Cresce ovunque, anche nei posti più impensabili (sui muri, ai margini delle strade, in aree dismesse o ferroviarie) e grazie alla sua capacità di diventare molto alto in tempi rapidissimi, è conosciuto anche come albero del paradiso. In realtà l’Ailanto (Ailanthus altissima) è l’esempio di una specie aliena e invasiva.
L’ailanto è originario della Cina ed è stato introdotto in Italia intorno alla metà dell’Ottocento come nutrimento per i bachi da seta. Sfuggito poi alle coltivazioni si è inselvatichito. Più lo si pota, più le sue ampissime radici sotterranee producono i cosiddetti polloni, che si possono trasformare in alberi a loro volta. In sostanza, in poco tempo, intorno a un’unica pianta, può crescere una vera e propria selva.
Questo è solo un esempio delle numerosissime specie aliene o alloctone, cioè di quelle specie viventi (animali, vegetali o funghi) che, a causa dell'azione dell'uomo (intenzionale o accidentale), si trova ad abitare e colonizzare un territorio diverso da quello di origine.
L’ailanto è originario della Cina ed è stato introdotto in Italia intorno alla metà dell’Ottocento come nutrimento per i bachi da seta. Sfuggito poi alle coltivazioni si è inselvatichito. Più lo si pota, più le sue ampissime radici sotterranee producono i cosiddetti polloni, che si possono trasformare in alberi a loro volta. In sostanza, in poco tempo, intorno a un’unica pianta, può crescere una vera e propria selva.
Questo è solo un esempio delle numerosissime specie aliene o alloctone, cioè di quelle specie viventi (animali, vegetali o funghi) che, a causa dell'azione dell'uomo (intenzionale o accidentale), si trova ad abitare e colonizzare un territorio diverso da quello di origine.
Alcune specie aliene presenti sul territorio...
La diffusione delle specie aliene è legata a varie cause, tra le più comuni ci sono le acque di zavorra delle navi, ad esempio caricate in paesi tropicali e scaricate nei porti europei piene di larve (ad esempio molte specie di meduse, di molluschi); animali fuggiti da allevamenti (ad esempio la nutria); animali tenuti da compagnia e rilasciati in cattività (ad esempio alcune specie di pappagalli, di tartarughe...).
Le specie alloctone invasive rappresentano una minaccia per la biodiversità, per l’economia e per la salute umana.
Le “nuove” specie spesso alterano l’equilibrio di un habitat ad esempio entrando in competizione con una o più specie autoctone. In alcuni casi, la specie alloctona prende il sopravvento su una o più specie originarie, portando le popolazioni autoctone persino all'estinzione.
Inoltre le specie invasive possono incidere gravemente sullo sviluppo e la produttività di alcune attività umane: la presenza di tali specie può diminuire i raccolti di prodotti agricoli, forestali e ittici. Possono anche causare problemi per la salute umana, come, ad esempio, le forti allergie all’Ambrosia.
In Europa si stima che siano state introdotte oltre 13.000 specie aliene, e che circa il 15% di queste specie provocano
danni economici ed ecologici documentati.
Le specie alloctone invasive rappresentano una minaccia per la biodiversità, per l’economia e per la salute umana.
Le “nuove” specie spesso alterano l’equilibrio di un habitat ad esempio entrando in competizione con una o più specie autoctone. In alcuni casi, la specie alloctona prende il sopravvento su una o più specie originarie, portando le popolazioni autoctone persino all'estinzione.
Inoltre le specie invasive possono incidere gravemente sullo sviluppo e la produttività di alcune attività umane: la presenza di tali specie può diminuire i raccolti di prodotti agricoli, forestali e ittici. Possono anche causare problemi per la salute umana, come, ad esempio, le forti allergie all’Ambrosia.
In Europa si stima che siano state introdotte oltre 13.000 specie aliene, e che circa il 15% di queste specie provocano
danni economici ed ecologici documentati.