Per il secondo anno consecutivo, WWF Lecco ha ospitato i partecipanti al Master di I livello in "Salvaguardia della fauna selvatica: per una conservazione integrata", organizzato dall'Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione). Il Master si propone di formare figure specializzate nella conservazione e gestione della fauna selvatica, sviluppando un approccio integrato, sia teorico che tecnico e pratico, per la gestione della fauna selvatica e dei progetti di conservazione delle specie e dei loro habitat in una prospettiva di sostenibilità. L'evento di è svolto il 29 e 30 aprile, nel Parco Regionale del Monte Barro.
I corsisti sono stati accompagnati nelle due giornate in alcuni degli ambienti più interessanti del Parco, avendo modo di seguire i numerosi progetti cui WWF Lecco contribuisce all'interno dell'area protetta, in un percorso che ha toccato lo stagno di Prà Pozzetto, la valle del Faè, i prati magri, San Michele, l'Eremo... incontrando le numerose specie di microfauna presenti nei vari e differenti habitat del Parco. Di seguito la Galleria Fotografica delle due giornate. WWF, LIPU, Legambiente e Federazione Pro Natura, diffidano il Comune di Barzio sul progetto per i nuovi impianti sciistici ai Piani di Bobbio, che va a sgravare da usi civici 1.500.000mq di prati e pascoli. Il comunicato stampa congiunto: Dopo la denuncia, WWF ha organizzato un'Assemblea Pubblica, durante la quale c'è stato modo di confrontarsi e chiarire l'errore che rischiava di dare il via libera a uno sgravio enorme degli usi civici sull'altopiano. Di seguito l'articolo di approfondimento sulla serata:
Come da verbale del Consiglio Direttivo, riunito in data 23/3/2022, e come previsto dall’articolo 8 dello Statuto Associativo, è convocata l'Assemblea Ordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco per il giorno 5 aprile 2022 alle ore 24:00 (prima convocazione) e giovedì 7 aprile 2022 alle ore 21.00 (seconda convocazione) presso la sede A.P.E. di via Fritsch 17 a Lecco.
Ordine del giorno:
Marzo segna l’inizio della nuova campagna di monitoraggio della migrazione dei rospi lungo il tratto della SP 583 Lecco-Bellagio tra la località Melgone di Mandello del Lario e la località Onno, in comune di Oliveto Lario. Il sito, che ricade a cavallo delle provincie di Lecco e di Como, è ormai uno tra i più importanti in Ragione Lombardia, censito nel piano regionale di tutela delle popolazioni di anfibi denominato Progetto Rospi, già patrocinato dalla Direzione Generale Tutela Ambiente della Regione e avviato dal 1990, con oltre 20.000 rospi censiti. Visita questa pagina per saperne di più e scoprire come operano i volontari sul territorio lecchese... In preparazione della Campagna Rospi 2022, per il week-end del 5 e 6 marzo prossimo, le associazioni che coordinano la campagna di salvataggio propongono un campo di lavoro al Melgone per preparare il sito, installare le barriere contenitive a bordo strada, raccogliere i rifiuti abbandonati e ripulire i punti più critici attraverso i quali si muoveranno gli abfibi.
A giugno 2021, l’Associazione WWF Lecco, in collaborazione con i Dipartimenti di Bioscienze e di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, e dal Dipartimento di Biomedicina comparata e Alimentari dell’Università degli Studi di Padova, ha lanciato il questionario “Biodiversità e Impollinatori”, con lo scopo di contribuire ad un progetto scientifico mirante alla salvaguardia della biodiversità e degli impollinatori. Lo scorso 21 ottobre il Dott. Alberto Chirico si è infatti laureato in Scienze Naturali, con una tesi dal titolo "Percezione pubblica e conservazione: un questionario online sugli insetti impollinatori", relatrice Prof. Morena Casartelli, correlatore Dott. Marco Bonelli, del Dipartimento di Bioscienze dell'Università degli Studi di Milano. L’obiettivo del lavoro di tesi è stato quello di indagare, tramite lo sviluppo e la diffusione del questionario online, le conoscenze della popolazione residente in Italia sugli insetti impollinatori, le minacce a cui questi animali sono esposti e la consapevolezza dell’importanza della loro protezione, al fine di ottenere dei dati che possano essere utili in futuro per rendere maggiormente efficaci attività di divulgazione su questi temi e progetti di conservazione in favore degli insetti pronubi selvatici. Il questionario proposto sul sito WWF Lecco ha raccolto le risposte di 1.151 persone in tre mesi. Le risposte sono state registrate in una matrice di dati, successivamente elaborati ed analizzati tramite tecniche di statistica descrittiva e referenziale. La tesi di Alberto si è focalizzata su analisi preliminari dei risultati ottenuti, e nel corso del suo lavoro ha sviluppato un testo contenente considerazioni ed approfondimenti relativi alle domande proposte nel questionario. Il lavoro di tesi di Alberto Chirico rappresenta il primo studio che testa le conoscenze della popolazione italiana sugli insetti impollinatori, le minacce a cui questi animali sono esposti e la propensione alla loro protezione, al fine di ricavare dati utili per migliorare l’efficacia di futuri progetti di conservazione e le attività di divulgazione a favore di questi importantissimi animali. Considerazioni e approfondimenti Di seguito vengono riportate considerazioni e approfondimenti per quelle domande del Questionario che prevedevano risposte aperte o risposte multiple, ma non per quelle in cui il partecipante doveva rispondere con un semplice SI/NO, perché queste risposte erano volte soltanto a valutare conoscenze specifiche, così come per quelle che si riferivano a valutazioni o esperienze personali e per quelle relative alle informazioni anagrafiche. Quando opportuno, e con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico alla ricerca, nelle risposte vengono citate anche pubblicazioni scientifiche in modo da supportare le affermazioni fatte. N.B.: I dati completi raccolti verranno elaborati al fine di produrre un articolo scientifico, che verrà poi divulgato, rendendo disponibili tutte le risposte alle domande poste nel questionario.
Sabato 27 novembre 2021, gli attivisti WWF Lecco saranno impegnati nella periodica manutenzione naturalistica di un importante stagno situato sulle pendici del Monte Barro in località Prà Pozzetto, intorno ai 600 metri di quota. Si tratta di un’attività che l’associazione porta avanti da diversi anni, all’interno dell’area protetta del Parco Regionale del Monte Barro, con la collaborazione dell’Ente gestore. La regolare manutenzione naturalistica dello stagno artificiale ha favorito negli anni l’insediamento di anfibi, libellule e numerose altre specie di animali semi-acquatici, in un territorio dove non sono presenti corpi idrici stagnanti naturali. Prà Pozzetto è così diventato un importante sito riproduttivo per una microfauna importantissima per la biodiversità dell’area. Quest’anno alla tradizionale attività di gestione, che consente allo stagno di mantenere intatta la sua funzionalità, si aggiunge un ulteriore importantissima attività. Nel comune cremonese di Rivolta d’Adda, a seguito di un’opera di lottizzazione attualmente in corso, un importante sito riproduttivo di tritone crestato italiano (Triturus carnifex) e di tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris meridionalis) è in procinto di essere definitivamente distrutto. È stato però possibile creare un nuovo stagno poco distante dall’area interessata alla lottizzazione. Il nuovo stagno è però privo di vegetazione e rifugi e necessita di essere reso idoneo alla colonizzazione da parte dei tritoni. Per questo motivo, nella stessa giornata di sabato, una parte del materiale vegetale prelevato dallo stagno di Prà Pozzetto sarà quindi traportato e reinserito nell’invaso di Rivolta d’Adda. Lo stagno di Prà Pozzetto rappresenta un ideale donatore, in quanto privo di pesci, di alloctoni e caratterizzato da una comunità macrobentonica idonea a fornire prede ai tritoni anche in un contesto planiziale. Dal “vecchio” stagno di Prà Pozzetto, sul Monte Barro, partirà quindi una sorta di donazione naturalistica per dare vita al “nuovo” stagno di Rivolta d’Adda. Coordinatore scientifico dell’attività è il Dott. Raoul Manenti, ricercatore presso l’Università degli Studi di Milano e Consigliere dell’Associazione WWF Lecco. Di seguito la Galleria Fotografica della giornata.
Weekend particolarmente intenso, quello del 9-10 ottobre, per gli attivisti WWF Lecco impegnati sabato con il tradizionale evento dedicato ai bambini, in Villa Bertarelli a Galbiate, e domenica con la festa nazionale della Natura in Città a Lecco. Sabato una ventina di bimbi hanno partecipato con entusiasmo alla presentazione del volumetto “Un pomeriggio con Gismund”, realizzato da WWF Lecco in collaborazione con il Parco Regionale Monte Barro, presente all’evento in Villa Bertarelli con il suo Presidente Paola Golfari. La lettura animata del testo ha accompagnato i bambini alla scoperta della vita e delle abitudini di ricci e salamandre, impollinatori selvatici e gamberi di fiume, e della splendida biodiversità del Parco. Disegni e lavori con le foglie, la creazione di borse personalizzate e di piccoli ricci ponpon, la produzione di palline di cibo per gli uccellini selvatici… tante attività che hanno intrattenuto i piccoli ospiti per l’intero pomeriggio di sabato. “Purtroppo abbiamo dovuto fortemente limitare la partecipazione e chiudere anticipatamente le iscrizioni” -ha detto il Presidente del WWF lecchese, Lello Bonelli – “ma è stato comunque un segnale di ripresa, dopo la pausa dello scorso anno. Ritrovare i bambini e vederli pasticciare con foglie e colori, così entusiasti di scoprire la bellezza della natura, è sempre un evento che ci riempie di gioia. C’è tanto lavoro preparatorio, reso ancora più impegnativo dalle limitazioni imposte dalla situazione sanitaria. L’auspicio di tutti noi è ora quello di ritrovarci per la prossima edizione, finalmente a pieno regime anche con le partecipazioni.”. Un sincero ringraziamento da parte del WWF al Parco Regionale del Monte Barro, che ha ospitato l’iniziativa, e a “Il Campo dei fiori” di Galbiate, che ormai da alcuni anni supporta con regolarità l’attività di educazione ambientale dedicata ai più piccoli. Domenica invece, nell’ambito dell’iniziativa del WWF Italia “Urban Nature”, la sezione lecchese ha proposto una challenge aperta a tutti i cittadini. La sfida era quella di riuscire a riconoscere il maggior numero di specie di alberi scelti tra quelli presenti nella città a Lecco, posti approssimativamente entro un raggio di circa un chilometro dal punto di partenza della challenge, individuati e contrassegnati dai volontari del WWF Lecco con un bollo rosso numerato. Ogni iscritto ha ricevuto una mappa del centro cittadino, realizzata per l’occasione, con le indicazioni per scoprire sedici specie arboree presenti nell’area, e una scheda da compilare con i dati degli alberi riconosciuti. Grande impegno da parte di tutti i partecipanti alla sfida, che, partiti dal sagrato della Basilica di Lecco, hanno poi riconsegnato le schede entro il tempo massimo di un’ora e 15 minuti. I vincitori, che hanno individuato correttamente il maggior numero di specie, hanno ricevuto in premio una pubblicazione naturalistica e la tessera di Socio WWF, valida un anno, che dà anche diritto ad entrare gratuitamente in tutte le Oasi WWF aperte al pubblico. Per chiudere l’evento e lasciare un segno della giornata, WWF Lecco ha seminato un vasto assortimento di oltre 500 bulbi e tuberi da fiore nell’aiuola di piazza Manzoni dove la sezione lecchese del WWF, a inizio anni 90, mise a dimora alcuni carpini, in collaborazione con l’allora Amministrazione Comunale, e pose una targa in memoria di “Chico” Mendes, ucciso per il suo impegno nella lotta contro il disboscamento della foresta amazzonica. L’augurio è quello di ritrovare la prossima primavera un verde pubblico più fiorito anche per fornire nutrimento alle numerose specie di insetti impollinatori che vivono in città. Da Giovanna Corti, vicepresidente del WWF Lecco, un ringraziamento “a don Davide Milani, per l’ospitalità e lo spazio concesso per l’iniziativa, a WashDog Lecco che ha contribuito all’evento, ma soprattutto a tutti i lecchesi che hanno partecipato con entusiasmo alla giornata di Festa della Natura in Città.”. Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean Up The World, il più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale, nato a Sydney nel 1989, che coinvolge ogni anno oltre 35 milioni di persone in circa 120 Paesi. In Italia gode del patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI. L’obiettivo della campagna è sensibilizzare i cittadini sull’abbandono dei rifiuti, una pratica ancora troppo diffusa in tutti i territori. Quest'anno la storica giornata di pulizia promossa da Legambiente sarà proposta insieme alla Giornata del Verde Pulito di Regione Lombardia, per una collaborazione che mette al centro il territorio e la cura per il pianeta ed è inserita anche all’interno degli eventi della Settimana della Mobilità Sostenibile di Lecco. La data della manifestazione a Lecco è programmata per Domenica 26 Settembre. Il ritrovo sarà per tutti alle ore 15.00 in Piazza XX Settembre, sotto al Palazzo delle Paure, dove ci sarà un banchetto di Legambiente ad aspettarvi per l’accoglienza. Ci divideremo poi in gruppi più piccoli per evitare assembramenti e coprire meglio diverse zone che vogliamo ripulire. L’azione di clean-up si svolgerà infatti in varie parti della città (nel raggio di circa 5-10 minuti a piedi, in bici o con un servizio navetta) che verranno comunicate in quella sede ai diversi gruppi.
Chiediamo a tutti i partecipanti di portare l’occorrente, ma nel caso non avessero il materiale forniremo guanti, pettorine e i sacchetti per raccogliere rifiuti che verranno poi buttati in sacchi più grandi messi a disposizione dall’organizzazione e successivamente accumulati nei punti di ritiro per Silea SPA. Parteciperanno oltre a Legambiente Lecco, anche WWF Lecco, Eco86, FIAB-LeccoCiclabile, FFF Lecco, SOS Metal Detector, Coop. Eliante, ABIL, Officina Gerenzone, Progetto SIMILE Monitoraggio Laghi... Come previsto, sta proseguendo l’attività del Parco Regionale del Monte Barro nel miglioramento forestale dei boschi, con l’unico fine di garantire la conservazione di buoni livelli di biodiversità naturale. Al fine della migliore esecuzione dei prossimi interventi, nell’ambito del Progetto Life Gestire di Regione Lombardia sono stati avviati:
Nel prossimo autunno, previo idoneo incontro pubblico di presentazione, sarà lanciata una campagna di citizen science con la quale si intende coinvolgere chiunque sia disponibile all’utilizzo di una specifica app per contribuire alle azioni di monitoraggio degli insetti, sul Barro e nei territori contermini. ![]() L’avvio della seconda fase dei lavori forestali, pure finanziata dal progetto Life Gestire ed incentrata soprattutto sul controllo dei ricacci dell’alloctona quercia rossa, sul completamento dell’eradicazione di questa specie dannosa ai boschi e sull’impianto di 1.000 giovani querce autoctone e di altre specie forestali, è stato disposto entro il 15 novembre 2021. Da anni WWF Lecco collabora con il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Valpredina, una struttura realizzata dal WWF Italia che ha lo scopo di recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà, svolgendo questo servizio in convenzione con Regione Lombardia e con bacino di utenza le provincie di Brescia, Bergamo e Lecco. Nel corso della giornata di sabato, WWF Lecco ha provveduto al trasporto da Valpredina di tre esemplari di gheppio e quattro giovani civette, curati dai veterinari del CRAS e pronti alla reintroduzione in natura. La liberazione è avvenuta nell’area protetta del Parco regionale del Monte Barro, nella zona di San Michele. Il gheppio (Falco tinnunculus) è un piccolo rapace diurno, della dimensione di un piccione, che predilige ambienti aperti, praterie, boschi, ma che spesso nidifica anche in città. È un eccellente cacciatore, in particolare di piccoli passeriformi, lucertole, piccoli serpenti, e micromammiferi. Spesso lo si vede in attesa di prede sopra tralicci, cavi dell’alta tensione, o sui rami sporgenti lungo strade o sentieri. È caratteristica la sua capacità di restare quasi immobile in volo in un punto, sbattendo rapidamente le ali e osservando il suolo in cerca di prede, assumendo una forma conosciuta come “spirito santo”. È l’unico piccolo rapace nelle nostre regioni con questa capacità, che ne permette l’identificazione certa anche da molto lontano. La civetta (Athene noctua) è anch’esso un piccolo rapace, ma con abitudini prevalentemente notturne. È lunga poco più di 20 cm, con un’apertura alare di 60cm e un peso che oscilla tra i 100 e i 200 grammi. Anche la civetta si ciba di piccoli roditori, rettili e grossi insetti, cacciando solitamente le sue prede al suolo partendo da un posatoio. Nidifica in cavità come vecchi alberi o nicchie nei muri. L’area protetta del Monte Barro, con boschi maturi e cascinali, spazi aperti e zone ad agricoltura mista, è un habitat ideale per queste due specie, che ci si augura possano trovare le condizioni idonee per riprodursi e contribuire alla biodiversità del Parco.
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