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Referendum 17 aprile

31/3/2016

 
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E' la prima volta che nella storia d’Italia istituzioni e cittadini si troveranno fianco a fianco in un referendum che vuole liberare il nostro mare dalle servitù petrolifere e emancipare il Paese dai combustibili fossili. Il prossimo 17 aprile si svolgerà il referendum sul tema della ricerca e dell’estrazione di idrocarburi.
In caso di vittoria del “SI” sarebbe cancellata la norma che consente alle società petrolifere, che abbiano già i permessi o le concessioni, di estrarre senza limiti di tempo gas e petrolio entro l’area off-limits delle 12 miglia dalla nostra costa.
Il Governo ha dovuto già cambiare in corsa le norme sbagliate del Decreto Sblocca Italia per rispondere all’iniziativa referendaria di 10 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto) ed è stato obbligato a rigettare ben 27 procedimenti autorizzativi in corso. E’ già questa una vittoria del fronte referendario, promosso dalle Regioni che vede il sostegno del Comitato delle Associazioni (www.fermaletrivelle.it) il 17 aprile il WWF chiede un mare di SI perché:
  • L’Italia è il Paese più ricco d’Europa per la sua biodiversità marina: la tartaruga marina e la foca monaca abitano ancora nel Mediterraneo. Otto sono le specie di cetacei che solcano comunemente le acque italiane (balenottera comune, capodoglio, tursiope, globicefalo, grampo, stenella, tursiope delfino comune, zifio). Il nostro Paese ha una rete di 27 aree marine protette e ha contribuito a istituire il Santuario internazionali dei Cetacei;
  •  Nel Mediterraneo, che costituisce lo 0,8% della superficie totale degli oceani, transita il 25% del traffico mondiale di idrocarburi. Ogni anno vengono sversate tra le 100 e le 150mila tonnellate di idrocarburi per operazioni di routine. In soli 22 anni a causa di 27 gravi incidenti navali 270mila tonnellate di idrocarburi sono finiti nel nostro mare;
  • Il petrolio minaccia le economie del mare. Di pesca in Italia vivono direttamente circa 60mila persone e il nostro Paese ha la flotta peschereccia più importante in Europa, dopo Spagna e Inghilterra. Di turismo costiero vivono 47mila esercizi e l’Italia è la meta crocieristica più ambita d’Europa; 
  • Già ora il 40% dei consumi elettrici del nostro Paese sono alimentati dalle fonti rinnovabili. Il WWF ha dimostrato che entro il 2050 è possibile raggiungere l’obiettivo del 100% rinnovabili. Invece di cercare ancora i combustibili fossili, pensiamo all’energia del futuro. E’ l’impegno che l’Italia ha assunto alla COP21 di Parigi, il Governo deve essere conseguente e scegliere la strada della decarbonizzazione della nostra economia;

Al referendum del 17 aprile
​portiamo un mare di SI

Al via i lavori per la nursery gamberi

18/7/2015

 
Nonostante il caldo di questo mese di luglio... attivisti WWF Lecco al lavoro per la realizzazione di una pozza-nursery sperimentale per il gambero di fiume (Austropotamobius italicus), progetto in collaborazione con Parco Monte Barro, finalizzato alla conservazione della biodiversità naturale.
Si tratta di interventi di adattamento e manutenzione di una piccola pozza naturale nei pressi di una sorgente presente all'interno del Parco, che consentano di rendere la stessa più favorevole alle esigenze ecologiche dei gamberi di fiume
I primi lavori sono consistiti nello scavo e preparazione del sito. Nelle prossime settimane verranno eseguiti alcuni lavori di rifinitura dell'area e installata una strumentazione di videosorveglianza per verificare la frequentazione antropica e la presenza di eventuali predatori.
Il progetto è coordinato dal Dott. Raoul Manenti, vicepresidente WWF Lecco ed esperto astacologo.

Consonno 2.0

24/5/2015

 
WWF Lecco aderisce all'iniziativa "Consonno 2.0 - Visioni contemporanee sulla rovina di un borgo abbandonato", proposta dall'Associazione Monte di Brianza.
Il sito www.oltreconsonno.it è dedicato all'evento ed a tutti "i valori" che coinvolge. 
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Incontro con Domenico Finiguerra

15/5/2015

 
Appuntamento con Domenico Finiguerra (www.domenicofiniguerra.it) per il prossimo 27 maggio alle 20:45, presso la Sala civica di Villa Ceriani-Bressi di Erba.
L'Associazione WWF Lecco aderisce all'incontro pubblico con l'autore del libro "8mq al secondo - Salvare l'Italia dall'asfalto e dal cemento", promosso dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi".
8mqalsecondo
Otto metri quadrati al secondo è il ritmo con cui viene asfaltato e cementificato il territorio italiano, ricco di bellezza, biodiversità, agricoltura, cultura.
Un'aggressione silenziosa e costante che ha però trovato in numerose città e paesi chi è determinato a contrastarla.
Una resistenza al cemento che è urgente allargare a macchia d'olio affinché sempre più cittadini italiani prendano coscienza della gravità ed irreversibilità di quanto sta accadendo.
Volantino Stop al consumo di suolo
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Escursione all'Orrido di Inverigo

8/4/2015

 
Giornata della Terra.
Ambienti terrestri e acquatici da salvaguardare.

LeContrade
In occasione della Giornata della Terra, che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile, WWF Lecco, in collaborazione con l'Associazione "Le Contrade" di Inverigo, propone per domenica 19 aprile una visita guidata che ci porterà alla scoperta degli ambienti di una delle aree naturali più interessanti e minacciate della Brianza: l’Orrido di Inverigo.
Siamo nel Parco Regionale della Valle del Lambro; intorno a noi un habitat incredibile e alcune specie animali protette dall'Unione Europea come la rana di Lataste, endemica della Pianura Padana, e il gambero di acqua dolce, rarissimo a causa delle alterazioni ambientali.

Locandina Inverigo 2015 (formato .pdf)
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Cosa vedremo

L'Orrido d'Inverigo è l'unico orrido noto in ambiente collinare morenico, è un’area protetta classificata come monumento naturale, oggi inserita nell’elenco dei Geositi della Lombardia.
Le sorgenti pietrificanti: l’area dell'Orrido è ancora geologicamente attiva, una nuova roccia, chiamata travertino, si sta formando a valle delle bancate di Ceppo e subito oltre lo sbocco dell’Orrido, è originata dalle cosiddette “sorgenti pietrificanti” (habitat prioritario).
La garzaia: luogo di nidificazione degli ardeidi, quella d'Inverigo è l'unica presente nel Parco Regionale della Valle del Lambro, nel periodo primaverile è luogo di nidificazione dell'airone cenerino.
Il viale dei Cipressi: viale storico alberato di 1.500 metri voluto nel 1664 dalla nobile famiglia dei Crivelli, feudataria di gran parte della Brianza. E' un elemento paesaggistico unico e  caratterizzante il territorio di Inverigo. Elaborato artisticamente come giardino pre-romantico già nel 1700 è stato luogo simbolico della socialità e dell’identità locale e brianzola. 
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Chi ci accompagna

Il coordinamento della giornata è affidato ad Arturo Binda, socio WWF Lecco ed Educatore Ambientale del Parco Regionale Valle del Lambro, che sarà supportato da alcuni esperti che si alterneranno nel corso della giornata:
  • Marco Bonelli (WWF Lecco), entomologo, per scoprire il piccolo mondo degli insetti;
  • Piero Bonvicini (CROS Varenna), esperto birdwatcher che sarà la nostra guida per l'avvistamento delle specie di avifauna che popolano il bosco e la garzaia.
  • Domenico D’Alessio, geologo, svelerà le origini delle formazioni geologiche presenti all’Orrido;
  • Anna Gottifredi (WWF Lecco), naturalista, alla scoperta delle piante e dei fiori della primavera;
  • Raoul Manenti (WWF Lecco), erpetologo, che ci accompagnerà alla ricerca di rane e salamandre;

Il programma

Sono previsti due turni, uno al mattino, aperto a tutti e uno al pomeriggio dedicato preferibilmente alle famiglie con bambini. Il ritrovo è fissato rispettivamente alle 8.45 e alle 14.15  presso il parcheggio del cimitero d'Inverigo, in via IV Novembre.
Le escursioni hanno una durata indicativa di tre ore, dalle 9.00 alle 12.00 oppure dalle 14.30 alle 17.30 e si svolgeranno anche in caso di cattivo tempo (con abbigliamento adeguato). Attrezzatura necessaria: abbigliamento comodo e vestiti impermeabili in caso di pioggia, scarponi o scarpe da escursione, bevande. Consigliato un binocolo. 

Il percorso

Il percorso, lungo circa 5km, si snoda attraverso diversi punti di interesse e di sosta (indicati nella mappa).
OrridoInverigo
Escursione guidata WWF all'Orrido di Inverigo

Condizioni di partecipazione

Per chi lo desidera sarà possibile iscriversi al WWF!
Per iscriversi all'escursione è sufficiente compilare il "Modulo di iscrizione" sotto riportato. La partecipazione è GRATUITA ma è previsto un massimo di 40 partecipanti. Vi chiediamo però un favore: se per qualsiasi motivo, dopo 'iscrizione non vi fosse possibile partecipare... AVVISATECI! (contatti) in modo da permetterci di organizzarci di conseguenza e di non tenere inutilmente impegnata la vostra iscrizione.
Per chi volesse, senza alcun impegno, il giorno dell'escursione sarà possibile iscriversi al WWF, ricevendo in omaggio la Guida delle Oasi WWF e il cappellino originale con il logo del panda!
L'Organizzazione si riserva di annullare il corso per cause di forza maggiore, impegnandosi a informare tempestivamente gli iscritti via email.
L’iscrizione comporta l'implicita accettazione delle condizioni descritte nel seguente documento "Liberatoria Inverigo 2015", che dovrà comunque essere stampato, sottoscritto in originale e consegnato all'Organizzazione prima dell'inizio dell'escursione, a cura di ogni singolo Richiedente.
In caso di Partecipante minorenne la "Liberatoria" deve essere sottoscritta dal Genitore / Legale Rappresentante.
Liberatoria Inverigo 2015 (formato .pdf)
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Evento chiuso: qui la Galleria Fotografica!

Liberazione rapaci e passeriformi

2/11/2014

1 Commento

 
Iniziativa del WWF Lecco
in collaborazione
con il CRAS WWF di Valpredina
(Centro Recupero Animali Selvatici)
nell'ambito della campagna
del WWF internazionale
"STOP ai Crimini di Natura"

Una giornata “spesa” per la natura quella di domenica 2 novembre per gli attivisti del WWF Lecco, impegnati nell’area protetta del Parco Regionale del Monte Barro con il rilascio di alcuni rapaci (tre sparvieri e un gheppio) e settanta passeriformi: sei cesene, quindici merli, sei tordi sasselli e quarantatre tordi bottacci, che gli attivisti del WWF Lecco hanno restituito alla vita libera.
I rapaci sono stati tutti recuperati nelle scorse settimane con ferite da arma da fuoco e curati dai veterinari del CRAS WWF Valpredina per l’estrazione dei pallini di piombo conficcati nello sterno, alcuni con lesioni alle zampe o alle ali. Animali protetti dalla legislazione italiana ed europea ma ugualmente vittime di cacciatori senza scrupoli.
Per quanto riguarda invece i passeriformi sono tutti uccelli da richiamo oggetto di sequestro dell’Autorità Giudiziaria perché detenuti illegalmente. La barbara pratica dei richiami vivi sopravvive ormai in poche regioni italiane, tra cui purtroppo la Lombardia. Nelle scorse settimane anche il Veneto ha detto basta, chiudendo tutti i roccoli di cattura e piegandosi finalmente alle norme europee che vietano la cattura degli uccelli con le reti. Ancora più recente, del 30 ottobre scorso, la diffida del Ministro per gli affari regionali alla Regione Emilia Romagna per lo stop agli impianti di cattura entro quindici giorni dall’atto (e quindi entro la metà di novembre). È solo questione di tempo e di maturazione della coscienza civile perché finalmente anche in Lombardia si arrivi alla chiusura e alla definitiva abolizione della caccia con utilizzo di richiami vivi, una delle tante “tradizioni” di violenza indegne di un paese civile.
L’evento di liberazione è stato seguito da una piccola folla dove spiccava la presenza di tanti bambini, ammirati dallo sguardo dei rapaci e dal canto dei tordi, e chiusa con la liberazione di un simpatico riccio che si è subito avviato verso il bosco per cercare un riparo dove trascorrere il letargo invernale.
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Si tratta di azioni, come quella del bracconaggio di specie di uccelli protetti, che ignorano e calpestano le leggi che le comunità nazionali e internazionali si sono date per preservare questo pianeta e la nostra esistenza.  Un vero e proprio saccheggio illegale di natura che produce localmente sofferenza, povertà e soprusi e che vale 213 miliardi di dollari all’anno, come denunciato dall’Unep (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e dall’Interpol. Tra questi, il solo traffico di specie, che fa viaggiare da un continente all’altro avorio, corni di rinoceronte, pelli e legname, alimenta un giro di affari di 23 miliardi di dollari all’anno, ed è il quarto mercato illegale mondiale dopo droga, armi e esseri umani.
I crimini ambientali negano diritti umani, sicurezza, pace e sviluppo: sconfiggerli è la nuova vera sfida per la conservazione di questo pianeta e per il benessere delle generazioni future.
Intanto nuove ali solcano i cieli lecchesi, segno concreto dell’impegno del WWF sul territorio.
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Rilanciare la ferrovia Como-Lecco

19/9/2014

0 Commenti

 
Incontro pubblico venerdì 10 ottobre a Merone, promosso dal circolo ambiente Ilaria Alpi e dal Comitato Pendolari Ferrovia Como-Lecco, in collaborazione con WWF Lecco e Legambiente Como e con il patrocinio del Comune di Merone.
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Migrazione Rospi 2014

12/3/2014

 
ImmagineCoppia di Rospi
Puntuale anche quest'anno l'appuntamento con la campagna di salvataggio dei rospi del Moregallo, nella zona Melgone/Onno.
L'inverno non inverno di quest'anno potrebbe darci delle sorprese, e la migrazione potrebbe partire già nei prossimi giorni, quindi preparatevi e state pronti.  
Avanti dunque! Non siate timidi nel dare le vostre disponibilità e diamo il via alla Campagna Salvataggio Rospi 2014.
Per dare la propria disponibilità e per coordinare il tutto fate riferimento ai vari referenti serali riportati di seguito.
Vi ricordo che ogni volontario dovrà essere munito di apposito giubbino catarifrangente, secchio, torcia elettrica con almeno 2/4 ore di autonomia (preferibilmente di tipo ricaricabile o con batterie ricaricabili), guanti leggeri e tanta buona volontà!!
I coordinatori in genere hanno a disposizione qualche secchio, torcia e giubbetto in più da distribuire ai volontari, ma in numero molto limitato.. vi chiediamo quindi, nel limite del possibile, di venire con già tutto il necessario.
Vi ricordo inoltre che è molto importante raccogliere i dati sugli andamenti della migrazione, quindi ogni sera sarà indispensabile tenere il conto degli individui in discesa e in risalita, divisi tra maschi e femmine, e anche del numero degli individui schiacciati dalle auto.. 
Questi dati andranno consegnati ogni sera prima di andare via al referente di turno, o, qualora non fosse possibile, mandati a me via e-mail o via sms, indicando anche la data e la località (Melgone - Cipressi - Onno).

Di seguito riporto i riferimenti dei referenti per le varie sere, a cui far riferimento per le presenze e a cui dare i dati a fine serata.
  • lunedì Stefano Riva stefano.letorrette@tiscali.it - cell. 348.3604079 
  • martedì Andrea Brutti andrea.brutti@lexmarkt.it - cell. 346.0655764 
  • mercoledì Felice Farina faunaviva.felice@gmail.com - cell. 349.5216020
  • giovedì Carlo Bonacina c_bonacina@virgilio.it cel - cell. 340.5271819
  • venerdì Felice Farina faunaviva.felice@gmail.com - cell. 349.5216020
  • sabato Aldo Rossi asterixi@libero.it - cell. 320.7522116 
  • domenica Paolo - LAC pablino@abolizionecaccia.it

Felice Farina (faunaviva.felice@gmail.com - cell. 349.5216020)


Per chi fosse nuovo a questa esperienza...

...o se volete girare l'invito e la mai a nuovi possibili volontari, due brevi indicazioni, potrete poi chiedere al referente di serata ulteriori chiarimenti.
Il Rospo comune adulto (Bufo bufo il nome scientifico) vive stabilmente nel bosco durante l'anno, non è legato ad ambienti acquatici come le sue cugine rane, ma all'acqua deve andarci obbligatoriamente una volta all'anno per deporre le uova. Ci va ad inizio primavera, dopo il periodo di letargo invernale, vi si trattiene giusto qualche settimana, il tempo necessario per trovare un compagno/compagna e deporre le uova e poi torna subito nel bosco.
Le uova sono racchiuse in lunghi filamenti gelatinosi che la femmina depone in acqua bassa attorcigliandoli a sassi o vegetazione per non farli portar via dalle onde. Mentre la femmina depone, il maschio prescelto, che è ben più piccolo, le sta saldamente aggrappato sul dorso e feconda le uova.
ImmagineBarriera di plastica
Purtroppo spesso capita che lungo il percorso che dal bosco dove vivono porta all'acqua dove si riproducono, siano costretti ad attraversare una o più strade.
Il rospo è lento, cammina o fa piccoli salti, e nell'attraversare la strada la probabilità che qualche auto lo investa è molto alta.
Per questo è necessario operare con campagne di salvataggio. Nell'area in cui operiamo noi sono state posizionate barriere di plastica in entrambi i lati della strada o appena dentro il bosco, in modo da bloccare si la discesa che la successiva risalita dei rospi, che non sono in grado di scavalcarle, ed evitando così che finiscano in strada schiacciati dalle auto.
I volontari, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago.
Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi.
Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.

L'attività di monitoraggio

ImmagineNel secchio!...
Per valutare lo stato di salute della popolazione noi operiamo anche un'attività di monitoraggio anno con anno, contando tutti i rospi che trasportiamo sia in discesa che in risalita, maschi e femmine. Distinguere i due sessi non è difficile perché le femmine sono molto più grosse, i maschi hanno cuscinetti nuziali ruvidi sulle dita delle zampe anteriori che servono a star meglio aggrappati alla femmina durante l'accoppiamento.
Solo i maschi, inoltre emettono il caratteristico canto.
Per facilitare le operazioni di coordinamento è preferibile che chi vuole dare una mano si metta a disposizione per un giorno fisso a settimana (chi vuole può farne anche 2 o 3, non è vietato) per tutto il periodo, che grosso modo andrà avanti per da metà marzo fino verso la fine di aprile. 
Di seguito potete vedere qual'è l'area interessata dalle operazioni di salvataggio, che è divisa in tre tratti, da nord a sud: Onno, Cipressi e Melgone.


Visualizza Operazione Salvataggio Rospi del Moregallo (LC) in una mappa di dimensioni maggiori

Giornata ecologica nel Parco Monte Barro

17/11/2013

 
Un'intera giornata “spesa” per la natura quella di sabato 16 novembre per gli attivisti del WWF Lecco, impegnati in una serie di attività nell'ambito del rapporto di collaborazione che impegna l'Associazione all'interno dell’area protetta del Parco Regionale del Monte Barro.
Suddivisi in gruppi coordinati dal vicepresidente dell’Associazione, Raoul Manenti (a destra nella foto), la mattina è stata dedicata a tre distinte attività:
Immagine
  • monitoraggio delle casette per insetti posizionate in primavera in quattro diversi punti all’interno dell’area protetta. Il progetto, denominato BarroBugBox, gode del contributo dell’associazione di apicoltura Apilombardia, per favorire la presenza e la diffusione di insetti impollinatori;
  • campionamento dei macroinvertebrati in alcuni ruscelli, nell’ambito del progetto per la tutela del Gambero di fiume;
  • manutenzione naturalistica dello stagno di Prà Pozzetto;
Lello Bonelli con gheppio
Erano stati ritrovati feriti, centrati da colpi di fucili da caccia e recuperati con i pallini di piombo conficcati nello sterno, alcuni con lesioni alle zampe o alle ali.
Animali protetti dalla legislazione italiana ed europea ma ugualmente vittime di cacciatori senza scrupoli che il più delle volte, dopo averli presi a fucilate, li abbandonano agonizzanti in quanto il rischio di essere sorpresi con un esemplare abbattuto è troppo alto...
Dopo lunghe cure e terapie riabilitative presso il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) dell’Oasi WWF di Valpredina (BG), una poiana (Buteo buteo), uno sparviero (Accipiter nisus) e tre gheppi (Falco tinnunculus) hanno ripreso il volo dalle pendici del Monte Barro, in una bella giornata autunnale, seguiti dagli sguardi ammirati di numerosi presenti all’evento.
Nel pomeriggio, in un luogo più idoneo nei pressi del lago di Annone, la liberazione di uno splendido gufo di plaude (Asio flammeus), vittima di avvelenamento e anch’esso recuperato al volo dalle cure dei veterinari del CRAS WWF.
A seguire il Consiglio Direttivo dell’Associazione e gli attivisti si sono riuniti per una prima programmazione delle attività 2014. Tante le idee, dai corsi naturalistici al monitoraggio delle specie aliene, dalle tradizionali uscite alla ricerca della salamandra nera al progetto di un giardino per farfalle, alle possibili sinergie con aziende agricole e produttori locali per la promozione di cibi a kilometro zero... oltre alla quotidiana attenzione per la tutela del territorio lecchese e della sua naturalità.“Le idee non ci mancano –dice il presidente Lello Bonelli- la loro possibile realizzazione dipenderà poi da tempo, risorse, e soprattutto dalle persone che ci vorranno dare una mano a concretizzarle. Ma giornate di impegno come quella di oggi e la presenza di tanti attivisti e persone che per la prima volta sono venute a conoscerci sono un segnale positivo per la continuità e la crescita dell’Associazione.”
Intanto nuove ali solcano i cieli lecchesi, segno concreto dell’impegno del WWF sul territorio.
QUI la Galleria fotografica

Ritrovamenti di Salamandra nera in Val Gerola!

28/7/2013

 
Salamandra neraLa notte al Pizzo Tronella
Nel weekend tra sabato 27 e domenica 28 luglio il WWF Lecco ha organizzato una escursione in alta Val Gerola alla ricerca della salamandra nera alpina (per info sul progetto: http://wwf.lecco.it/progetto-salamandra-atra.html)
Nove "coraggiosi", tra attivisti e simpatizzanti sono saliti da Pescegallo (Gerola Alta) al Rifugio Salmurano dove hanno cenato e pernottato.
Alle 2:50 (!), coordinati dal vice presidente WWF Lecco Dott. Raoul Manenti, sveglia e partenza per la zona del Pizzo Tronella.
Notte fresca e umida, condizioni ottimali... Dopo circa 45 minuti di cammino ecco la prima Salamandra nera! Nell'arco di un paio d'ore sono state censiti e campionati sette esemplari, con rilevamento dei parametri ambientali dei luoghi di ritrovamento.
Il rientro al Rifugio intorno alle 6.30, pronti per la colazione. Stanchi, assonnati, ma con la soddisfazione per tutti di un'esperienza unica.
L'area di ritrovamento degli esemplari censiti non è molto lontana dalla zona della Val Biandino, dove il WWF Lecco aveva già organizzato alcune uscite lo scorso anno, purtroppo senza riscontri.
L'augurio è che le condizioni ambientali permettano il diffondersi di questa popolazione, già segnalata nelle Orobie bergamasche e sondriesi e ancora in attesa del primo rilevamento nella nostra provincia.
Di seguito le prime immagini della nottata, non le migliori, ma importanti come testimonianza!

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    Blog curato da WWF Lecco info@wwf.lecco.it


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