A seguito della scoperta di una moria di gambero autoctono (Austropotamobius pallipes) in comune di Colle Brianza, lungo la Bevera di Brianza in località Val Chignolo e Valle della Taiada, gli accertamenti condotti dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie hanno evidenziato la presenza della peste del gambero, patologia dovuta all’oomicete Aphanomyces astaci che è in grado di estinguere in pochi giorni intere popolazioni. La popolazione di gambero di fiume autoctono della Bevera è una delle ultime abbondanti e ben strutturate dell’intera provincia di Lecco. L’attuale moria rischia di cancellare un patrimonio ecologico e genetico determinante per la sopravvivenza della specie a livello provinciale e anche regionale. La perdita poi di una così elevata biomassa di organismi che, come i gamberi di fiume, svolgono un fondamentale ruolo di ricircolo dei nutrienti all’interno del corso d’acqua determinerà uno stravolgimento dell’intera funzionalità ecologica del torrente stesso. Dalla scoperta della moria avvenuta l’11 ottobre 2023, i diversi sopralluoghi notturni effettuati hanno mostrato come in alcune aree non vi siano più gamberi vivi, ma solo pochi resti decomposti di quella che era appunto una popolazione abbondantissima, ma in alcune aree più a monte è ben riconoscibile il fronte di diffusione dell’epidemia. Tale fronte è caratterizzato da gamberi morti di recente, altri moribondi e altri ancora sani, ma sicuramente ormai condannati ad essere infettati. Ancora più a monte sussistono però abbondanti gamberi con popolazione ben strutturata di maschi, femmine giovani e adulti. Data tale situazione, WWF Lecco vuole intervenire con un’azione di emergenza, volta ad isolare i gamberi del tratto più a monte ed evitare che la peste li raggiunga. Si tratta di un intervento da attuare con la massima urgenza in quanto ogni giorno che passa il fronte di contagio si sposta più a monte. L’azione che si intende fare è quella di costruire una piccola barriera in legno temporanea che, senza ostruire il fluire dell’acqua crei delle superficie verticali e orizzontali lisce non percorribili dai gamberi di fiume autoctoni infetti presenti a valle. La barriera sarà costruita su un modello già soerimentato per un intervento simile effettuato nel Cantone di Berna dall’FHNW University of Applied Sciences and Arts Northwestern Switzerland. In questo modo a valle il contagio continuerà fino alla totale estinzione dei gamberi a valle della barriera, ma la popolazione presente a monte sarà salva. L’anno prossimo, quando sarà passato sufficiente tempo, le spore dell’oomicete non saranno vitali e i monitoraggi che condurremo (saranno prelevati campioni di acqua e sedimento per analisi del DNA ambientale volto a capire se la peste del gambero è ancora presente) avranno evidenziato la sicurezza del tratto a valle si potrà procedere alla rimozione della barriera. L'intervento sarà coordinato dal Dott. Roul Manenti, ricercatore presso l'Università degli Studi di Milano e Consigliere dell'Associazione WWF Lecco. "La situazione è davvero molto grave" -dichiara Giovanna Corti, Presidente WWF Lecco- "Abbiamo allertato il Comune di Colle Brianza lunedì con una PEC, in cui spiegavamo dettagliatamente sia il problema sia la possibile soluzione, ma senza finora ricevere l’autorizzazione a procedere. Si tratta di un intervento semplice e poco impattante dal punto di vista ambientale, che consentirebbe però il salvataggio di centinaia di esemplari di gamberi. Come Associazione, ci siamo offerti di sostenere i costi dell’intervento, nonché di provvedere al montaggio delle barriere e al conseguente smontaggio, quando l’emergenza sarà passata. Il silenzio da parte delle Autorità continua però ad essere assordante e il ritardo dovuto alla burocrazia sta costando la vita a centinaia di gamberi, quando un intervento tempestivo avrebbe consentito – e consentirebbe ancora – di evitare questo disastro." Anche ARPA Lombardia ha ribadito "l’urgenza nel porre in atto tutte le misure necessarie per contrastare la diffusione del fungo patogeno Aphanomyces astaci tra i popolamenti di gamberi rimasti nei tratti di monte dei corpi idrici indicati nonché la diffusione in altri corpi idrici.". "Restiamo dunque in attesa delle autorizzazioni da parte del Comune di Colle Brianza; autorizzazioni che ci auguriamo arrivino nel più breve tempo possibile, onde evitare che l’ecosistema venga irrimediabilmente compromesso" ha concluso la Presidente Corti. Ambientalisti e cittadini, ma soprattutto i gamberi superstiti, attendono risposte. Aggiornamento 27 ottobreNel silenzio delle Autorità preposte sulla questione, WWF Lecco, nella serata del 27 ottobre 2023, ha preso una posizione forte inviando una diffida a provvedere al Comune di Colle Brianza, nel tentativo di accelerare la risposta dello stesso. L’intervento a tutela dell’ambiente non è soltanto una scelta auspicabile, del resto, ma è un preciso dovere sancito dalla Costituzione: la protezione della fauna, infatti, è stata recentemente riconosciuta dalla riforma costituzionale all’interno dell’art. 9 tra i compiti dello Stato, ad ogni suo livello amministrativo. Il Codice dell’Ambiente (D.Lgs. n. 152/06), poi, aggiunge che "anche l’attività della Pubblica Amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nell’ambito della scelta comparativa di interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione". Aggiornamento 7 novembreAggiornamento 9 novembreella mattinata del 7 novembre, il Sindaco di Colle Brianza Tiziana Galbusera ha finalmente autorizzato con apposita ordinanza gli interventi di contenimento della diffusione della peste del gambero (causata dal patogeno Aphanomyces astaci) nel torrente Bevera di Brianza. WWF Lecco è entrato immediatamente in azione per il salvataggio dei gamberi di fiume sopravvissuti nel tratto a monte del corso d’acqua, fornendo il materiale necessario a procedere all’installazione delle barriere. In questo modo, già nella notte del 7 novembre stesso, il personale specializzato e autorizzato dal Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali e dal Comune di Colle Brianza – con il coordinamento del referente designato per il progetto, PhD Raoul Manenti, ricercatore presso l'Università degli Studi di Milano e Consigliere dell'associazione WWF Lecco – ha potuto procedere ad effettuare una prima installazione. La speciale barriera è stata posta a valle di un tratto di torrente, situato in una zona piuttosto impervia della Valle della Tajada, che ospita gamberi apparentemente ancora sani. Si tratta di una modesta barriera, addossata a un salto naturale formato da massi che circondano una piccola pozza già esistente. Realizzata in legno, la struttura è composta da una parte verticale (che abbraccia l’intero alveo di morbida), sulla quale poggia una parte orizzontale sporgente (su cui l’acqua lamina al livello naturale del salto esistente). La combinazione della parete verticale, della sporgenza orizzontale e della corrente presente dovrebbe impedire ai gamberi a valle, potenzialmente infetti, di risalire e diffondere a monte il patogeno. La “barriera” è oggetto di costante monitoraggio; i primi esiti dei rilevamenti, che probabilmente comprenderanno anche la marcatura (in modo non invasivo) dei gamberi a valle dell’installazione, saranno tempestivamente trasmessi al Comune di Colle Brianza. L’integrale progetto prevede l’installazione di due coppie di barriere, tutte realizzate sfruttando salti naturali già esistenti: la prima coppia nella zona della Valle della Tajada, la seconda coppia nella zona della Val Chignolo. Nei prossimi giorni, pertanto, verrà completata l’installazione nella Valle della Tajada con l’aggiunta della seconda barriera e, successivamente, verrà realizzata la seconda coppia in Val Chignolo. Sarà inoltre testata l’efficacia di materiale atossico liscio ed ecocompatibile fornito volontariamente da una ditta di Olginate per implementare la funzionalità di barriera dei salti su cui posano (o poseranno) le installazioni. I costi delle operazioni sono sostenuti integralmente da WWF Lecco, grazie ad una campagna di crowfunding che ha raccolto finora 935,00 €, donati sia da privati cittadini sia da associazioni del territorio, tra cui il Comitato per la difesa delle Bevere e del fiume Lambro, WWF Insubria e l’associazione Monte di Brianza. "Teniamo particolarmente a ringraziare tutti i donatori" -ha dichiarato la Presidente di WWF Lecco, Giovanna Corti- "è grazie a loro che abbiamo potuto fornire i materiali per la realizzazione delle barriere. La risposta della cittadinanza, così rapida e generosa, ci spinge a fare sempre di più per tutelare flora e fauna del nostro territorio. A tal proposito, abbiamo organizzato, in collaborazione con Parco Monte Barro, Comitato Bevere e Associazione Monte di Brianza, una serata divulgativa sul gambero di fiume per il prossimo 16 novembre, alle ore 21 presso Villa Bertarelli a Galbiate. Sarà un’ottima occasione per conoscere i primi risultati dell’azione svolta e instaurare un confronto su come migliorare l’efficacia delle risposte in situazioni di emergenza a livello faunistico". Gli interventi proposti, svolti di concerto con enti locali e regionali, associazioni ambientaliste ed enti scientifici, se da un lato hanno carattere sperimentale, dall’altro rappresentano un passo fondamentale per la realizzazione di un protocollo d’azione in caso di emergenze legate alla diffusione della peste del gambero. L’esperienza locale, se avrà risultati positivi, potrebbe costituire un prezioso precedente per casi analoghi in tutto il territorio nazionale, al fine di velocizzare la capacità di intervento in favore di una specie così a rischio come il gambero di fiume italiano. La prima barriera realizzata Aggiornamento 16 novembreGrande interesse di pubblico, giovedì 16 novembre a Villa Bertarelli, per la serata divulgativa organizzata da WWF Lecco in collaborazione con: Parco Monte Barro, Comitato per la difesa delle Bevere e del fiume Lambro e Associazione Monte di Brianza; la serata aveva come tema l’emergenza riguardante la drammatica situazione dei gamberi di fiume autoctoni presenti nella nostra provincia. Presenti anche il Presidente del Parco Regionale del Monte Barro e il Presidente del Parco Regionale Valle del Lambro, mentre non si è palesata la presenza di rappresentati dell’amministrazione comunale di Colle Brianza il cui contributo avrebbe potuto fornire un importante apporto alla serata. A parziale compensazione di tale mancanza è stato importante il contributo di ERSAF Lombardia che ha fornito una sintetica presentazione, ampiamente discussa nel corso della serata, sulle diverse iniziative regionali svolte a tutela dei gamberi. Qui l'articolo di approfondimento sulla serata, realizzato dalla testata CasateOnLine. Aggiornamento 18 luglio 2024Nei mesi di aprile e luglio, i volontari del WWF Lecco, coordinati dal Dott. Raoul Manenti, Consigliere dell'Associazione, insieme ai biologi Beatrice Caimi e Matteo Galbiati, nonché al personale del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, hanno provveduto ad effettuare alcuni sopralluoghi nel tratto del Torrente Bevera interessato nello scorso autunno dalla moria di gamberi autoctoni. Finalità del sopralluogo era quella di verificare l’attuale situazione della popolazione di gamberi, nonché il funzionamento delle barriere posizionate nel novembre 2023 sul torrente. Ebbene, l’esito è stato sicuramente positivo. Nel corso delle osservazioni effettuate sia in aprile sia in luglio, infatti, sono stati rilevati i seguenti dati: a valle della prima barriera, assenza di gamberi di fiume (non erano presenti né esemplari vivi, né esemplari morti); a monte già della prima delle due barriere, è stato invece possibile osservare diversi individui vivi e attivi fin dal mese di aprile. Nell’ultimo sopralluogo di luglio, nel tratto a monte sia della prima che della seconda barriera è stata osservata in media una densità di 0,75 gamberi/m2, peraltro considerando solo i gamberi più lunghi di 4 cm. A breve si provvederà pertanto a rimuovere la seconda barriera; la prima sarà invece mantenuta in sito almeno sino ai mesi autunnali. Tra ottobre e novembre sono poi previsti intensi monitoraggi, volti a valutare lo status della popolazione di gamberi. Sicuramente una bella notizia, resa ancora migliore dalla consapevolezza che questo risultato sia stato possibile grazie alla collaborazione di WWF Lecco con il Comune di Colle Brianza e l’ERSAF, nonché grazie all’indispensabile supporto delle associazioni del territorio (Associazione Amici del Monte di Brianza, Comitato per la difesa delle Bevere e del Lambro, WWF Insubria) e al generoso contributo economico della campagna di crowfunding. L’attenzione non deve però attenuarsi: il tratto attualmente interessato dalla presenza dei gamberi è solo una piccola porzione di quello inizialmente occupato; inoltre, presenta caratteristiche non così ottimali come i tratti a valle in cui è avvenuta la moria. La sfida potrà dirsi davvero vinta solo se nei prossimi anni la popolazione di gamberi di fiume riprenderà la propria originaria estensione (sia numerica, sia in termini di diffusione geografica) e se, ovviamente, simili eventi di moria non si ripeteranno.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |