Un'idea originale per Natale: l'iscrizione al WWF. Anche al nostro fianco per difendere il nostro Paese e il nostro pianeta, per noi e per le generazioni future, in una comunità di oltre cinque milioni di persone che in tutto il mondo, lotta per un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura. Iscriviti o iscrivi qualcuno che ti è caro al WWF, attraverso il nostro sito web e potrai mettere sotto l'albero il ricco kit di materiali riservato ai nuovi soci che si iscrivono nel periodo 16-31 dicembre: Oltre alla tessera provvisoria e all'adesivo, riceverai la pubblicazione "Flora del Monte Barro", il volumetto "Gismund e gli altri", la cartina dei sentieri del Barro, l'ultimo numero della rivista "Panda" e il calendarietto da tavolo WWF 2021.
Provvediamo noi alla consegna (in provincia di Lecco). Un'idea regalo natalizia originale, riservata ai nuovi Soci iscritti dal sito WWF Lecco. I protagonisti della vicenda sono ormai tristemente noti: dodici esemplari di Pinus pinea, esistenti da oltre cinquant’anni, abbattuti nel gennaio di quest’anno, nell’ambito del progetto di “riqualificazione” del lungolago malgratese tanto ostinatamente voluto e sostenuto dall’Amministrazione Locale, quanto decisamente osteggiato da associazioni ambientaliste e comitati locali di cittadini. A seguito del taglio delle essenze ultracinquantenni, meno di un mese fa, WWF Lecco e Legambiente Lecco annunciavano di aver presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti lombarda, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare all’irreversibile taglio. L’esposto si poneva come finalità quella di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare ad estirpare i vecchi pini di Malgrate, fornendo elementi di analisi anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione, sulla base della perizia a firma dell’agronomo Dottor Giorgio Buizza (che ha quantificato una perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate di oltre trecentomila euro), nonché spunti di riflessione sulla (non solo attuale) importanza del “bene albero”. Ebbene, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare non è rimasto inerte di fronte all’attivazione delle associazioni ambientaliste e in data 3 dicembre, con sorprendente e apprezzabile tempestività, il Direttore Generale Giuseppe Lo Presti ha inviato una comunicazione all’ISPRA - Centro nazionale crisi emergenze ambientali e danno, alla Direzione Generale per il patrimonio naturalistico e al Comitato per il Verde Pubblico (questi ultimi due organismi dello stesso Ministero), inoltrata per opportuna conoscenza anche alle Associazioni esponenti, con specifiche richieste di verifica e approfondimento in relazione alla vicenda malgratese. In particolare, dal Ministero si richiede all’ISPRA "di valutare, anche eventualmente avvalendosi del sistema agenziale SNPA, se, ai sensi della parte VI del D.lgs. 152/2006, sussistano profili di danno ambientale o minaccia di danno ambientale derivante dai fatti" oggetto dell’esposto, nonché al Comitato per il Verde Pubblico di "valutare eventuali violazioni della normativa in materia di verde pubblico e privato derivanti dall’attività di abbattimento" dei dodici pini. Ma non solo! Il Direttore Generale del Ministero ha anche di sua iniziativa inviato copia della sua comunicazione alla Procura Regionale Corte dei Conti Lombardia, aggiungendo così la propria autorevole voce istituzionale a quella delle Associazioni ambientaliste nel chiedere che venga fatta chiarezza sull’accaduto. Intanto sul nuovo lungolago sono pronti a fare bella mostra di sé, aggiungendo danno al danno, otto striminziti “platani a ombrello”, costruiti artificialmente in vivaio per ottenere la sagoma “a tetto” e messi a dimora con i rami legati a canne di bambù per orientarne lo sviluppo e la geometria.
Una ripiantumazione improvvisata e senza alcun supporto scientifico: ci sono specie che rispondono naturalmente alla formazione di sagome larghe e basse, ma a Malgrate si preferisce impiegare una specie caratterizzata geneticamente da grandi dimensioni per costringerla a sagome innaturali. Chi pensava che l’attuale emergenza sanitaria avrebbe fermato le associazioni ambientaliste nella propria lotta a tutela delle risorse ambientali, ha oggi un motivo in più per ricredersi. Ricordate l’amara vicenda dei pini del lungolago di Malgrate? Dodici esemplari di Pinus pinea abbattuti nel gennaio di quest’anno, nell’ambito del progetto di “riqualificazione” del lungolago malgratese. Il progetto, fortemente contestato nella parte in cui prevedeva l’abbattimento degli alberi ultracinquantenni che ornavano il lungolago, aveva destato una vera e propria sollevazione di popolo. Gli alberi di Malgrate avevano unito nella lotta per la tutela del bene comune e del patrimonio arboreo adulto urbano, non soltanto le associazioni per così dire addette ai lavori, ma anche cittadini comuni, affezionati a quei pini che costituivano ormai parte dell’identità del Comune e dei suoi abitanti. Le associazioni ambientaliste lecchesi, in primis WWF e Legambiente, avevano cercato di intavolare un dialogo con le amministrazioni locali, al fine di individuare un’alternativa coerente con la riqualificazione della zona lungolago che consentisse però di preservare il patrimonio arboreo esistente. Lello Bonelli, Presidente di WWF Lecco, aveva dichiarato: “pur non considerando come secondaria l’esigenza di dare al lungolago un’uniformità estetica, riteniamo che un buon progetto avrebbe dovuto tener conto del valore anche paesaggistico rappresentato dai bellissimi esemplari già esistenti e rigogliosi che da decenni caratterizzano, con la loro elegante chioma, una parte del lungolago. Ci auguriamo che sia ancora possibile una rivalutazione del progetto che prenda in considerazione gli aspetti ambientali fino ad ora trascurati”. Com’è noto, le amministrazioni locali si sono dimostrate sorde alle proposte avanzate, da ultimo in un incontro tenutosi nella metà di gennaio scorso alla presenza dei presidenti di Legambiente e WWF. In tale incontro, emergeva che il progetto di riqualificazione del lungolago – per stessa ammissione dell’Amministrazione Comunale – si basava su “una valutazione architettonica, paesaggistica ed economica” che non aveva tenuto in considerazione le piante esistenti. Addirittura, non erano state effettuate perizie agronomiche sul progetto di taglio; soltanto le citate associazioni ambientaliste incaricavano un perito in tal senso, l’agronomo Dott. Giorgio Buizza, le cui osservazioni non sono state tuttavia nemmeno prese in considerazione dalle Amministrazioni coinvolte. In sostanza, il progetto non si era occupato di preservare gli alberi esistenti, ridisegnando il lungolago come se non ci fossero. Così, nonostante proteste, sit-in e una grande mobilitazione di cittadini e associazioni per opporsi al taglio, i dodici pini che abbellivano Malgrate da oltre cinquant’anni sono stati, semplicemente, eliminati. La diatriba sul punto non può però dirsi conclusa. È di oggi la notizia che WWF Lecco – in persona del Presidente Lello Bonelli e Legambiente Lecco – in persona della Presidente Laura Todde, con il patrocinio dell’Avvocato Loretta Davanzo, hanno presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti lombarda, al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare al taglio dei pini di Malgrate, anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione. Nello specifico la dettagliata relazione di stima del Dott. Buizza, allegata all’esposto, quantifica la perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate in oltre trecentomila euro. Nell’esposto, oltre a portare all’attenzione della citata Procura le problematiche attinenti al rispetto dei passaggi, che avrebbero dovuto essere prese in considerazione prima di un intervento tanto invasivo quanto l’asportazione totale delle piante, si sottolinea, come già più volte fatto in passato, l’importanza fondamentale del “bene albero”, specialmente nel nostro contesto storico. Come già illustrato all’epoca dei fatti dai rappresentanti locali di WWF e Legambiente, infatti, “la decisione di tagliare le dodici piante non tiene conto che le condizioni ambientali sono mutate e che tagliare alberi sani e forti oggi dovrebbe muovere una sensibilità diversa rispetto al passato”. Dopo la lunga battaglia legale contro le minicentrali idroelettriche sul torrente Fraina, in Comune di Premana, che avrebbero portato danni irreversibili all’equilibrio idrogeologico dei luoghi, e che si è conclusa pochi giorni fa con lo stop del progetto, WWF e Legambiente aprono un nuovo fronte: in attesa di conoscere l’esito dell’esposto presentato alla competente Procura, un importante segnale è stato inviato alle Amministrazioni pubbliche del territorio: c’è sempre un occhio vigile a tutela dell’ambiente. Di seguito il servizio realizzato da TeleUnica: Vi ricordate gli striscioni pacifici, non politici, della protesta dei pesci di fiume di inizio anno? Erano comparsi in tutti Italia, e anche a Premana (guarda la nostra gallery), frutto dell’iniziativa di un coordinamento che riuniva tutte le grandi associazioni di tutela ambientale e i comitati spontanei impegnati nella difesa degli ultimi fiumi e torrenti liberi dalla devastazione e dalla speculazione del mini idroelettrico. A Premana la battaglia è stata vinta! Dopo dieci anni esatti dedicati alla tutela dell’Alpe Rasga e del torrente Fraina, hanno vinto gli Alpigiani che ne hanno difeso l’integrità, rivendicando anche la titolarità degli antichi usi civici su terre e acque a scopo di uso collettivo, e le Associazioni che li hanno sostenuti - primi tra tutti WWF e Legambiente Lecco. È di ieri infatti la notizia che la Provincia di Lecco ha formulato un diniego definitivo, con conclusione del procedimento, all’autorizzazione unica richiesta dalla società Energia Futuro Srl, che avrebbe prosciugato un corso d’acqua ancora quasi intatto e naturale, stravolgendo con centinaia di metri di condotte da incassare in pareti rocciose o sotto l’antica strada militare i versanti fragili della Valvarrone, che proprio in questi giorni sono stati nuovamente oggetto di gravissimi episodi di dissesto. L'ultima diffida a procedere era stata inviata da WWF Lecco all'Amministrazione Provinciale lo scorso 25 maggio. Di seguito il nostro ultimo documento di diffida e il testo completo del provvedimento dirigenziale di diniego, che pone finalmente fine alla vicenda.
Nel corso di questi anni, grazie anche all’impegno del legale che ha seguito con dedizione questa complessa vicenda, l’avv. Paola Brambilla, oggi Coordinatrice del Comitato Giuridico del WWF Italia, abbiamo contestato il progetto con osservazioni, diffide e ricorsi, fino all'atto finale con cui ARPA ha certificato l’incompatibilità ambientale per le acque del prelievo, impedendo per legge l’erogazione dell’incentivazione, e i conti hanno smascherato la natura solo speculativa dell’operazione, al punto che la società stessa, si legge nel provvedimento di diniego, ha ammesso che senza incentivo l’operazione non si regge. Il Fraina può continuare a scorrere libero! Lello Bonelli, presidente del WWF Lecco, conclude: “ci sono Regioni che hanno deliberato, proprio in questi giorni, l’esclusione di nuovi impianti di micro e mini elettrico sui corsi d’acqua alpini: stravolgono la natura, il paesaggio, minano i fragili equilibri idrogeologici del territorio. È una notizia che fa sperare, e che dimostra che istituzioni, associazioni ecologiste e comunità locali possono e devono essere alleate per la tutela del territorio e dell’ambiente.”.
Presentazione oggi, presso la Sede del Parco Regionale Monte Barro, del libretto "Gismund e gli altri", un volume per bambini e ragazzi, alla scoperta delle meravigle del parco. Presenti il Presidente del Parco Monte Barro, Paola Golfari, e il vicepresidente Federico Bonifacio, insieme al Presidente WWF Lecco, Lello Bonelli, e naturalmente a Stefania Berna e Raffaella Mastalli, attiviste WWF Lecco, autrici di testi e disegni del volumetto, nato dalla collaborazione tra Parco e WWF. Si tratta della prima pubblicazione, prodotta dal Parco, destinata ai ragazzi. Con un testo semplice, ma rigorosamente scientifico, e con splendide illustrazioni, il volume vuole avvicinare le giovani generazioni all'importanza della conservazione e dell'ambiente, raccontando, attraverso la voce del riccio Gismund, le meraviglie del parco, della sua fauna e della sua vegetazione. WWF Lecco, in collaborazione con l'Associazione "Le Contrade" di Inverigo, propone per domenica 18 ottobre una visita guidata che ci porterà alla scoperta degli ambienti di una delle aree naturali più interessanti della Brianza: l’Orrido di Inverigo. Siamo nel Parco Regionale della Valle del Lambro; intorno a noi un habitat incredibile e alcune specie animali protette dall'Unione Europea come la rana di Lataste, endemica della Pianura Padana, e il gambero di acqua dolce, rarissimo a causa delle alterazioni ambientali. L'Orrido d'Inverigo è l'unico orrido noto in ambiente collinare morenico, è un’area protetta classificata come monumento naturale, oggi inserita nell’elenco dei Geositi della Lombardia. Elaborato artisticamente come giardino pre-romantico già nel 1700 è stato luogo simbolico della socialità e dell’identità locale e brianzola. Le sorgenti incrostanti: l’area dell'Orrido è ancora geologicamente attiva, una nuova roccia, chiamata tufo calcareo, si sta formando a valle delle bancate di Ceppo e subito oltre lo sbocco dell’Orrido, è originata dalle cosiddette “sorgenti incrostanti” (habitat prioritario). La garzaia: luogo di nidificazione degli ardeidi, quella d'Inverigo è la più grande presente nel Parco Regionale della Valle del Lambro; nel periodo primaverile è luogo di nidificazione dell'airone cenerino. Il viale dei Cipressi: viale storico alberato di 1.500 metri voluto nel 1664 dalla nobile famiglia dei Crivelli, feudataria di gran parte della Brianza. E' un elemento paesaggistico unico e caratterizzante il territorio di Inverigo. Chi ci accompagna Il coordinamento della giornata è affidato ad Arturo Binda, dell'Associazione "Le Contrade", esperto conoscitore del luogo, e Raoul Manenti, ricercatore presso l'Università di Milano e attivista del WWF Lecco, che saranno supportati da alcuni esperti che si alterneranno nel corso della giornata. Il programma Sono previsti due turni, uno al mattino, e uno pomeridiano, con ritrovo fissato rispettivamente alle 8.45 e alle 14.15 in via Monte Barro 1 a Inverigo. Le escursioni hanno una durata indicativa di tre ore, dalle 9.00 alle 12.00 oppure dalle 14.30 alle 17.30. Attrezzatura necessaria: abbigliamento comodo e calzature idonee a terreni umidi e fangosi, bevande e mascherina. Utili binocolo e macchina fotografica. Il percorso, lungo circa 5km, si snoda attraverso diversi punti di interesse e di sosta. Modalità di partecipazione
ATTENZIONE Siamo spiacenti, ma al momento le preiscrizioni sono chiuse, avendo raggiunto il numero massimo di partecipanti e non ci è possibile accettare altre richieste.
Pagamento iscrizioneDOPO avere inviato il Modulo di preiscrizione, riceverete un conferma dell'avvenuta preiscrizione e le indicazioni per il versamento della donazione. L’iscrizione si intende perfezionata solo con il saldo della donazione, entro venerdì 16 ottobre (riceverete comunque una seconda conferma). L'Organizzazione si riserva di chiudere anticipatamente le iscrizioni al raggiungimento di un massimo di partecipanti e di rinviare/annullare l'evento in caso di maltempo o per cause di forza maggiore, impegnandosi, in caso di annullamento, al rimborso integrale dell’eventuale donazione già versata. Nell'ambito delle iniziative "Tempo del Creato 2020", appuntamento per giovedì 24 settembre alle ore 21.00 presso la Parrocchia di San Leonado a Malgrate, con la "Tavola rotonda… apparecchiata".
Ascolteremo le storie di alcune persone e realtà che hanno cercato di realizzare nel nostro territorio iniziative peruna filiera alimentare sostenibile, in linea con i messaggi e il pensiero chestiamo cercando di maturare ogni anno a settembre in coincidenza con la proposta Tempo del Creato. L’incontro è gratuito e si svolge in presenza, ma l'ingresso è numericamente limitato, invitiamo tutti quelli che possono partecipare dal vivo a prenotarsi con una semplice email creato.lecco@gmail.com. L’incontro sarà comunque trasmesso anche in diretta sulcanale youtube della stessa parrocchia (digitare su you tube: parrocchia san LeonardoMalgrate), per facilitare al massimo la fruizione e diffusione. Invitati alla tavola sono cinque realtà del nostro territorio: Res Naturae, innovativo coltivatore di erbe ornamentali commestibili in Valsassina; Melovivo, realtà giovanile impegnata per la cultura dello slowfood e delconsumo critico, a Ballabio; l’azienda agricola Redaelli, produttore biologico di mele e ortaggi, oltre che apicoltore con spaccio a Oggiono; Cascina don Guanella e Pizzeria Fiore, note realtà che operano a Valmadrera e a Lecco, nelle quali la produzione o la preparazione del cibo hanno chiari obiettivi sociali. Racconteranno la loro storia, le particolarità delle loro scelte in linea con il titolo dell’iniziativa "Custodi, non padroni: cambiamo stile di vita". I brevi video di presentazione dellerealtà coinvolte sono stati caricati sul sito internet della manifestazione https://creatolecco.wixsite.com/creato/eventi. Tutti sono invitati a guardarli prima della serata, così da farsi un’idea degli interlocutori presentialla tavola, ai quali poi rivolgeremo domande più specifiche. Se andate sul sito, meritano un click anche i videoclip musicali musicali realizzati dagli organizzatori sotto iltitolo Ecologia integrale in musica e paesaggi, con un flauto e un violino chesuonano mostrando scenari suggestivi del nostro territorio, dalla cima del Monte Barro, dall’alto del Campanile di S. Nicolò e del Santuario della Vittoria. Le iniziative sonocurate e promosse da un coordinamento di associazioni, oltre che dalleparrocchie e dalle comunità pastorali del decanato di Lecco: Acli provinciali, Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Caritas, Cif provinciale, Centro orientamento educativo, Comunità di via Gaggio, Fiab Lecco ciclabile, Legambiente, Movimento ecclesiale impegno culturale di Lecco, Pastorale per l’Ecumenismo e il dialogo, WWF Lecco. Ce l'abbiamo fatta! Abbiamo protocollato il nostro nuovo Statuto, approvato dall'Assemblea Straordinaria dei Soci, ufficialmente registrato all'Agenzia delle Entrate di Lecco! Un percorso lungo e impegnativo per adeguarci alla nuova normativa prevista dalla Riforma del Terzo Settore, che porterà la nostra Associazione a qualificarsi come ente del terzo settore (Ets) e ad essere iscritta nel Registro unico nazionale del terzo settore (Runts).
Un passaggio burocratico pesante, con tempistiche e modalità sconvolte dall'emergenza COVID-19, portato avanti grazie al costante e prezioso contributo della Dott.sa Clara Corti, Dottore Commercialista e Revisore dei Conti, che ha supportato "pro-bono" la nostra Associazione nel lungo percorso di adeguamento dello Statuto e nei passaggi successivi all'Agenzia delle Entrate, sui Registri Regionali e Provinciali del Volontariato. GRAZIE Clara! Dopo il rinvio "forzato" dovuto all'emergenza COVID-19, proviamo a tornare alla normalità.... Come da verbale del Consiglio Direttivo, riunito in data 22/6/2020, e come previsto dall’articolo 9 dello Statuto Associativo, sono convocate l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci dell'Associazione WWF Lecco per il giorno 13/7/2020 alle ore 24.00 in prima convocazione e per mercoledì 15 luglio 2020 alle ore 21.00 in seconda convocazione presso la Sede di Camporeso (Galbiate) con il seguente ordine del giorno:
N.B.: L'Assemblea si svolgerà assicurando il mantenimento continuativo della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro fra tutti i partecipanti, evitando dunque ogni forma di assembramento, nel rispetto delle norme sanitarie di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19. I soci che presenzieranno all’assemblea dovranno presentarsi muniti dei dispositivi di protezione previsti dall’emergenza COVID-19. Eccoci pronti con la consegna di 34 batbox (casette nido per pipistrelli), commissionate tramite la Cooperativa Demetra, per il Comune di Besana Brianza.
Le casette per i pipistrelli verranno posizionate sul territorio comunale, dietro supervisione di un nostro esperto, con lo scopo di favorire il ritorno e l’insediamento di questi piccoli mammiferi e combattere in maniera naturale la presenza di zanzare rispettando l'ambiente. In una notte, infatti, un pipistrello riesce a mangiare fino a 2mila zanzare. Si tratta di materiale di autoproduzione WWF Lecco. |