abbiamo dovuto rinunciare ai tradizionali corsi, serate, eventi… tutte occasioni che normalmente contribuiscono alla raccolta fondi per la nostra Associazione. Le tematiche da gestire non ci mancano, ma per assicurare, oltre all’impegno locale, anche la vision internazionale della più grande associazione ambientalista a livello mondiale, ci è sembrato doveroso contribuire a un progetto come quello del WWF Australia, con uno sforzo economico per noi particolarmente impegnativo in quest’anno così difficile.». Il grazie da Sydney a Lecco«Dear WWF Lecco team» -comincia così la lettera di Dermot O’Gorman, CEO di WWF Australia – che ringrazia il panda lecchese per «la vostra generosissima donazione», che andrà a sostenere in particolare le attività finalizzate a «ripristinare le foreste e l'habitat della fauna selvatica, fermare la deforestazione, creare corridoi sicuri per la nostra fauna selvatica…». «Sono davvero grato» -sottolinea O’Gorman- «per la vostra generosità e spero che vi sentiate tutti orgogliosi sapendo che state facendo la differenza per la fauna selvatica nativa dell'Australia.». ![]()
Vuoi contribuire anche tu?
Ogni aiuto, anche il più piccolo, è un seme importante per il futuro del continente e delle meravigliose specie che lo abitano. Un'idea originale per Natale: l'iscrizione al WWF. Anche al nostro fianco per difendere il nostro Paese e il nostro pianeta, per noi e per le generazioni future, in una comunità di oltre cinque milioni di persone che in tutto il mondo, lotta per un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura. Iscriviti o iscrivi qualcuno che ti è caro al WWF, attraverso il nostro sito web e potrai mettere sotto l'albero il ricco kit di materiali riservato ai nuovi soci che si iscrivono nel periodo 16-31 dicembre: Oltre alla tessera provvisoria e all'adesivo, riceverai la pubblicazione "Flora del Monte Barro", il volumetto "Gismund e gli altri", la cartina dei sentieri del Barro, l'ultimo numero della rivista "Panda" e il calendarietto da tavolo WWF 2021.
Provvediamo noi alla consegna (in provincia di Lecco). Un'idea regalo natalizia originale, riservata ai nuovi Soci iscritti dal sito WWF Lecco. I protagonisti della vicenda sono ormai tristemente noti: dodici esemplari di Pinus pinea, esistenti da oltre cinquant’anni, abbattuti nel gennaio di quest’anno, nell’ambito del progetto di “riqualificazione” del lungolago malgratese tanto ostinatamente voluto e sostenuto dall’Amministrazione Locale, quanto decisamente osteggiato da associazioni ambientaliste e comitati locali di cittadini. A seguito del taglio delle essenze ultracinquantenni, meno di un mese fa, WWF Lecco e Legambiente Lecco annunciavano di aver presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti lombarda, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare all’irreversibile taglio. L’esposto si poneva come finalità quella di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare ad estirpare i vecchi pini di Malgrate, fornendo elementi di analisi anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione, sulla base della perizia a firma dell’agronomo Dottor Giorgio Buizza (che ha quantificato una perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate di oltre trecentomila euro), nonché spunti di riflessione sulla (non solo attuale) importanza del “bene albero”. Ebbene, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare non è rimasto inerte di fronte all’attivazione delle associazioni ambientaliste e in data 3 dicembre, con sorprendente e apprezzabile tempestività, il Direttore Generale Giuseppe Lo Presti ha inviato una comunicazione all’ISPRA - Centro nazionale crisi emergenze ambientali e danno, alla Direzione Generale per il patrimonio naturalistico e al Comitato per il Verde Pubblico (questi ultimi due organismi dello stesso Ministero), inoltrata per opportuna conoscenza anche alle Associazioni esponenti, con specifiche richieste di verifica e approfondimento in relazione alla vicenda malgratese. In particolare, dal Ministero si richiede all’ISPRA "di valutare, anche eventualmente avvalendosi del sistema agenziale SNPA, se, ai sensi della parte VI del D.lgs. 152/2006, sussistano profili di danno ambientale o minaccia di danno ambientale derivante dai fatti" oggetto dell’esposto, nonché al Comitato per il Verde Pubblico di "valutare eventuali violazioni della normativa in materia di verde pubblico e privato derivanti dall’attività di abbattimento" dei dodici pini. Ma non solo! Il Direttore Generale del Ministero ha anche di sua iniziativa inviato copia della sua comunicazione alla Procura Regionale Corte dei Conti Lombardia, aggiungendo così la propria autorevole voce istituzionale a quella delle Associazioni ambientaliste nel chiedere che venga fatta chiarezza sull’accaduto. Intanto sul nuovo lungolago sono pronti a fare bella mostra di sé, aggiungendo danno al danno, otto striminziti “platani a ombrello”, costruiti artificialmente in vivaio per ottenere la sagoma “a tetto” e messi a dimora con i rami legati a canne di bambù per orientarne lo sviluppo e la geometria.
Una ripiantumazione improvvisata e senza alcun supporto scientifico: ci sono specie che rispondono naturalmente alla formazione di sagome larghe e basse, ma a Malgrate si preferisce impiegare una specie caratterizzata geneticamente da grandi dimensioni per costringerla a sagome innaturali. Chi pensava che l’attuale emergenza sanitaria avrebbe fermato le associazioni ambientaliste nella propria lotta a tutela delle risorse ambientali, ha oggi un motivo in più per ricredersi. Ricordate l’amara vicenda dei pini del lungolago di Malgrate? Dodici esemplari di Pinus pinea abbattuti nel gennaio di quest’anno, nell’ambito del progetto di “riqualificazione” del lungolago malgratese. Il progetto, fortemente contestato nella parte in cui prevedeva l’abbattimento degli alberi ultracinquantenni che ornavano il lungolago, aveva destato una vera e propria sollevazione di popolo. Gli alberi di Malgrate avevano unito nella lotta per la tutela del bene comune e del patrimonio arboreo adulto urbano, non soltanto le associazioni per così dire addette ai lavori, ma anche cittadini comuni, affezionati a quei pini che costituivano ormai parte dell’identità del Comune e dei suoi abitanti. Le associazioni ambientaliste lecchesi, in primis WWF e Legambiente, avevano cercato di intavolare un dialogo con le amministrazioni locali, al fine di individuare un’alternativa coerente con la riqualificazione della zona lungolago che consentisse però di preservare il patrimonio arboreo esistente. Lello Bonelli, Presidente di WWF Lecco, aveva dichiarato: “pur non considerando come secondaria l’esigenza di dare al lungolago un’uniformità estetica, riteniamo che un buon progetto avrebbe dovuto tener conto del valore anche paesaggistico rappresentato dai bellissimi esemplari già esistenti e rigogliosi che da decenni caratterizzano, con la loro elegante chioma, una parte del lungolago. Ci auguriamo che sia ancora possibile una rivalutazione del progetto che prenda in considerazione gli aspetti ambientali fino ad ora trascurati”. Com’è noto, le amministrazioni locali si sono dimostrate sorde alle proposte avanzate, da ultimo in un incontro tenutosi nella metà di gennaio scorso alla presenza dei presidenti di Legambiente e WWF. In tale incontro, emergeva che il progetto di riqualificazione del lungolago – per stessa ammissione dell’Amministrazione Comunale – si basava su “una valutazione architettonica, paesaggistica ed economica” che non aveva tenuto in considerazione le piante esistenti. Addirittura, non erano state effettuate perizie agronomiche sul progetto di taglio; soltanto le citate associazioni ambientaliste incaricavano un perito in tal senso, l’agronomo Dott. Giorgio Buizza, le cui osservazioni non sono state tuttavia nemmeno prese in considerazione dalle Amministrazioni coinvolte. In sostanza, il progetto non si era occupato di preservare gli alberi esistenti, ridisegnando il lungolago come se non ci fossero. Così, nonostante proteste, sit-in e una grande mobilitazione di cittadini e associazioni per opporsi al taglio, i dodici pini che abbellivano Malgrate da oltre cinquant’anni sono stati, semplicemente, eliminati. La diatriba sul punto non può però dirsi conclusa. È di oggi la notizia che WWF Lecco – in persona del Presidente Lello Bonelli e Legambiente Lecco – in persona della Presidente Laura Todde, con il patrocinio dell’Avvocato Loretta Davanzo, hanno presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti lombarda, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare al taglio dei pini di Malgrate, anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione. Nello specifico la dettagliata relazione di stima del Dott. Buizza, allegata all’esposto, quantifica la perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate in oltre trecentomila euro. Nell’esposto, oltre a portare all’attenzione della citata Procura le problematiche attinenti al rispetto dei passaggi, che avrebbero dovuto essere prese in considerazione prima di un intervento tanto invasivo quanto l’asportazione totale delle piante, si sottolinea, come già più volte fatto in passato, l’importanza fondamentale del “bene albero”, specialmente nel nostro contesto storico. Come già illustrato all’epoca dei fatti dai rappresentanti locali di WWF e Legambiente, infatti, “la decisione di tagliare le dodici piante non tiene conto che le condizioni ambientali sono mutate e che tagliare alberi sani e forti oggi dovrebbe muovere una sensibilità diversa rispetto al passato”. Dopo la lunga battaglia legale contro le minicentrali idroelettriche sul torrente Fraina, in Comune di Premana, che avrebbero portato danni irreversibili all’equilibrio idrogeologico dei luoghi, e che si è conclusa pochi giorni fa con lo stop del progetto, WWF e Legambiente aprono un nuovo fronte: in attesa di conoscere l’esito dell’esposto presentato alla competente Procura, un importante segnale è stato inviato alle Amministrazioni pubbliche del territorio: c’è sempre un occhio vigile a tutela dell’ambiente. Di seguito il servizio realizzato da TeleUnica: Vi ricordate gli striscioni pacifici, non politici, della protesta dei pesci di fiume di inizio anno? Erano comparsi in tutti Italia, e anche a Premana (guarda la nostra gallery), frutto dell’iniziativa di un coordinamento che riuniva tutte le grandi associazioni di tutela ambientale e i comitati spontanei impegnati nella difesa degli ultimi fiumi e torrenti liberi dalla devastazione e dalla speculazione del mini idroelettrico. A Premana la battaglia è stata vinta! Dopo dieci anni esatti dedicati alla tutela dell’Alpe Rasga e del torrente Fraina, hanno vinto gli Alpigiani che ne hanno difeso l’integrità, rivendicando anche la titolarità degli antichi usi civici su terre e acque a scopo di uso collettivo, e le Associazioni che li hanno sostenuti - primi tra tutti WWF e Legambiente Lecco. È di ieri infatti la notizia che la Provincia di Lecco ha formulato un diniego definitivo, con conclusione del procedimento, all’autorizzazione unica richiesta dalla società Energia Futuro Srl, che avrebbe prosciugato un corso d’acqua ancora quasi intatto e naturale, stravolgendo con centinaia di metri di condotte da incassare in pareti rocciose o sotto l’antica strada militare i versanti fragili della Valvarrone, che proprio in questi giorni sono stati nuovamente oggetto di gravissimi episodi di dissesto. L'ultima diffida a procedere era stata inviata da WWF Lecco all'Amministrazione Provinciale lo scorso 25 maggio. Di seguito il nostro ultimo documento di diffida e il testo completo del provvedimento dirigenziale di diniego, che pone finalmente fine alla vicenda. ![]()
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Nel corso di questi anni, grazie anche all’impegno del legale che ha seguito con dedizione questa complessa vicenda, l’avv. Paola Brambilla, oggi Coordinatrice del Comitato Giuridico del WWF Italia, abbiamo contestato il progetto con osservazioni, diffide e ricorsi, fino all'atto finale con cui ARPA ha certificato l’incompatibilità ambientale per le acque del prelievo, impedendo per legge l’erogazione dell’incentivazione, e i conti hanno smascherato la natura solo speculativa dell’operazione, al punto che la società stessa, si legge nel provvedimento di diniego, ha ammesso che senza incentivo l’operazione non si regge. Il Fraina può continuare a scorrere libero! Lello Bonelli, presidente del WWF Lecco, conclude: “ci sono Regioni che hanno deliberato, proprio in questi giorni, l’esclusione di nuovi impianti di micro e mini elettrico sui corsi d’acqua alpini: stravolgono la natura, il paesaggio, minano i fragili equilibri idrogeologici del territorio. È una notizia che fa sperare, e che dimostra che istituzioni, associazioni ecologiste e comunità locali possono e devono essere alleate per la tutela del territorio e dell’ambiente.”.
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