![]() E' notizia di giovedì 9 marzo l'abbattimento di una poiana a fucilate ad opera di cacciatori autorizzati dall’Amministrazione Provinciale di Lecco nel comune di Monte Marenzo, durante la campagna di "contenimento numerico" della cornacchia grigia, ritenuta, nel retaggio mentale dei cacciatori e oggi anche degli amministratori di Villa Locatelli, specie "nociva". Questo significa cacciatori a scorazzare armati nelle nostre campagne anche in queste prime giornate primaverili in cui molte famiglie vorrebbero poter passeggiare in un bosco o nei prati e godere delle bellezze del nostro territorio senza rischiare di essere scambiati per una specie “nociva”, come è successo alla poiana abbattuta scambiata per una cornacchia (!...). L'episodio, estremamente grave, è la diretta conseguenza dell’assoluta superficialità con cui l'Amministrazione Provinciale di Lecco sta gestendo la nostra fauna, in un atteggiamento che vuole solo accomodare le richieste del mondo venatorio, ed in mancanza di informazioni scientificamente supportate sullo stato di conservazione della stessa. Dopo che la Provincia di Lecco ha autorizzato, su dettagliata ed esplicita richiesta dell'Ambito di Caccia Meratese guidato dal Presidente di Federcaccia Lecco, Giuseppe Aldeghi, la campagna di abbattimento della cornacchia grigia, assistiamo durante l’operazione di “contenimento” all'abbattimento “per sbaglio” di una rara Poiana (Buteo buteo), uno splendido rapace con una apertura alare dai 110 ai 130 cm, specie particolarmente protetta dalla legislazione italiana. Pressapochismo e leggerezza nella gestione dei problemi di conservazione della fauna, delega al mondo venatorio delle operazioni che sarebbero di competenza delle Guardie Venatorie provinciali, ingiustificata psicologica dipendenza degli amministratori locali alle istanze dei cacciatori, costante riduzione del personale dedicato alla vigilanza venatoria... tutti fattori che mettono la nostra provincia nelle condizioni peggiori per poter almeno sperare in una seria tutela del nostro patrimonio faunistico. Dopo aver autorizzato l'abbattimento di svassi e cormorani, dopo il “contenimento” della cornacchia grigia a suon di fucilate, dopo le volpi e le nutrie, l’Amministrazione provinciale lecchese investe tempo e risorse economiche per accontentare uno sparuto manipolo di cacciatori senza ottenere alcun risultato concreto! D'altra parte non si vede il benché minimo impegno per una vera gestione conservazionistica della nostra fauna. Anzi, laddove le associazioni ambientaliste stanno operando volontariamente con continuità e grandi risultati con proprie risorse (censimenti della avifauna migratoria, monitoraggio della migrazione nuziale dei rospi, interventi a favore dei chirotteri, vigilanza dei siti di riproduzione dei rapaci rari in provincia di Lecco...) si viene piuttosto derisi e ridicolizzati dagli stessi Amministratori. Ci auguriamo che l’Assessore all'Ambiente Dott. Signorelli nonché il Presidente dell'Amministrazione Daniele Nava, cambino decisamente rotta e mentalità, rendendosi conto che questa non è più la strada da percorrere e che i tempi sono cambiati: la nostra fauna ed il nostro territorio hanno bisogno di una tutela più seria e competente, in cui non ci sia più spazio per le vecchie e superate visioni del mondo venatorio. Comments are closed.
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