Per celebrare l’Ora della Terra eravamo partiti con l'idea di una "Passeggiata sotto le stelle", ma le previsioni meteo negative ci costringono a un piccolo cambio di programma: sarà una passeggiata sotto le nuvole ma soprattutto sarà l'occasione per un piccolo gesto concreto di impegno. Ci ritroveremo alle 20.15 in località Melgone (SP 583 Lecco Bellagio goo.gl/NeUjCA) dove i volontari di tante associazioni sono già da alcuni giorni impegnati per la tutela della migrazione dei rospi che dalle pendici del Moregallo scendono al lago per l’annuale deposizione delle uova e che proprio nelle giornate più umide e piovose intensificano la loro presenza migratoria. Chi vorrà essere presente potrà dare una mano, e magari l'impegno di una sera potrebbe trasformarsi in qualcosa di più per sostenere l'impegno serale dei volontari anche nelle prossime settimane. Assolutamente indispensabile giubbetto catarifrangente, un secchio e una torcia a batteria, meglio se ricaricabile e di media potenza. Sono consigliati scarponcini leggeri e possono essere utili un paio di guanti leggeri. Maggiori info sulla nostra pagina S.O.S. rospo Le immagini della serataAviva - assicurazione tra i leader in Europa e presente in Italia dal 1921 - ripete l’iniziativa del Community Fund, un fondo benefico a favore delle organizzazioni non profit attive a livello locale.
Come WWF Lecco abbiamo candidato per un contributo il nostro Progetto BarroBugBox, per la tutela degli impollinatori selvatici. Registrati sul sito Aviva Community Fund e vota il nostro progetto. Non ti costa nulla e con i tuoi 10 voti ci darai una mano a costruite un pezzo di tutela in più per la nostra piccola ma indispensabile biodiversità. Ricordate che Einstein legava al rischio della scomparsa delle api la nostra scomparsa, quindi... VOTATE! Come da verbale del Consiglio Direttivo, riunito in data 20/1/2017, e come previsto dall’articolo 9 dello Statuto Associativo, è convocata l’Assemblea Ordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco per il giorno 17/2/2017 alle ore 06.00 in prima convocazione e per il giorno sabato 18/2/2017 alle ore 14.30 in seconda convocazione presso l'Hotel Ristorante "Le Torrette" di Pescate (via Roma, 151), con il seguente ordine del giorno:
Come previsto dall’articolo 17 dello Statuto Associativo, copia del bilancio consuntivo 2016 è depositata dal 21/1/2017 presso la sede di Galbiate (località Camporeso).
Come previsto dall’articolo 6 dello Statuto Associativo, il Consiglio Direttivo ricorda che sono soci le persone "in regola con il pagamento delle quote associative". La quota associativa dell’Associazione WWF Lecco per l’anno 2017 è confermata in € 5,00. I Soci che desiderano partecipare all'Assemblea sono pregati di provvedere al versamento della quota entro e non oltre la data dell’Assemblea, in modo di poter partecipare alla stessa con pieni diritti. Lo scorso anno l’orso polare, quest’anno la tigre, dal WWF Lecco ancora un’importante donazione al WWF internazionale, per i progetti di tutela delle specie a rischio Il più grande felino viventeLa tigre (Panthera tigris) è il più grande felino del pianeta, si distingue per il suo mantello, che varia dall’arancione al giallo-marrone con striature longitudinali nere e marrone scuro, e il ventre bianco. I maschi e le femmine manifestano un comportamento sociale differente: le femmine vivono in gruppo circa 3 anni con i loro piccoli, finché questi non sono cresciuti abbastanza per cacciare le prede autonomamente. Il maschio è un cacciatore solitario. Si ciba prevalentemente di selvaggina e cinghiale. Può ingerire fino a 18 kg di carne in un solo pasto, per poi digiunare anche diversi giorni. Le dimensioni del suo territorio variano a seconda delle prede: in aree con scarse possibilità di caccia un esemplare maschio si muove su una superficie che può raggiungere i 1000 kmq. Da 100.000 a meno di quattromilaOggi questo animale è una delle specie più a rischio di estinzione. Si calcola che delle 100.000 tigri censite inizialmente si sia arrivati a un minimo di 3.200 esemplari. A novembre 2010 il WWF ha lanciato un summit sulla tigre, a San Pietroburgo, durante il quale è stato elaborato un piano di salvataggio della specie, con l’obiettivo di raddoppiare entro il 2022 la popolazione di tigri selvatiche. Nell’occasione I tredici paesi che ospitano le ultime tigri (Bangladesh, Bhutan, Cina, Cambogia, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam) si sono impegnati a proteggere meglio l’habitat di questi felini, a contrastare conseguentemente i bracconieri e il commercio con prodotti derivati dalle tigri. La principale minaccia per le tigri è rappresentata dal bracconaggio attività criminale, altamente organizzata, che vale molto denaro, poiché un singolo animale può rendere fino a 50.000 dollari nel mercato nero. Altrettanto drammatica è la progressiva scomparsa dell’habitat della tigre: l’uomo, sempre più alla ricerca di spazio in cui insediarsi, e la silvicoltura e l’agricoltura che non accennano a fermarsi. La foresta tropicale di Sumatra è vittima del disboscamento per far spazio alle piantagioni per la produzione di olio di palma e di cellulosa. Con la scomparsa dell’ambiente naturale si creano reazioni a catena: se la tigre non vive in uno spazio sufficientemente ampio diventa facile preda dei bracconieri. Inoltre, la ricerca di cibo si fa sempre più complessa, poiché riducendo l' estensione della foresta diminuiscono anche le prede. L'impegno del WWF internazionaleSono cinquant’anni, dal 1996, che Il WWF si impegna per la tutela di questa specie: oltre ad attuare progetti finalizzati alla salvaguardia dell’habitat della tigre e interventi per contrastare il bracconaggio, collabora con le popolazioni locali per promuovere attività alternative alla caccia di frodo e alla distruzione della foresta. Nel 2011, per la prima volta in un milione di anni, il numero di tigri è aumentato. Nel 2010 in India si contavano 1.400 esemplari, saliti l’anno dopo a 1.700. Il WWF ha selezionato sette regioni chiave in cui istituire aree protette per le tigri e sensibilizzare la popolazione sulla tutela di questi felini. Per stanare i bracconieri organizza inoltre vere e proprie ronde. Il WWF si batte anche contro il commercio illegale di parti di tigre, la cui domanda è in aumento da quando la medicina cinese tradizionale sta registrando un vero e proprio boom Oggi i dati più aggiornati parlano di circa 3.900 esemplari sparsi tra India, Siberia, Indonesia e Cina sudorientale. Da Lecco 2.000 Euro per la tigreDuemila euro dal WWF Lecco per l’orso bianco lo scorso anno, ora altri duemila euro per sostenere l’impegno del WWF internazionale per la tutela della tigre. Tutti i fondi che riusciamo a raccogliere grazie all’impegno dei nostri volontari viene “reinvestito in natura” -dichiara il Presidente del WWF Lecco, Lello Bonelli- Ci impegniamo e continueremo a farlo per la tutela del nostro territorio: penso ai progetti per la tutela del gambero di fiume e a quelli per favorire la presenza di insetti impollinatori, portati avanti con la collaborazione del Parco Monte Barro, penso all’impegno per contrastare le derivazioni idroelettriche che vanno a distruggere l’ambiente naturale dell’alta Valsassina, alla battaglia contro le follie del teleriscaldamento alimentato a rifiuti che soffocherebbe di inquinanti la Brianza lecchese… ma dobbiamo essere capaci di guardare anche al di là dei pochi chilometri quadrati che ci circondano e quindi di impegnarci, come rappresentanza della più grande associazione ambientalista nel mondo, anche per progetti di più ampio respiro: per favorire l’uso di fonti energetiche rinnovabili o per contrastare il consumo di suolo, per tutelare gli habitat polari dell’orso bianco o quelli asiatici della tigre.”. Il grazie del WWF internazionale...Dear Lello, ...accompagnato da un piccolo "gift"L'evento "Il mio amico è selvatico!" è stato proposto sabato 15 ottobre 2016 dall'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Monte Barro e con il patrocinio del Comune di Galbiate e il contributo dell'Azienda Agricola "La Traccia" di Colle Brianza. All'apertura dei cancelli di Villa Bertarelli si è presentata una piccola folla di mamme, papà, nonni... che accompagnavano una trentina di bambini, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, "affidati" per un intero pomeriggio alle cure degli attivisti WWF Lecco, nella splendida cornice della sede del Parco Monte Barro, per apprendere segreti e curiosità e caratteristiche degli animali selvatici presenti nel nostro territorio. Dopo i saluti iniziali e la proiezione di un video sulle attività del WWF, la più grande associazione ambientalista presente in tutto il mondo, una serie di immagini ha presentato ai bambini il riccio e la volpe, il lupo e il capriolo... di ogni animale sono state illustrate alcune caratteristiche, gli ambienti in cui vive ed è stato possibile ascoltare il "verso": dal grugnito del cinghiale al bramito del cervo, la sala CFA di Villa Bertarelli si è riempita dei suoni della natura. La bravura nel distinguere le diverse specie e le conoscenze di alcuni bambini hanno stupito persino gli stessi organizzatori. A seguire i bambini sono stati divisi in squadre per un gioco in cui, su dei tabelloni che illustravano i vari ambienti naturali, i bambini dovevano collocare le sagome degli animali selvatici nel giusto habitat: pianura, collina, montagna... E' stata poi la volta della merenda "salvambiente" con pane, marmellata, nocciolata e succo di mele, offerti dall'Azienda Agricola La Traccia di Colle Brianza e dal Panificio Ronchetti di Galbiate, tutto molto gradito vista la velocità con cui è scomparsa ogni traccia di cibo. A seguire, il laboratori con la creta ha permesso ai bimbi di cimentarsi nella riproduzione delle tracce degli animali: impronte di orso e capriolo hanno preso forma dalle mani dei bambini, ciascuno dei quali ha potuto portarsi a casa l'impronta del "suo" animale come ricordo della giornata. Il tempo è volato via velocemente e al termine del pomeriggio tutti i partecipanti hanno ricevuto un ricordo della giornata: il diploma di partecipazione al corso sugli animali selvatici e un segnalibro, splendidamente illustrati da Raffaella Mastalli e Stefania Berna del WWF Lecco, oltre ad alcuni materiali offerti da WWF e Azienda Agricola La Traccia. "La cosa più bella" -ha dichiarato Lello Bonelli, Presidente WWF Lecco- "è stato ritrovare Emanuele, Beatrice, Federico e altri bambini che avevano già partecipato lo scorso anno a un evento analogo proposto dalla nostra Associazione. Allora si trattava di un minicorso di birdwatching, quest'anno abbiamo parlato degli animali dei boschi e delle montagne, ma l'entusiasmo e l'interesse dei bambini per la natura è sempre contagioso. Naturalmente li aspettiamo tutti per l'anno prossimo!". Galleria fotograficaL'album fotografico è disponibile anche nella nostra galleria fotografica Flickr.
Praticamente esaurita la splendida Sala Conferenze di API Lecco, sede dell'evento introdotto dal presidente del WWF lecchese Lello Bonelli: «Credo sia doveroso ringraziare chi ha reso possibile l'organizzazione di questa bellissima serata: a partire da CAI Lecco e Parco della Grigna Settentrionale, che per la prima volta collaborano a una nostra iniziativa, Parco del Monte Barro con cui andiamo sempre più a consolidare un pluriennale rapporto di partnership, Provincia di Lecco, ente patrocinante, e lo sponsor della serata, prezioso per il suo contributo. Vorrei ringraziare uno per uno tutti gli attivisti WWF Lecco per l'impegno determinante per tutte le nostre attività sul territorio. E soprattutto grazie a tutte le persone, davvero tante, che con la loro presenza a questo evento testimoniano una sensibilità e un’attenzione che ci gratifica e ci rafforza nel nostro impegno per la conservazione dell'ambiente.». Paola Brambilla, Delegato WWF Lombardia, ha poi illustrato l'impegno del WWF che a cinquant'anni anni dalla sua nascita in Italia continua ad essere in prima linea per la tutela del lupo, una specie che è già stata negli anni ’70 sull’orlo dell’estinzione con appena 100 esemplari in tutta Italia: «Grazie alla battaglia intrapresa dal WWF con l’operazione San Francesco oggi in Italia vive una popolazione minima stimata di 1200/1500 lupi, comprendendo sia popolazione appenninica che alpina. La specie è oggi quindi in evidente ripresa, ma non può essere ritenuta fuori pericolo nel territorio nazionale a causa della persistenza di minacce quali l’ibridazione con il cane, il bracconaggio, le collisioni con veicoli... A tutti questi pericoli si aggiunge la bozza del "Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia", che nella sua ultima versione, prevede deroghe al divieto di rimozione di lupi dall’ambiente naturale, con la possibilità di autorizzare l'abbattimento legale del 5% della popolazione del lupo stimata oggi in Italia. Se il Piano sarà approvato nella versione attuale 60 lupi potranno essere abbattuti ogni anno legalmente nel nostro paese, in un contesto in cui già centinaia di lupi vengono brutalmente uccisi dal bracconaggio con il fucile, bocconi avvelenati o lacci di filo metallico.» Il tema centrale è stata la presentazione del romanzo "La luna è dei lupi", a cura dell'autore Giuseppe Festa, già conosciuto e apprezzato nel nostro paese per aver scritto altri due notevoli libri dal titolo "Il passaggio dell’orso" e "L’ombra del gattopardo". Prima di scrivere questo romanzo, l'autore ha seguito a lungo le tracce dei lupi. Accompagnato da ricercatori esperti, ha vissuto momenti indimenticabili. «Alla fine del viaggio, ho sentito il bisogno di percorrere quegli stessi sentieri con gli occhi dei lupi. Ho lasciato che fossero loro a parlare, di se stessi e del mondo degli uomini. E così è nato il libro.». Alternando brani del libro, immagini, testimonianze e video inediti, Giuseppe Festa ha tracciato un'emozionante percorso che ha coinvolto i presenti in sala, sfatando ingiustificabili paure, credenze e falsi miti e permettendo di scoprire aspetti affascinanti della vita quotidiana dei lupi.
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I gamberi di fiume autoctoni stanno subendo una rarefazione drammatica che, di anno in anno, sta portando, sia nel territorio lecchese che in tutto il nord-Italia, alla scomparsa di ormai quasi tutte le popolazioni esistenti. Un progetto di ricerca del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con WWF Lecco e Parco Regionale Monte Barro è stato finanziato dall’importante organizzazione filantropica “The Mohamed bin Zayed Species Conservation Fund”, con sede ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) e operativa a livello mondiale. L’obiettivo del progetto è di comprendere le cause di tale rarefazione e fornire indicazioni precise per la gestione delle popolazioni del gambero italiano Austropotamobius pallipes che ancora sopravvivono. Il progetto vedrà l’attuazione di un’attenta indagine su siti di presenza accertata fino al 2005 in diverse località prealpine e appenniniche del Nord Italia. Tale indagine servirà ad ottenere un quadro aggiornato delle cause che stanno determinando l’estinzione delle popolazioni di A. pallipes e a fornire delle indicazioni efficaci per proteggere il più rapidamente possibile le poche che ancora resistono. Inoltre all’interno del Parco Regionale del Monte Barro si effettuerà un tentativo di ripristino di un’importante popolazione di gamberi che è andata estinta nel 2013 in località San Michele (Galbiate), dove un’introduzione di probabile origine dolosa di gamberi alloctoni della specie Orconectes limosus, originari degli Stati Uniti orientali, ha infettato i gamberi autoctoni provocando nel giro di 24/48 ore la completa estinzione della popolazione presente in quella località. Orconectes limosus sono infatti portatori sani di un temibile fungo, detto “peste del gambero”, in grado di uccidere in pochi giorni intere popolazioni di gamberi nostrani. Referente per il WWF dell’importante progetto di studio e reintroduzione sarà il Dott. Raoul Manenti, vicepresidente dell’Associazione lecchese, che vediamo impegnato nelle immagini seguenti con alcuni attivisti WWF lecco, in attività di monitoraggio notturno del gambero di fiume. Maggiori dettagli sul progetto sono disponibili direttamente sul sito dell’organizzazione araba che ha assicurato il finanziamento: http://www.speciesconservation.org/case-studies-projects/white-clawed-crayfish/12949.
E' la prima volta che nella storia d’Italia istituzioni e cittadini si troveranno fianco a fianco in un referendum che vuole liberare il nostro mare dalle servitù petrolifere e emancipare il Paese dai combustibili fossili. Il prossimo 17 aprile si svolgerà il referendum sul tema della ricerca e dell’estrazione di idrocarburi. In caso di vittoria del “SI” sarebbe cancellata la norma che consente alle società petrolifere, che abbiano già i permessi o le concessioni, di estrarre senza limiti di tempo gas e petrolio entro l’area off-limits delle 12 miglia dalla nostra costa. Il Governo ha dovuto già cambiare in corsa le norme sbagliate del Decreto Sblocca Italia per rispondere all’iniziativa referendaria di 10 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto) ed è stato obbligato a rigettare ben 27 procedimenti autorizzativi in corso. E’ già questa una vittoria del fronte referendario, promosso dalle Regioni che vede il sostegno del Comitato delle Associazioni (www.fermaletrivelle.it) il 17 aprile il WWF chiede un mare di SI perché:
Al referendum del 17 aprile
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