Un comunicato stampa emesso dalla Provincia di lecco ci ricorda, per chi non se ne fosse accorto, che domenica 18 settembre è iniziata ufficialmente la caccia su tutto il territorio provinciale. Nelle scorse settimane è cominciata la strage per caprioli, cervi, cinghiali e camosci. Ora tocca a lepri e tordi, merli e fringuelli. A ottobre sarà la volta di galli forcelli e coturnici, ne sono rimasti pochissimi esemplari in Valsassina ma sempre legalmente sparabili dagli amanti della natura con la doppietta. E poi ci sono le uccisioni illegali di fauna di cui sarebbe vietata la caccia: piccoli migratori e rapaci, è di questa primavera la notizia dell’abbattimento “per sbaglio” di una poiana a Monte Marenzo. Oltre agli "sbagli" c'è poi il triste fenomento del bracconaggio... Naturalmente secondo le associazioni venatorie i bracconieri non sono cacciatori (per carità! orrore, orrore!...). La foto di questo articolo mostra infatti un esemplare di balia nera, un insettivoro migratore di 15 grammi, incluso nella lista delle specie più protette d'Europa e sequestrato domenica scorsa in provincia di Brescia dalle Guardie WWF Lombardia a un cacciatore con regolare licenza di caccia. È solo un esempio: negli ultimi anni le Guardie Venatorie del WWF hanno sequestrato migliaia di capi illegalmente abbattuti e nella stragrande maggioranza dei casi i denunciati sono cacciatori con regolare licenza e regolare iscrizione alle associazione venatorie. Oltre ai danni alla fauna, ci sono naturalmente i rischi per le persone: due anni fa la stagione di caccia nel lecchese iniziò addirittura con un morto in località Neguggio dove un cacciatore ne uccise un altro. Quest’anno l'apertura è stata più tranquilla: a Lierna un capannista di 69 anni ha probabilmente scambiato la figlia per un merlo impallinandola e rendendo necessario l’intervento dell’elisoccorso per trasportare la sfortunata donna all’ospedale Manzoni di Lecco. Niente di grave, per fortuna. A Besana Brianza ad un altro cacciatore cinquantenne, residente a Casatenovo, è andata meno bene: rischia di perdere la vista da un occhio, colpito da un altro cacciatore durante una battuta alla lepre. Tra l'altro il responsabile si sarebbe allontanato minimizzando l'accaduto e non fermandosi a soccorrere il malcapitato. Se volete farvi un’idea più completa deei rischi della caccia e più i generale dei pericoli connessi al possesso di armi “legalmente detenute” da cacciatori date un’occhiata al sito www.vittimedellacaccia.org. La cattiva notizia è che se nel weekend qualcuno pensa di farsi un giretto in campagna oppure nei boschi della Valsassina a cercare i primi colori dell’autunno, rischia parecchio... il nostro consiglio è di girare con abbigliamento dai colori vivaci e magari un bel cartello “non sono un fagiano". La buona notizia è che sul territorio lecchese circoleranno circa 2.800 doppiette, tante, sempre troppe, ma comunque circa 200 in meno dell’anno scorso e con un’età media sempre più alta. È questione di tempo, ma grazie al cielo l’anacronistica barbaria della caccia, sostenuta per gli interessi di uno sparuto numero di persone ai danni dell’intera comunità, è destinata a estinguersi. Comments are closed.
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