In occasione del mese del creato, le associazioni del territorio lecchese propongono un percorso che si sviluppa sul tema della cura del verde nella città e della conversione degli edifici verso sistemi abitativi inclusivi ed ecologici.
La vegetazione costituisce un elemento non solo estetico, ma è capace di migliorare la salute pubblica e la possibilità di socializzare e praticare sport. In alcuni casi è un'opportunità di lavoro e un modo per coinvolgere persone svantaggiate. Le case progettate o ristrutturate per abbassare i consumi energetici permettono una significativa riduzione dell'impatto ambientale e possono diventare “laboratori” sociali interessanti. WWF Lecco condivide la proposta e promuove la partecipazione alle iniziative riportate nel programma: WWF e Legambiente unite contro le derivazioni idroelettriche in Val Fraina: Amministrazioni a rischio di infrazione europea! Dopo l'impegno e la diffida presentata al Comune di Premana da oltre 100 cittadini firmatari, anche le associazioni ambientaliste fanno sentire la propria voce. Di seguito il comunicato emesso congiuntamente e inviato alle Amministrazioni e agli organi di stampa locali.
E' il sesto anno ormai che Parco Monte Barro e WWF Lecco propongono con successo l'attività sui "muretti a secco", manufatti di ingegneria edilizia a cui l’uomo ricorre per conquistare nuovi spazi, spesso da destinare alla coltivazione su pendii collinari o montuosi altrimenti impossibili da sfruttare, ma anche luoghi di importante valenza ambientale per le numerose specie vegetali e di microfauna che queste strutture possono ospitare. Sabato 22 ottobre, in una fredda mattina autunnale, un gruppo di una decina di volontari coordinati dal tecnico Michael Wolfger, ha provveduto alla ristrutturazione di un tratto di muretto a secco lungo un sentiero che collega Camporeso a Migliorate, sulle pendici sud occidentali del Monte Barro. Dalla preparazione dei sito alla ricostruzione del basamento e via via fino alla finitura, un tratto di muro ha ripreso vita in tutto il suo originario splendore. L’iniziativa sui muri a secco è solo una delle numerose attività che gli attivisti del WWF Lecco portano avanti all’interno dell’area protetta del Parco Barro, andando ad affiancarsi alle ricerche sul gambero di fiume, alle bugbox per favorire la presenza di insetti impollinatori, alla manutenzione naturalistica degli stagni... in un susseguirsi di impegni per la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Galleria fotograficaL'album fotografico è disponibile anche nella nostra galleria fotografica Flickr.
Come già per lo scorso anno, WWF Lecco aderisce con piacere all'iniziativa organizzata dalle associazioni cattoliche del territorio che, in occasione della Giornata Mondiale per la CURA DEL CREATO, propongono un nuovo appuntamento per sottolineare il tema della bellezza del creato e della responsabilità per la sua cura. L'enciclica "LAUDATO SI" di Papa Francesco da nuovo slancio all'iniziativa e ci chiede di fare un lavoro comune per abitare in modo più sostenibile la nostra casa comune. NOTE ORGANIZZATIVE: Il programma completo è riportato nella locandina in calce a questa pagina. Per motivi organizzativi occorre segnalare la propria partecipazione all'indirizzo mail giornatadelcreato@hotmail.it entro e non oltre giovedì 1 settembre, specificando se si sceglie il gruppo in BICI o il gruppo A PIEDI. Nel secondo caso specificare se si vorrebbe il ritorno in Taxi Boat. Il percorso è facile, pianeggiante, si raccomanda di indossare scarpe adatte Per le spese organizzative i promotori dell'iniziativa chiedono a ciascun adulto un contributo a partire da 5 euro; i bambini e i ragazzi fino a 16 anni non pagano. In caso di maltempo l'appuntamento è sospeso. Promuovono l'iniziativa i gruppi locali di: Acli, Azione Cattolica, Agesci zona Lecco, Caritas Lecco, Coe, Meic, Pax Christi, Gruppo ecumenismo e dialogo, Pastorale sociale diocesana, Comunità di via Gaggio, Centro Culturale San Nicolò, Comunità Pastorale del Decanato di Lecco Patrocinio e collaborazione: Comune di Garlate, Fiab - Lecco ciclabile, Legambiente Lecco, Parco Regionale del Monte Barro, Parco Regionale della Grigna Settentrionale, WWF Lecco
E' la prima volta che nella storia d’Italia istituzioni e cittadini si troveranno fianco a fianco in un referendum che vuole liberare il nostro mare dalle servitù petrolifere e emancipare il Paese dai combustibili fossili. Il prossimo 17 aprile si svolgerà il referendum sul tema della ricerca e dell’estrazione di idrocarburi. In caso di vittoria del “SI” sarebbe cancellata la norma che consente alle società petrolifere, che abbiano già i permessi o le concessioni, di estrarre senza limiti di tempo gas e petrolio entro l’area off-limits delle 12 miglia dalla nostra costa. Il Governo ha dovuto già cambiare in corsa le norme sbagliate del Decreto Sblocca Italia per rispondere all’iniziativa referendaria di 10 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto) ed è stato obbligato a rigettare ben 27 procedimenti autorizzativi in corso. E’ già questa una vittoria del fronte referendario, promosso dalle Regioni che vede il sostegno del Comitato delle Associazioni (www.fermaletrivelle.it) il 17 aprile il WWF chiede un mare di SI perché:
Al referendum del 17 aprile
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Volantino Stop al consumo di suolo | |
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Locandina Inverigo 2015 (formato .pdf) | |
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Cosa vedremo
L'Orrido d'Inverigo è l'unico orrido noto in ambiente collinare morenico, è un’area protetta classificata come monumento naturale, oggi inserita nell’elenco dei Geositi della Lombardia.
Le sorgenti pietrificanti: l’area dell'Orrido è ancora geologicamente attiva, una nuova roccia, chiamata travertino, si sta formando a valle delle bancate di Ceppo e subito oltre lo sbocco dell’Orrido, è originata dalle cosiddette “sorgenti pietrificanti” (habitat prioritario).
La garzaia: luogo di nidificazione degli ardeidi, quella d'Inverigo è l'unica presente nel Parco Regionale della Valle del Lambro, nel periodo primaverile è luogo di nidificazione dell'airone cenerino.
Il viale dei Cipressi: viale storico alberato di 1.500 metri voluto nel 1664 dalla nobile famiglia dei Crivelli, feudataria di gran parte della Brianza. E' un elemento paesaggistico unico e caratterizzante il territorio di Inverigo. Elaborato artisticamente come giardino pre-romantico già nel 1700 è stato luogo simbolico della socialità e dell’identità locale e brianzola.
Le sorgenti pietrificanti: l’area dell'Orrido è ancora geologicamente attiva, una nuova roccia, chiamata travertino, si sta formando a valle delle bancate di Ceppo e subito oltre lo sbocco dell’Orrido, è originata dalle cosiddette “sorgenti pietrificanti” (habitat prioritario).
La garzaia: luogo di nidificazione degli ardeidi, quella d'Inverigo è l'unica presente nel Parco Regionale della Valle del Lambro, nel periodo primaverile è luogo di nidificazione dell'airone cenerino.
Il viale dei Cipressi: viale storico alberato di 1.500 metri voluto nel 1664 dalla nobile famiglia dei Crivelli, feudataria di gran parte della Brianza. E' un elemento paesaggistico unico e caratterizzante il territorio di Inverigo. Elaborato artisticamente come giardino pre-romantico già nel 1700 è stato luogo simbolico della socialità e dell’identità locale e brianzola.
Chi ci accompagna
Il coordinamento della giornata è affidato ad Arturo Binda, socio WWF Lecco ed Educatore Ambientale del Parco Regionale Valle del Lambro, che sarà supportato da alcuni esperti che si alterneranno nel corso della giornata:
- Marco Bonelli (WWF Lecco), entomologo, per scoprire il piccolo mondo degli insetti;
- Piero Bonvicini (CROS Varenna), esperto birdwatcher che sarà la nostra guida per l'avvistamento delle specie di avifauna che popolano il bosco e la garzaia.
- Domenico D’Alessio, geologo, svelerà le origini delle formazioni geologiche presenti all’Orrido;
- Anna Gottifredi (WWF Lecco), naturalista, alla scoperta delle piante e dei fiori della primavera;
- Raoul Manenti (WWF Lecco), erpetologo, che ci accompagnerà alla ricerca di rane e salamandre;
Il programma
Sono previsti due turni, uno al mattino, aperto a tutti e uno al pomeriggio dedicato preferibilmente alle famiglie con bambini. Il ritrovo è fissato rispettivamente alle 8.45 e alle 14.15 presso il parcheggio del cimitero d'Inverigo, in via IV Novembre.
Le escursioni hanno una durata indicativa di tre ore, dalle 9.00 alle 12.00 oppure dalle 14.30 alle 17.30 e si svolgeranno anche in caso di cattivo tempo (con abbigliamento adeguato). Attrezzatura necessaria: abbigliamento comodo e vestiti impermeabili in caso di pioggia, scarponi o scarpe da escursione, bevande. Consigliato un binocolo.
Le escursioni hanno una durata indicativa di tre ore, dalle 9.00 alle 12.00 oppure dalle 14.30 alle 17.30 e si svolgeranno anche in caso di cattivo tempo (con abbigliamento adeguato). Attrezzatura necessaria: abbigliamento comodo e vestiti impermeabili in caso di pioggia, scarponi o scarpe da escursione, bevande. Consigliato un binocolo.
Il percorso
Il percorso, lungo circa 5km, si snoda attraverso diversi punti di interesse e di sosta (indicati nella mappa).
Condizioni di partecipazione
Per chi lo desidera sarà possibile iscriversi al WWF! | Per iscriversi all'escursione è sufficiente compilare il "Modulo di iscrizione" sotto riportato. La partecipazione è GRATUITA ma è previsto un massimo di 40 partecipanti. Vi chiediamo però un favore: se per qualsiasi motivo, dopo 'iscrizione non vi fosse possibile partecipare... AVVISATECI! (contatti) in modo da permetterci di organizzarci di conseguenza e di non tenere inutilmente impegnata la vostra iscrizione. Per chi volesse, senza alcun impegno, il giorno dell'escursione sarà possibile iscriversi al WWF, ricevendo in omaggio la Guida delle Oasi WWF e il cappellino originale con il logo del panda! L'Organizzazione si riserva di annullare il corso per cause di forza maggiore, impegnandosi a informare tempestivamente gli iscritti via email. L’iscrizione comporta l'implicita accettazione delle condizioni descritte nel seguente documento "Liberatoria Inverigo 2015", che dovrà comunque essere stampato, sottoscritto in originale e consegnato all'Organizzazione prima dell'inizio dell'escursione, a cura di ogni singolo Richiedente. In caso di Partecipante minorenne la "Liberatoria" deve essere sottoscritta dal Genitore / Legale Rappresentante. |
Liberatoria Inverigo 2015 (formato .pdf) | |
File Size: | 51 kb |
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Iniziativa del WWF Lecco |
Una giornata “spesa” per la natura quella di domenica 2 novembre per gli attivisti del WWF Lecco, impegnati nell’area protetta del Parco Regionale del Monte Barro con il rilascio di alcuni rapaci (tre sparvieri e un gheppio) e settanta passeriformi: sei cesene, quindici merli, sei tordi sasselli e quarantatre tordi bottacci, che gli attivisti del WWF Lecco hanno restituito alla vita libera.
I rapaci sono stati tutti recuperati nelle scorse settimane con ferite da arma da fuoco e curati dai veterinari del CRAS WWF Valpredina per l’estrazione dei pallini di piombo conficcati nello sterno, alcuni con lesioni alle zampe o alle ali. Animali protetti dalla legislazione italiana ed europea ma ugualmente vittime di cacciatori senza scrupoli.
Per quanto riguarda invece i passeriformi sono tutti uccelli da richiamo oggetto di sequestro dell’Autorità Giudiziaria perché detenuti illegalmente. La barbara pratica dei richiami vivi sopravvive ormai in poche regioni italiane, tra cui purtroppo la Lombardia. Nelle scorse settimane anche il Veneto ha detto basta, chiudendo tutti i roccoli di cattura e piegandosi finalmente alle norme europee che vietano la cattura degli uccelli con le reti. Ancora più recente, del 30 ottobre scorso, la diffida del Ministro per gli affari regionali alla Regione Emilia Romagna per lo stop agli impianti di cattura entro quindici giorni dall’atto (e quindi entro la metà di novembre). È solo questione di tempo e di maturazione della coscienza civile perché finalmente anche in Lombardia si arrivi alla chiusura e alla definitiva abolizione della caccia con utilizzo di richiami vivi, una delle tante “tradizioni” di violenza indegne di un paese civile.
L’evento di liberazione è stato seguito da una piccola folla dove spiccava la presenza di tanti bambini, ammirati dallo sguardo dei rapaci e dal canto dei tordi, e chiusa con la liberazione di un simpatico riccio che si è subito avviato verso il bosco per cercare un riparo dove trascorrere il letargo invernale.
I rapaci sono stati tutti recuperati nelle scorse settimane con ferite da arma da fuoco e curati dai veterinari del CRAS WWF Valpredina per l’estrazione dei pallini di piombo conficcati nello sterno, alcuni con lesioni alle zampe o alle ali. Animali protetti dalla legislazione italiana ed europea ma ugualmente vittime di cacciatori senza scrupoli.
Per quanto riguarda invece i passeriformi sono tutti uccelli da richiamo oggetto di sequestro dell’Autorità Giudiziaria perché detenuti illegalmente. La barbara pratica dei richiami vivi sopravvive ormai in poche regioni italiane, tra cui purtroppo la Lombardia. Nelle scorse settimane anche il Veneto ha detto basta, chiudendo tutti i roccoli di cattura e piegandosi finalmente alle norme europee che vietano la cattura degli uccelli con le reti. Ancora più recente, del 30 ottobre scorso, la diffida del Ministro per gli affari regionali alla Regione Emilia Romagna per lo stop agli impianti di cattura entro quindici giorni dall’atto (e quindi entro la metà di novembre). È solo questione di tempo e di maturazione della coscienza civile perché finalmente anche in Lombardia si arrivi alla chiusura e alla definitiva abolizione della caccia con utilizzo di richiami vivi, una delle tante “tradizioni” di violenza indegne di un paese civile.
L’evento di liberazione è stato seguito da una piccola folla dove spiccava la presenza di tanti bambini, ammirati dallo sguardo dei rapaci e dal canto dei tordi, e chiusa con la liberazione di un simpatico riccio che si è subito avviato verso il bosco per cercare un riparo dove trascorrere il letargo invernale.
Si tratta di azioni, come quella del bracconaggio di specie di uccelli protetti, che ignorano e calpestano le leggi che le comunità nazionali e internazionali si sono date per preservare questo pianeta e la nostra esistenza. Un vero e proprio saccheggio illegale di natura che produce localmente sofferenza, povertà e soprusi e che vale 213 miliardi di dollari all’anno, come denunciato dall’Unep (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e dall’Interpol. Tra questi, il solo traffico di specie, che fa viaggiare da un continente all’altro avorio, corni di rinoceronte, pelli e legname, alimenta un giro di affari di 23 miliardi di dollari all’anno, ed è il quarto mercato illegale mondiale dopo droga, armi e esseri umani.
I crimini ambientali negano diritti umani, sicurezza, pace e sviluppo: sconfiggerli è la nuova vera sfida per la conservazione di questo pianeta e per il benessere delle generazioni future.
Intanto nuove ali solcano i cieli lecchesi, segno concreto dell’impegno del WWF sul territorio.
I crimini ambientali negano diritti umani, sicurezza, pace e sviluppo: sconfiggerli è la nuova vera sfida per la conservazione di questo pianeta e per il benessere delle generazioni future.
Intanto nuove ali solcano i cieli lecchesi, segno concreto dell’impegno del WWF sul territorio.