L'habitat naturale del gambero di fiume italiano (Austropotamobius pallipes) è rappresentato da fiumi e torrenti con acqua corrente e limpida e fondali coperti da ciottoli o limo. In particolare esso è alquanto esigente riguardo al contenuto in ossigeno, che deve essere piuttosto elevato, e alla temperatura, che non deve superare i 23°C.
Difficile trovare in città ambienti ancora in grado di assicurare queste condizioni ai nostri amici gamberi, ma anche nelle aree più "naturali" che circondano il capoluogo, nell'area della Brianza lecchese e del Parco Regionale del Monte Barro, il gambero di fiume è in estinzione. Minacciato non soltanto dalla diminuzione di acque incontaminate ma anche dalla diffusione di specie alloctone quali il gambero americano (Orconectes limosus) e il temibile e purtroppo molto diffuso gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), specie quest'ultima che per svariate cause (alterazione degli ambienti umidi e inquinamento, immissioni illegali, pescatori scriteriati...) si sta infatti diffondendo sempre di più mettendo a grosso rischio la sopravvivenza dei gamberi di fiume italiani.
Il gambero di fiume italiano e quello americano hanno comunque esigenze ecologiche diverse e almeno durante i primi anni di colonizzazione la diffusione del gambero americano si limita alle zone più pianeggianti e ai corpi idrici stagnanti.
Di fondamentale importanza risulta quindi, pur cercando di evitare l’isolamento delle popolazioni di gambero nostrano, mettere in atto azioni e interventi per impedire che i gamberi di fiume americani possano arrivare più a monte nei nostri bacini idrografici, andando a minacciare le popolazioni di gamberi autoctoni.
Da parecchi anni l'Associazione WWF Lecco è impegnata in progetti di ricerca e tutela delle popolazioni di gambero di fiume italiano (Progetto Gambero di Fiiume). Le attività sono coordinate dal consigliere WWF Lecco Ph.D. Raoul Manenti con la collaborazione di numerosi attivisti dell'Associazione.
Difficile trovare in città ambienti ancora in grado di assicurare queste condizioni ai nostri amici gamberi, ma anche nelle aree più "naturali" che circondano il capoluogo, nell'area della Brianza lecchese e del Parco Regionale del Monte Barro, il gambero di fiume è in estinzione. Minacciato non soltanto dalla diminuzione di acque incontaminate ma anche dalla diffusione di specie alloctone quali il gambero americano (Orconectes limosus) e il temibile e purtroppo molto diffuso gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), specie quest'ultima che per svariate cause (alterazione degli ambienti umidi e inquinamento, immissioni illegali, pescatori scriteriati...) si sta infatti diffondendo sempre di più mettendo a grosso rischio la sopravvivenza dei gamberi di fiume italiani.
Il gambero di fiume italiano e quello americano hanno comunque esigenze ecologiche diverse e almeno durante i primi anni di colonizzazione la diffusione del gambero americano si limita alle zone più pianeggianti e ai corpi idrici stagnanti.
Di fondamentale importanza risulta quindi, pur cercando di evitare l’isolamento delle popolazioni di gambero nostrano, mettere in atto azioni e interventi per impedire che i gamberi di fiume americani possano arrivare più a monte nei nostri bacini idrografici, andando a minacciare le popolazioni di gamberi autoctoni.
Da parecchi anni l'Associazione WWF Lecco è impegnata in progetti di ricerca e tutela delle popolazioni di gambero di fiume italiano (Progetto Gambero di Fiiume). Le attività sono coordinate dal consigliere WWF Lecco Ph.D. Raoul Manenti con la collaborazione di numerosi attivisti dell'Associazione.